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comunicato stampa
Brutto episodio in autobus raccontato da una spettatrice, 'biglietto? una questione di civiltà'

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Giovedì pomeriggio ho assistito ad una scena davvero spiacevole: di fronte alla richiesta del biglietto da parte di due controllori appena saliti sull’autobus di città ad Ancona, le prime tre persone a cui si sono trovati di fronte – tre ragazze – sono state sorprese senza il biglietto. E questo già la dice lunga, a mio avviso, sulla percentuale di paganti che usufruiscono del mezzo pubblico, evidentemente una netta minoranza rispetto ai tanti che viaggiano a scrocco!

Ad ogni modo, accanto all’educata ammissione di colpa di due gentili signorine, l’altra, fisico mascolino e piuttosto robusto, ha dato uno spintone ad uno dei controllori tentando una fuga. Fallito il primo tentativo, è riuscita nel secondo, non senza aver spintonato sopra un’auto il poveretto, per il quale mi sento di dover esprimere tutta la mia solidarietà.

La delinquente – scusate non riesco proprio a definirla diversamente – si è dileguata nel buio del pomeriggio tra le auto parcheggiate al lato della strada e ignoro se, poi, uno dei due controllori sia riuscito eventualmente a raggiungerla e a farle il verbale per mancato pagamento del biglietto. Dico solo che la scena è stata quanto mai fastidiosa. Perché sono convinta che non è una questione di bisogno – se fosse, basterebbe ricorrere alle agevolazioni previste per le categorie socialmente ed economicamente in difficoltà.

E’ semplicemente una questione di civiltà! Purtroppo da noi, a differenza di quanto accade all’estero, gli autobus sono pieni di ingressi e di vie di fuga: in molti paesi europei gli autobus hanno un solo ingresso: quello adiacente al conducente, il quale verifica al momento della salita, gli eventuali abbonamenti e assiste direttamente al pagamento del biglietto. Chi non ha l’uno o non fa l’altro, rimane a terra! E’ tutto molto semplice, non ci sono controllori, non ci sono viaggiatori clandestini. Allo stesso modo nelle stazioni ferroviarie, anche quelle più piccole, si entra attraversando un tornello, che gira solo se si inserisce un titolo di viaggio valido. Purtroppo ed evidentemente le soluzioni facili non ci piacciono, e così preferiamo mettere persino a rischio l’incolumità di chi fa semplicemente il proprio lavoro, mentre al consumatore/passeggero onesto, quello che paga il biglietto tocca portarsi sul groppone una massa di scrocconi, arroganti e anche violenti.



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