Football americano: Dolphins battono i Lions Beramo 56-28, é storia!

Anche perchè le premesse della partita erano tutte un'incognita. A certe assenze importanti i Dophins aggiungevano gli scarsi allenamenti potuti effettuare negli ultimi due mesi causa neve, maltempo e indisponibilità dei campi. Tutti fattori che si sono alla fine rivelati degli spauraccchi mentali dato quanto si è poi visto in campo. Tutto ciò nonostante alcuni meccanismi vadano ancora rodati sia in attacco che in difesa. Più in generale la partita non è mai sembrata sfuggire di mano alla banda di Coach Gianluigi Luchena. Questo nonostante un incredibile primo touchdown Lions e un successivo vantaggio dei bergamaschi. Prima è infatti accaduto che Ezio Marone dei Lions sia riuscito a terminare la propria corsa in endozone dopo un incredibile fumble propiziato dallo scontro tra il quarterback dei Dolphins Rocky Pentello e l'arbitro. Si, avete capito bene. Nello scontro con l'arbitro la palla è caduta a terra e Marone è stato abile a recuperarla e a portare a casa sei punti, diventati poi sette grazie alla sua stessa trasformazione.
Successivamente i Lions son riusciti anche a prendere il comando della partita, complice uno svarione difensivo anconetano. Insomma corsi e ricorsi storici che han fatto tremare soprattutto i decani della squadra, che ben si ricordavano come i Dolphins nel decennio precedente erano riusciti a perdere quattro superbowl di fila tutte contro i Lions. Questa volta però la storia è stata differente. L'intesa basata più sulle qualità dei singoli che sugli schemi tra il quarterback Pentello e i nuovi americani Doug Rosnick e John Pagliaro vista nel primo tempo è stata saggiamente aggiustata nel secondo grazie ai consigli di Coach Luchena e dell'offensive coordinator Roberto Rotelli.
Così la partita negli ultimi due quarti è totalmente cambiata nonostante qualche errorino nelle fasi di lancio e di difesa visti nel terzo quarto. La partita è poi in pratica terminata quando l'unico terminale offensivo davvero pericoloso dei lombardi, Chaz Thompson, è purtroppo dovuto uscire dal campo causa infortunio. Sempre a proposito degli americani va fatto notare il cambio d'attitudine di Rocky Pentello che ha preferito far correre di più la palla piuttosto che lanciare lungo quanto più spesso possibile. Scelta una tantum o il trend si ripeterà nel corso della stagione? La risposta nelle prossime puntate. Doug Rosnick è apparso molto più a suo agio in fase offensiva che in quella difensiva. E dal pubblico, alcuni dei 600 spettatori presenti ha addirittura mugugnato. Critiche un po' ingiuste se si considera che l'americano di Colgate nasce attaccante e gioca in difesa per necessità. John Pagliaro invece ha fornito una prova solida e redditizia in attacco, quanto sostanziosa ed efficace in difesa. A detta di tutti è lui il miglior giocatore, o se preferite l'MVP, del match senza se e senza ma. Sul fronte dello score, Doug Rosnick si è reso protagonista di ben quattro touchdown contro i due di Michele Marchini e quello del rientrante Fabio Capodaglio. In totale per Pentello sette lanci in touchdown. Decisivo come già detto anche Pagliaro che oltre ad una corsa in meta ha provocato un safety grazie ad un sack sul quarterback avversario Matt Blanchard.
Paolo Belvederesi, offensive line dei Dolphins e supervisore alla comunicazione della squadra dorica non sta più nella pelle per la vittoria di ieri. “Non ho problemi ad ammetterlo – spiega Paolo senza timori – al termine della partita ho pianto. Sono l'unico rimasto tra quelli che contro i Lions hanno perso quattro superbowl. Erano la nostra bestia nera. Ogni partita con loro sembrava non avere senso. O la si perdeva giocando malissimo o si usciva sconfitti di misura e all'ultimo secondo. Finalmente siamo riusciti sportivamente a vendicarci e ad iniziare come meglio non si poteva questo 2012. Non sto più nella pelle.” “Dopo il primo touchdown ho avuto dentro di me – è sempre Belvederesi che parla come un fiume in piena – la sensazione che avremo vinto la partita. Poi ho avuto i brividi nel vedere situazioni di gioco assurde e che per motivi incredibili capitano sempre contro i Lions, vedi il fumble causato dallo scontro con l'arbitro. Però alla fine questa volta abbiamo vinto. Questo conta. Era ora”. Una vittoria che ha un sapore speciale per la vecchia guardia ma che suona come un buon auspicio per tutta la compagine dorica. “Assolutamente – è sempre Belvederesi a parlare -. Anche perchè è stata una stagione iniziata male causa problemi economici prima e meteo poi. Abbiamo fatto quello che potevamo fare e nonostante attacco e difesa vadano rodati penso che meglio non potevamo cominciare”.
Ora gli Energy Building Dolphins Ancona sono attesi a due prove del fuoco. Domenica saranno infatti impegnati a Catania, contro i sempre ostici Elephants, alle 14. Mentre domenica primo aprile giungeranno al Giuliani di Torrette nientemeno che i Panthers Parma da due anni campioni d'Italia. L'auspicio è che sia vero il noto proverbio: chi ben comincia è a metà dell'opera.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 12-03-2012 alle 17:28 sul giornale del 13 marzo 2012 - 691 letture
In questo articolo si parla di sport, ancona, dolphins, football americano
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