Confeserecenti: 'L'amministrazione ragioni su un'idea concreta di rilancio turistico'

Ancona capoluogo di Regione, è un dato di fatto. Ma l'ambizione è sempre stata quella di essere la celebre "porta d'Oriente". Per lo meno questo è ciò che, spesso, gli anconetani sentono dire della propria città.
Ed è impensabile negare alla Dorica velleità turistiche. Eppure l'assessore Andrea Nobili ha di recente confessato alla stampa locale che la città dovrebbe veicolare i propri sforzi verso il settore congressuale. Insomma un turismo fatto di convegni. Perchè no, tutto ciò che genera movimento ottiene anche risultati in termini di flussi economici. Ma noi crediamo che Ancona abbia naturali potenzialità per rendersi accattivante ed attraente sotto vari aspetti, facendo leva sui punti di forza culturali, architettonici, monumentali e territoriali che insistono sulla città. Condividiamo con l’Assessore Nobili che compito del Comune è principalmente lavorare sull’accoglienza, ma su questo versante c’è tanto da fare.
Un centro città più curato, una serie di attività coordinate, una cerniera di punti di contatto tra i luoghi chiave del territorio (pensiamo, per esempio ad un biglietto unico per la visita a…he comprenda anche l’utilizzo dei mezzi pubblici e l’accesso ad alcuni parcheggi strategici), porterebbero di certo ottimi risultati. E’ vero che la città, pur sorgendo sulle sponde dell'Adriatico, non possiede quelle naturali caratteristiche morfologiche che spesso fanno il punto di forza di molte città di mare. Ancona non possiede una sua "proménade", ma questa potrebbe essere creata dal woterfront, realizzabile spostando il porto commerciale, e potrebbe essere completata poi dal viale “da mare a mare”, che attraversa il centro storico e che altre città non possiedono. Ed inoltre è ricca di siti storici e angoli di ritrovo che, se valorizzati, potrebbero diventare l'asso nella manica di quella che per alcuni critici è sempre stata la "bella addormentata".
L'aggettivo è quanto mai azzeccato: bella! Partrendo da questa certezza, l'amministrazione dovrebbe ragionare su un'idea concreta di rilancio turistico, soprattutto lungo la primavera e l'estate. Occorrerebbe, secondo noi, accendere la creatività del territorio e innescare quel fermento che aggiungerebbe, ad un progetto di potenziamento turistico, una forte ricaduta sul settore del commercio. Ben vengano gli eventi. Ma crediamo che la chiave di volta sia una vera cultura dell’accoglienza, fatta di qualità degli spazi urbani, apertura prolungata e fruizione di musei, beni architettonici e monumentali, atteggiamento di grande apertura e disponibilità da parte del personale in ogni luogo e ad ogni livello. Le potenzialità possono trasformarsi in progetto da realizzare, a condizione però che sia l’Ente pubblico il primo a crederci ed a chiamare a concertare e condividere obiettivi ed azioni i privati, preferibilmente associati, che nel turismo operano. Noi saremmo ben lieti di dare il nostro contributo.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-02-2012 alle 15:29 sul giornale del 04 febbraio 2012 - 545 letture
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