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Perilli (Pd): 'Di basso profilo l'attacco al sindaco da parte dell'Idv'

3' di lettura

stefano perilli

Esprimo profonda amarezza per l'intervento del segretario cittadino dell'IdV Paolo Eusebi, dove con una violenza verbale intollerabile si porta il dibattito politico ad un tale livello di bassezza da far rimpiangere i peggiori comizi Leghisti di Pontida.

Apostrofare il Sindaco, per l'ennesima volta, come un “poltronista”, aggiungendo l'aggettivo “ignavo”, salvo poi riproporsi in una alleanza preconfezionata a suo sostegno, è davvero sorprendente; mi chiedo come gli elettori dell'IdV vivano questa dualità tra valutazione ed intenzione: se davvero é quello il giudizio sul Sindaco, non può esistere alcun motivo per ipotizzare un rientro in maggioranza, qualsiasi siano i compagni dei viaggio, qualsiasi siano le famose “poltrone” da recuperare.

Peraltro, mi chiedo cosa significhi il “modello Marche Puro” se è senza altra sinistra oltre il PD, stante il fatto che nelle alleanze che oggi ai diversi livelli governano nella nostra Regione il mio Partito è molto spesso alleato con SeL, in quanto forza rappresentativa di un vasto ed importante settore della nostra società, portatrice di valori e di istanze che meritano rispetto e adeguato riconoscimento. Ma quel che più mi colpisce è il commento “olfattivo” sui consiglieri Duca e Quattrini, la cui presupposta “puzza” dovrebbe tener lontano non solo l'Italia dei Valori, ma anche un altra forza politica che -evidentemente- il segretario dell'IdV si ritiene delegato a rappresentare. Sottolineo che il PD questa “puzza” proprio non la sente, quindi o i due consiglieri hanno “abitudini sanitarie” civili, oppure “puzziamo” anche noi con loro e -magari- con tutta la Sinistra in generale, per cui registro una curiosa identità di vedute tra il Segretario Eusebi ed il Presidente del Consiglio Berlusconi.

Ironia (amara) a parte, personalmente ritengo fondamentale che chi fa politica e, sopratutto, rappresenta i cittadini nelle Istituzioni, debba sempre esprimere le proprie opinioni nel pieno ed assoluto rispetto del proprio interlocutore: un conto sono infatti le critiche politiche, che vanno sostenute con tutta la passione necessaria, un conto sono gli attacchi personali, declinati su aspetti che nulla hanno a che vedere con i fatti politici e che servono solo ad offendere, umiliare, denigrare. Con questo comportamento si alimenta quella deriva populista che ha già causato un evidente deficit qualitativo nel confronto politico in atto in Italia e che ha portato tante forze politiche, deboli nei contenuti, a radicalizzare posizioni e toni del confronto, rendendo più difficile l'esercizio della Democrazia nel Paese. Proprio in momenti di difficoltà sociale come questi che stiamo vivendo, occorre al contrario tornare a vivere l'impegno politico con l'austerità dei comportamenti ed il rispetto per il prossimo, oltre che per le Istituzioni democratiche; personalmente spero di mantenere fede a questo auspicio e mi aspetto altrettanta volontà da tutti i miei interlocutori, al di là di ogni differenza politica.



stefano perilli

Questo è un articolo pubblicato il 23-08-2011 alle 23:58 sul giornale del 24 agosto 2011 - 662 letture