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Pdl: 'Caso società anconetana S.I.T.T. Srl, quando la Regione sbaglia”

Giovanni Zinni 4' di lettura Ancona 26/03/2012 - La Regione Marche con L.R. 13 novembre 2001, n. 25 "Disciplina regionale in materia di impianti fissi di radiocomunicazione al fine della tutela ambientale e sanitaria della popolazione" regolamentava in materia di impianti fissi di radiocomunicazione, fissando criteri molto più restrittivi rispetto a quelli normati a livello nazionale; tale legge è stata oggetto,da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri di ricorso presso la Corte Costituzionale.Con sentenza n. 307 del 7/10/2003 la Corte accoglieva parzialmente detto ricorso dichiarandone la parziale l'illegittimità costituzionale.

La Società S.I.T.T. Srl di Ancona, a seguito dell'entrata in vigore di tali restrittive norme, pur avendo un positivo trend aziendale - essendo già azienda leader sul territorio regionale per l'attività di installazione e collaudo degli apparecchi di telefonia sia fissa che mobile - , ha avuto un repentino arresto, con conseguente dichiarazione di fallimento della Società ( Tribunale di Ancona sentenza del 20/11/2006).

Il Curatore fallimentare, la cui relazione ha, in mancanza di prova contraria, valore presuntivo di veridicità in merito ai fatti dallo stesso appresi nell'esplicazione dei suoi compiti e in essa riferiti, ha attribuito la crisi dell'azienda "principalmente alla legge regionale n. 25 del 13/11/2001": la conseguenza del fallimento ha comportato la chiusura della Società con conseguente perdita del posto di lavoro per circa sessanta dipendenti, oltre alla conseguente ricaduta occupazionale sull'indotto. Considerato anche che la legge regionale n. 25/2001, “ potrebbe aver elevato durante l'esistenza dell'impianto normativo l’inquinamento elettromagnetico sugli utenti del servizio cellulare, coinvolgendoli loro malgrado alla potenza massima del loro cellulare poiché, com’è noto a tutti, tale potenza è direttamente proporzionale alla distanza tra il mobile e il sito radio della rete a cui è connesso.

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale, la Curatela del fallimento della Società S.I.T.T. Srl ha citato in giudizio la Regione Marche al fine di ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti. Il tribunale di Ancona con sentenza del 20/01/2012 ha accolto la tesi della difesa della Curatela, rinvenendo l'esistenza della responsabilità del legislatore regionale marchigiano per “illecito legislativo” avendo la legge regionale - illegittima in quanto dichiarata incostituzionale – provocato un danno ingiusto alla S.I.T.T., paralizzandone l'attività ed in particolare ledendo il suo diritto ad un corretto svolgimento della concorrenza sul mercato italiano, rendendo di fatto impossibile nelle Marche un'attività imprenditoriale che invece continuava ad essere regolarmente svolta nelle altre regioni italiane.

Ora la Giunta regionale dovrà dire se intende ottemperare alla sentenza del tribunale di Ancona che, in data 12 gennaio 2012, ha condannato la Regione Marche ( ex art. 2043 c.c.) a risarcire alla Curatela Fallimentare tutti i danni causati alla SITT s.r.l. in seguito alla l.r. n. 25/2001; dovrà dire altresì se intende attivarsi nelle sedi e con i mezzi opportuni affinchè la SIIT di Ancona – con il risarcimento dei danni - possa riprendere la sua attività e dare così lavoro almeno ai 12 ex dipendenti rimasti. L'elevato numero di disoccupati anche nella provincia di Ancona potrebbe determinare una situazione di disagio socio economico.

“Riteniamo doveroso – dicono il Capogruppo Francesco Massi e i Consiglieri Giovanni Zinni, Elisabetta Foschi e Giacomo Bugaro – che d'ora in poi il Consiglio Regionale legiferi più attentamente soprattutto quando ha a che fare con le imprese. Una forzatura ideologica imposta dalla maggioranza di centro sinistra nel 2001 ha determinato il fallimento di un'importante Società, il licenziamento di decine di dipendenti, ed un'ingiustizia all'imprenditore proprietario, nonché per diversi anni un aumento dell'inquinamento elettromagnetico dovuto alla restrizione del numero delle antenne, determinante un pericoloso aumento della potenza di ogni cellulare di qualunque cittadino marchigiano. Inoltre riteniamo inopportuno fare leggi anticostituzionali anche per rispetto alla professionalità degli Uffici. Auspichiamo che il Governatore Spacca prenda le distanze da questa parte del suo percorso politico, in quanto ideologismi di sinistra hanno lasciato il segno.”

GRUPPO PDL Il Capogruppo Francesco Massi, Il Vice Presidente del Consiglio Giacomo Bugaro, I Consiglieri Giovanni Zinni ed Elisabetta Foschi.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-03-2012 alle 16:50 sul giornale del 27 marzo 2012 - 2004 letture

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