Galeazzi: 'Le parole della filosofia', quando la filosofia arriva al grande pubblico

Riappropriarsi delle parole, per restituire ad esse la loro ricchezza di significati: è, questo, in estrema sintesi l’obiettivo della rassegna denominata Le parole della filosofia che, ideata e coordinata da Giancarlo Galeazzi, presidente della Società Filosofica Italiana di Ancona, è promossa dall’assessorato alla cultura del Comune di Ancona.
Si tratta di una tendenza che, negli ultimi anni, si è rafforzata, come mostra il numero crescente di iniziative culturali che si misurano con le “parole” nei diversi campi, nonché di iniziative editoriali, come mostrano alcune recenti pubblicazioni: dai libri dello scrittore Enrico Carofiglio, che denuncia “la manomissione delle parole” (nel libro omonimo) e del giornalista Piergiorgio Liverani, che (nel suo Dizionario dell’antilingua) analizza “le parole dette per non dire quello che non si ha il coraggio di dire”, alla collana avviata da Rosenberg e Sellier e finalizzata a “curare” le parole “ammalate” del nostro tempo per tornare al loro significato più pieno. Proprio con questo intento, da sedici anni consecutivi si tiene ad Ancona la rassegna in cui si riflette filosoficamente su alcune parole in compagnia di noti pensatori. La rassegna, ormai storica, si articola in due cicli: gli Incontri con i filosofi di sera al Teatro Sperimentale, e le lezioni pomeridiane della Scuola di filosofia al Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche (g.c.).
Nell’uno e nell’altro caso si vuole sollecitare un esercizio del pensiero a livello pubblico nella convinzione che la persone e la democrazia hanno bisogno di alimentarsi di riflessione e di discussione nella ricerca di autenticità, e le parole giocano un ruolo importante. Così, su un tema generale rinnovato di anno in anno, si individuano alcune parole-chiave che ne permettono un approfondimento e un aggiornamento con ricadute sul piano individuale non meno che civile. Per la sedicesima edizione di questi incontri sono state poste a tema alcune “Questioni di frontiera” come fede, razionalità, moralità e infinito che sono, appunto, alla frontiera tra filosofia e, rispettivamente, religione, logica, etica e scienza: se ne occupano quattro studiosi che con le loro opere sono attualmente al centro di un sollecitante dibattito. Così nel primo incontro della serie Vito Mancuso, autore ieri de L’anima e il suo destino, e oggi di Io e Dio: due best-sellers discussi e, se si vuole, discutibili, che hanno il merito di richiamare l’attenzione sul tema della fede, la quale sarà colta, al di là delle sue declinazioni confessionali, nel cuore della sua radicalità antropologica. Del secondo incontro sarà protagonista una pensatrice, Franca D’Agostini, la quale ha dedicato alla verità alcuni testi fondamentali, tra cui una stimolante Introduzione alla verità e una coinvolgente denuncia della Verità avvelenata nel dibattito pubblico: ad Ancona questa epistemologa parlerà delle diverse forme di razionalità. Il terzo pensatore sarà Francesco D’Agostino, figura molto nota per gli incarichi che ha ricoperto (presidente del Comitato nazionale di bioetica e presidente dell’Unione dei giuristi cattolici italiani): a lui è stata affidata una problematica, quella della moralità, che oggi è particolarmente sentita sul piano normativo e applicativo, e su cui questo filosofo del diritto ha scritto 2 libri importanti, tra cui Diritto e giustizia e Bioetica e biopolitica. Infine Margherita Hack concluderà la serie degli incontri 2012, ragionando sull’infinito, oggetto del suo libro più recente (Il mio infinito, dove riflette su Dio, la vita e l’universo), che documenta ancora una volta la sua grande passione per la scienza, cui ha dedicato la sua vita di ricercatrice di alto livello e di divulgatrice di grande qualità, tanto da meritarsi molteplici riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.
Diversamente dai precedenti incontri, che si terranno come di consueto al Teatro Sperimentale, l’incontro con la Hack si svolgerà nell’aula magna dell’Università Politecnica delle Marche (g.c.), in modo da contenere il numeroso pubblico che ad Ancona (come in altre città) questa scienziata immancabilmente richiama. Parallelamente a questi incontri è in programma l’altro ciclo denominato A scuola di filosofia con Giancarlo Galeazzi, il quale quest’anno affronterà i Fondamentali del pensiero e precisamente: il vero, il buono, il bello e il sacro: è l’occasione per affrontare dal punto di vista storico e teoretico le perenni tematiche speculative, morali, estetiche e teologiche che da sempre interpellano l’uomo nella sua ricerca veritativa e valoriale. In tal modo – afferma il curatore Galeazzi- “con discorsi brevi sui grandi temi della filosofia e con la piccola scuola del pensiero filosofico (per usare due titoli di libri: di André Comte-Sponville e di Karl Jaspers) si vuole permettere a un vasto pubblico di confrontarsi con studiosi che aiutano in diversa maniera a riappropriarsi delle parole, di cui il nostro lessico non può e non deve fare a meno”. D’altra parte - sottolinea l’assessore Nobili- “il successo, che da sedici anni si accompagna a Le parole della filosofia, sta a testimoniare che è più avvertito di quanto non si pensi il bisogno di misurarsi con il pensiero”.
E forse- aggiunge l’assessore- occorre ritradurre per il nostro tempo l’ammonimento socratico: “insegnate ai cittadini ad argomentare bene, a seguire la dialettica dei concetti, e prevarranno i migliori". E’ con questo spirito- ricorda Galeazzi- che alla rassegna Le parole della filosofia (che si tiene in inverno e primavera dal 1997) si è nel tempo affiancata un’altra rassegna denominata Le ragioni della parola (che si svolge in estate e autunno dal 2005), nonché la celebrazioni di alcune Giornate Mondiali indette dall’Unesco per la poesia il 21 marzo (Il pensiero tra arte e poesia), il libro il 23 aprile (Libri per pensare) e la filosofia il 18 novembre (La filosofia nella città), costituendo così il contenitore denominato Festival del pensiero che, nelle sue molteplici espressioni, ha un denominatore comune: l’opposizione a quella che Roberta De Monticelli chiama “la banalità della chiacchiera quotidiana” e la promozione di quella che Vito Mancuso chiama “la vita autentica”.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-02-2012 alle 00:15 sul giornale del 11 febbraio 2012 - 1430 letture
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