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comunicato stampa
Uso sociale ex Lancisi, consegnate le firme al sindaco Gramillano

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Questa mattina presso la Sede del municipio una delegazione del Comitato per l’uso sociale dell’ex Lancisi intitolato ad “A. Paolinelli” ha proceduto alla consegna delle firme di 2.500 cittadini anconetani che hanno sottoscritto la petizione affinché sia mantenuta all’immobile dell’ex ospedale la destinazione socio-sanitaria e sia destinato a strutture e servizi per anziani e disabili, di cui Ancona è gravemente sprovvista. Ecco il testo della petizione.

“I sottoscritti cittadini del Comune di Ancona chiedono al Sindaco della città ed al presidente della Regione Marche di impegnarsi affinché la destinazione d'uso dell'edificio ex Ospedale “Lancisi” di Via Baccarani non venga cambiata e l’edificio sia destinato ad una RSA (Residenza Sanitaria Assistita) e RP (Residenza Protetta) con un centro diurno, un hospice, un centro diagnostico polispecialistico e di primo intervento, per dare un’urgente e adeguata risposta alla cronica mancanza di posti letto e servizi per anziani e disabili nel Comune di Ancona.” Le firme sono state ricevute direttamente dal Sindaco. Nelle foto il momento della consegna: da sinistra i membri del Comitato Silverio Silvestri, Stenia Settimi, Franco Tiraboschi, Enrico Massera.

Sulla destra il sindaco Fiorello Gramillano Al Sindaco è stata consegnata anche la seguente lettera: Ancona, 24 112011 Caro Sindaco, ormai da tempo questo Comitato Le sta segnalando la situazione precaria in cui versano gli anziani anconetani. Infatti la popolazione degli oltre 65 anni è in continua crescita e a questo non corrisponde altrettanta attenzione da parte delle istituzioni locali. I dati fornitici dall’INRCA con l’Ageing Society – osservatorio della terza età e Federsanità ANCI sono molto eloquenti sulla crescita esponenziale della popolazione anziana in generale e ad Ancona in particolare. Nel complesso siamo una città che garantisce un’aspettativa di vita alta, ma proprio per questo deve prepararsi ad affrontare un fenomeno che da qui a 40 anni porterà la percentuale degli anziani al 34% superando la popolazione in età fertile e lavorativa. A fronte di questi importanti dati vi è una situazione ad Ancona allarmante per ciò che riguarda residenze sanitarie assistenziali, residenze protette, malati terminali, centri diurni e assistenze domiciliari integrate. Infatti le liste d’attesa per un ricovero in queste strutture si allungano sempre di più (anche 6/7 mesi per ottenere un posto, tempo improponibile per un ottantacinquenne malato), per cui molti anconetani anziani sono costretti ad emigrare in altri comuni con enormi disagi, oltre che per se stessi, anche per i propri familiari. Per non parlare dei cosiddetti “hospice” che ad Ancona non sono presenti, per cui il ricovero più vicino per i malati terminali è nientemeno Loreto.

Nella nostra città stime calcolano che solo il 2% degli ultra sessantacinquenni possono usufruire di posti letto nelle RSA e che soltanto l’1% usufruisce dei servizi ADI, mentre le percentuali europee variano dall’8 al 20% e la media marchigiana è del 4,7% . A questo punto non sono più sufficienti nemmeno i posti letto previsti nel nuovo “Tambroni”, ne i posti previsti presso l’ex ospedale “Umberto I” (ma a quando le aperture?) che per altro dovrebbero coincidere con la chiusura della fatiscente “Villa Almagià”. Ciò premesso è necessario che l’Amministrazione Comunale individui il contenitore dell’ex ospedale “Lancisi” di via Baccarani come struttura che può essere velocemente riconvertita per gli anziani per quindi realizzare RSA, hospice, RP, strutture di ricovero diurne, ricreative e centri di aggregazione sociale; non dimenticando che la posizione dell’ex ospedale sarebbe un ottimo centro di primo intervento per tutti i cittadini che abitano in centro e per i dipendenti delle strutture pubbliche che insistono anch’esse al centro.


E’ inaccettabile che strutture e beni voluti e finanziati dalla collettività anconetana, come l’ex ospedale “Umberto I” o lo stesso “Lancisi”, vengano alienati per finanziare la sanità marchigiana, senza che ci siano dei ritorni tangibili per al città. Non dare una particolare attenzione a un’adeguata assistenza alla popolazione anziana è indice di mancanza di civiltà e questo non è nelle tradizioni e nella storia di Ancona. E’ per questi motivi che abbiamo inteso sensibilizzare l’opinione pubblica di Ancona con la raccolta delle firme che oggi le consegniamo e a termini di regolamento comunale chiediamo che la situazione degli anziani venga discussa al più presto in CONSIGLIO COMUNALE.