Cgil, Cisl e Uil: welfare locale, 'serve equità'

Cgil Cisl e Uil di Ancona denunciano la situazione pesante del welfare locale. Il nuovo patto di stabilità anticipato al 2012, peserà ulteriormente sul bilancio degli Enti Locali e della Regione. Servono misure di protezione sociale a difesa dei cittadini e delle fasce più deboli.
I venti della crisi soffiano forte e anche nei nostri territori si aggrava le condizione di vita dei cittadini. Il prolungarsi di questa situazione favorisce nuove ed ulteriori situazioni di disagio sociale, in particolare per chi ha perso il lavoro, e ne ha acuite altre, come la disoccupazione giovanile e femminile, la condizione delle famiglie immigrate, e la riduzione del potere d’acquisto dei redditi dei lavoratori e dei pensionati. E’ necessario quindi che ci si adoperi per politiche di equità e di protezione delle fasce più colpite. Questo il messaggio che Cgil Cisl e Uil di Ancona hanno lanciato oggi nel corso di una conferenza stampa. Erano presenti i segretari provinciali Marco Manzotti (Cgil) Paolo Santini (Cisl) e Renzo Perticaroli (Uil) insieme ai segretari provinciali dei pensionati Anacleto Giuiani (SPI Cgil) e Giovanni Focante (FNP Cisl).
“Le recenti manovre economiche correttive varate dal Governo nell’estate scorsa – hanno detto i tre segretari – sono state riviste. Con la scelta di anticipare il nuovo Patto di stabilità al 2012 si incrementa il contributo degli Enti Locali e delle Regioni di ulteriori 6 mld per il 2012 e di 3,2 miliardi per il 2013”. Invece il Patto di stabilità necessita di un allentamento “per favorire lo sblocco di risorse per gli investimenti dei Comuni”.
Soprattutto gli enti virtuosi devono essere messi in condizione di poter investire in politiche sociali con una particolare attenzione all’edilizia pubblica e ai servizi fondamentali, non solo per salvaguardare la coesione sociale, ma anche per non sacrificare l’economia locale e l’occupazione. In questo senso Cgil Csil e Uil hanno sottolineato come i tagli al welfare andranno ad intaccare gli organici anche di quelle realtà come le cooperative sociali che hanno svolto un ruolo nei servizi alla persona, così come le stesse badanti. I segnali di peggioramento delle condizioni ci sono tutti. Per esempio sono in costante aumento, è stato denunciato, le donne che devono rientrare in famiglia, rinunciando al lavoro, magari part time, per svolgere funzioni di cura. Una tendenza confermata dai Comuni che segnalano una diminuzione delle domande per gli asili nido. Dunque dai servizi sociali ai trasporto pubblico il quadro che emerge è molto pesante. Per questo Manzotti, Santini e Perticaroli ritengono fondamentale il confronto con le amministrazioni comunali affinché si definiscano scelte che possano “determinare recupero di risorse improduttive o improprie, eliminare le ultime nicchie di sperperi e sprechi , in particolare i costi della politica”.
In primis è necessaria una forte lotta all’evasione fiscale che è incentivata con la partecipazione agli accertamenti tributari nella misura del 100% delle quote recuperate. Si sollecita, quindi, gli stessi Comuni ad istituire i Consigli Tributari entro il 31/12/2011, e per i piccoli Comuni, ove sia possibile, dovranno essere istituiti a livello sovra comunale. Si chiede l’estensione a tutti i servizi ed interventi sociali dell’Isee, come strumento di equità per regolare la compartecipazione dei cittadini al costo dei servizi, per aumentare e rendere più trasparenti i criteri di esenzione e/o agevolazione alle fasce più deboli della popolazione. Le organizzazioni sindacali, inoltre, ritengono comunque indispensabile che “i Comuni individuino apposite risorse, attraverso un fondo straordinario “anticrisi”, orientate a sostenere le persone e le famiglie in difficoltà nel pagamento delle utenze, degli affitti, delle rette dei servizi.
Altresì vanno definiti dai Comuni, in sinergia con l’Erap, programmi di intervento per la costruzioni di alloggi PEP, anche con la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”. Infine Marco Manzotti, Paolo Santini e Renzo Perticaroli sollecitano le Amministrazioni “a favorire una gestione associata dei servizi e delle funzioni per avviare un processo di unificazione delle società partecipate dai Comuni, al fine di ottenere economie di scala, migliorare la qualità dei servizi e contenere le tariffe per i cittadini”.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-11-2011 alle 23:19 sul giornale del 30 novembre 2011 - 579 letture
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