Geologi, al Ridotto delle Muse la giornata di celebrazione dei vent'anni dell'Ordine

“Avere un’esperienza di vent’anni, come Ordine, ci stimola e ci spinge ad andare avanti ancora insieme come categoria, con orgoglio perché siamo convinti che la nostra professione non sarà spazzata via. Il nostro obiettivo è, in questo momento, dare una risposta a quelli che, per noi, sono due problemi virulenti, due ferite aperte, la riforma e il futuro delle professioni e come affrontare il rischio idrogeologico, soprattutto come prevenirlo in adattamento alle variazioni delle condizioni climatiche”.
Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Geologi marchigiani, Enrico Gennari, intervenendo alla giornata di celebrazione “Vent’anni dell’Ordine dei Geologi delle Marche”, organizzata al Ridotto del teatro delle Muse di Ancona. Gennari ha aggiunto che sarebbe necessario che “in ogni Ente locale, ci fosse la presenza di un geologo, l’unica figura professionale che ha la reale competenza di pianificare e programmare gli interventi per la difesa del suolo e per la gestione del territorio”. Il presidente del Consiglio nazionale Geologi, Gian Vito Graziano, ha invece affermato che “la riforma delle professioni l’auspicavano tutte le categorie mentre ci stiamo trovando in un quadro di liberalizzazioni e non di vera riforma, senza cambiamenti sostanziali. Poco cambia nelle professioni tecniche, come quella del geologo, perché alcuni aspetti, come l’aggiornamento o l’evitare lo sbarramento erano già nel nostro dna. L’assicurazione obbligatoria è a garanzia del cittadino ma anche del professionista”. Secondo Graziano, “bisognerebbe, invece, passare ad una fase due in cui introdurre un ruolo di certificazione, una funzione innovativa che offrirebbe al cittadino la garanzia della prestazione professionale”. Secondo Graziano, ci si potrebbe ispirare alla Spagna “dove un professionista fa il proprio progetto, il proprio studio geologico, lo manda al proprio Ordine che gli dà una sorta di validazione, che non è di tipo tecnico ma che certifica il raggiungimento di standard qualitativi di lavoro. Dopo aver verificato queste caratteristiche è lo stesso Ordine che lo invia al soggetto appaltante o al committente”.
I geologi italiani sono oltre 15 mila, nelle Marche 540 di cui 454 uomini e 86 donne. Sono parte dei 4 milioni di professionisti che operano in tutta Italia, di cui 2 milioni iscritti a 27 Ordini, 30 mila nelle Marche, che producono il 15% del Pil nazionale. Sulla riforma delle professioni, che viene affrontata in alcuni punti nel decreto sulle liberalizzazioni all’esame del Parlamento, gli Ordini nazionali e regionali, dopo il “Professional Day”, organizzato su tutto il territorio nazionale il 1 marzo, hanno intenzione di proseguire in modo unitario per rappresentare un fronte unico a difesa dei propri iscritti ma, soprattutto, a tutela degli utenti e dei clienti e del loro diritto ad avere trasparenza e servizi professionali di qualità. La riforma abolisce, di fatto, le tariffe, obbliga il professionista a sottoscrivere un’assicurazione, ma molti già ce l’hanno, prevede un tirocinio ed elimina lo sbarramento d’accesso. Secondo Pasquale Felicetti, Consiglio nazionale Architetti, “c’è la tendenza schizofrenica ad individuare, nei liberi professionisti, i componenti di una casta. Cosa assolutamente non vera visto che nelle nostre attività c’è tutto il bello del lavoro e del rapporto con le comunità insieme alle quali costruiamo benessere”. Per Arcangelo Pirrello, presidente Ente di previdenza ed assistenza pluricategorie, “la riforma è anche un modo per mettere sotto attacco i nostri Enti previdenziali, ossia laddove ci sono i soldi”.
“Le riforme si fanno insieme ai professionisti, non contro di loro” ha detto Raffaele Solustri, Consiglio nazionale degli Ingegneri, in un intervento in cui non sono mancati passaggi polemici, in particolare contro Confindustria e sindacati, indicati come “potere forti”, e classe politica. “Alla signora Marcegaglia – ha specificato Solustri - fa gola un mercato di due milioni di professionisti. I governi, in questi anni, sono stati forti con i deboli e deboli con i forti”. E i deboli in questo caso “sono i professionisti” additati come una “casta” che fa ostruzione all’accesso nei confronti dei giovani. Ma il problema per Solustri è un altro, una liberalizzazione senza freni. “Si parla molto di Germania – ha aggiunto Solustri -, ma lì le tariffe non sono state abolite perché c’è un’economia sociale di mercato. Cioè lo Stato esercita un minimo di controllo. In queste settimane dei giudici non avendo parametri certi hanno deciso di non dare pareri”. Marco Menghini, presidente Federazione dottori Agronomi e Forestali Marche, ha sottolineato come “in tutte le nostre professioni sia fondamentale la formazione permanente” mentre Arturo Pardi, presidente Unione regionale Forense, ha rilevato “il pericolo che i soci di capitale, previsti nella riforma come possibile parte delle società di professionisti, possano condizionare l’azione dell’attività senza il rispetto dei codici deontologici che invece ci caratterizzano”.
Un’opinione condivisa anche da Paola Ranzuglia, presidente Ordine dei Chimici delle Marche, che ha parlato della “difficoltà a gestire l’illecito ideologico. Ci aspettavamo, invece, una riforma che garantisse un’elevata qualità professionale e anche una ripresa dell’economia del Paese, ma non ci sembra proprio che sia così”. L’onorevole Remigio Ceroni (Pdl) ha aggiornato la platea delle Muse sull’iter parlamentare della riforma sottolineando che, prima del voto finale alla Camera, “sarà difficile apportare nuove modifiche specialmente per quanto riguarda le tariffe”. Gennari, in riferimento all’assenza dei parlamentari del Pd, ha pubblicamente rilevato “la scarsa sensibilità ed attenzione del Pd verso questi temi”. L’assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Marco Luchetti, ha espresso “la necessità di tutelare della professione in quanto espressione della cultura del lavoro” e ha offerto la disponibilità della Regione “a confrontarsi con i geologi per trovare forme di collaborazione sull’offerta formativa specie quella di alto valore professionale”.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-03-2012 alle 16:35 sul giornale del 10 marzo 2012 - 562 letture
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