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comunicato stampa

La filosofa Marzano ad Ancona: anoressia sintomo di disagio del nostro tempo

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michela marzano

“E’ stata un’esperienza straordinaria”: questa, l’espressione più frequente in bocca a quanti (ed erano tanti) hanno partecipato ai due incontri che Michela Marzano ha tenuto ad Ancona in margine al suo libro 'Volevo essere una farfalla', un bestseller in cui la filosofa racconta -per dirla con il sottotitolo del volume- “come l’anoressia mi ha insegnato a vivere”.

I due incontri tenuti nei giorni scorsi -uno per la cittadinanza al Teatro Sperimentale e l’altro per studenti e insegnanti al Ridotto del Teatro Le Muse- sono stati opportunamente promossi dal Comune di Ancona ed hanno avviato una nuova rassegna culturale ideata da Giancarlo Galeazzi e intitolata “Vite pensate” che presenta “pensatori che si raccontano a teatro”.

Così filosofi, psicologi, scienziati, scrittori saranno di tanto in tanto invitati ad Ancona a raccontare la loro vita o una significativa esperienza della loro vita, in modo da richiamare l’attenzione su situazioni in qualche modo emblematiche dell’esistenza contemporanea. Nel caso della Marzano il racconto della sua esperienza di anoressia è stato particolarmente coinvolgente per la schiettezza e la vivezza con cui la filosofa ha saputo raccontare come ha vissuto questa patologia, anzi questo sintomo di un disagio che colpisce ragazze e anche ragazzi, e che è conseguente ai rapporti con la Non è facile raccontarsi pubblicamente, tanto meno raccontare le proprie esperienze difficili, anzi drammatiche, ma Michela Marzano c’è riuscita, avvincendo per le sue doti di profondità analitica e di ricchezza umana. Insieme con la denuncia (non bisogna vergognarsi dell’anoressia, come invece tanto spesso avviene), la Marzano ha espresso anche il senso di una concreta speranza, e in ogni caso è riuscita a trasmettere il senso di una esperienza che, per tanti aspetti, è rivelativa di un disagio del nostro tempo.

Così ha suscitato nel folto uditorio un partecipato ascolto e dibattito, che si è accompagnato a un diffuso sentimento di gratitudine per questo “personaggio eccezionale” (come tanti l’hanno definita), un personaggio nel quale filosofia e vita si sono intrecciate, portando questa docente di filosofia morale all’Università “Descartes” di Parigi a riservare un’attenzione privilegiata proprio alla filosofia del corpo. Per tutto questo è stato ripetutamente detto durante e dopo i due appuntamenti che questi incontri sono stati una “esperienza straordinaria”, un esperienza arricchente sul piano umano e sul piano culturale, perché ha permesso di capire una forte, travagliata esperienza esistenziale, e, nel contempo, di rendersi conto di come certi disturbi legati al cibo non siano questioni alimentari, ma propriamente esistenziali, che chiamano in causa le relazioni interpersonali, a cominciare da quelle parentali, e richiamano l’attenzione sulla famiglia e le sue responsabilità, invitando a riflettere sulla delicatezza dei rapporti tra genitori e figli.



michela marzano

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-04-2012 alle 18:05 sul giornale del 04 aprile 2012 - 726 letture