Numana: da 'Supermarket della droga' a 'Rifugio per clandestini', il tutto in una casa

Un condominio di Numana trasformato da smercio di droga a rifugio per clandestini. Si aggraverebbe la posizione della 32enne nullafacente, originaria di Osimo, arrestata il 2 febbraio scorso. L'ipotesi di accusa é di favoreggiamento della clandestinità.
Si ritorna su un caso di cronaca recente. Venerdì di buon'ora, le 7 circa, i militari della Stazione di Osimo, in collaborazione con l'autoradio di turno dell'aliquota radiomobile, sono intervenuti di nuovo nell'appartamento via IV Novembre al civico 24 a Numana. Si aggraverebbe, così, la posizione della pregiudicata osimana Dalia Braconi. La sua casa in affitto pare fosse non solo un 'supermercato della droga', ma anche un 'rifugio' vero e proprio per clandestini.
Era stato scoperto e stroncato dai Carabinieri di Osimo il 2 febbraio scorso un vero e proprio 'Supermarket della droga”, durante la quale per la 32enne nullafacente era scattato l'arresto insieme ad altre tre persone come lei pregiudicate.
Nel corso delle indagini si é evidenziato che l’abitazione si era trasformata da “Market della droga” a “Rifugio per clandestini”. La donna era stata trovata, infatti, in compagnia con due stranieri clandestini e pregiudicati: il tunisino 37enne Marouani Oualid 1975, domiciliato però a Porto Recanati, nel maceratese presso l’hotel house e un'altro tunisino il 31enne M.H., residente a tutt'oggi in Tunisia.
Entrambi senza fissa dimora e pluripregiudicati. Dopo la perquisizione domiciliare e personale i due cittadini extracomunitari clandestini sono stati condotti presso gli uffici del Nucleo Operativo della Compagnia di Osimo per essere sottoposti a fotosegnalamento e rilievi dattiloscopici. Durante le formalità amministrative di rito, si accertava che i due tunisini risultavano sprovvisti di documenti di identità ed entrambi colpiti da Decreti di Espulsione ed Ordini di Abbandono del Territorio Nazionale emessi sia dal Prefetto e dal Questore di Macerata lo scorso dicembre che dal Prefetto e dal Questore di Ascoli Piceno nel febbraio 2011.
Pertanto i due clandestini venivano denunciati in Stato di Libertà alla Procura di Ancona per: “Inosservanza del Decreto di espulsione ed Ordine di abbandono del Territorio nazionale e mancata esibizione dei documenti di identificazione (art. 14/5° ter D.L.vo n. 286/1998 e ss.mm.). La stessa donna, Braconi Dalia, é stata ulteriormente segnalata alla magistratura anconetana per l’eventuale ipotesi favoreggiamento della clandestinità.
Questo è un articolo pubblicato il 17-02-2012 alle 18:53 sul giornale del 18 febbraio 2012 - 2546 letture
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