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comunicato stampa

Pesaresi (Confapi): 'Da mesi le nostre imprese non hanno più accesso al credito!'

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La presidenza di Confapi Ancona continua a tenere alta l’attenzione sui devastanti effetti derivati dalla sottrazione di liquidità al mercato. L'appello del presidente Confapi Ancona, Andrea Pesaresi: "Disposti ad accettare, ma si sospendano mutui e si prendano misure anticrisi".

Oramai sono mesi e mesi che le nostre imprese non hanno praticamente più accesso al credito e, quel che è peggio, hanno visto irrigidirsi spaventosamente il rapporto con le banche, con le une che soffrono e le altre che stanno a guardare in attesa non si sa di che cosa: forse “che la crisi passi”? Da fine febbraio le banche hanno ricevuto ingenti fondi, una parte dei quali doveva essere destinata alle piccole imprese; sembrerebbe, invece, che siano stati necessari per chiudere i bilanci delle banche stesse e non riversati sull’utenza di PMI e famiglie.

Siamo disposti ad accettare anche questo se servirà a qualche cosa, ma che almeno il sistema bancario dica se aderisce o no all’invito del Governo, ratificato anche dall’ABI, circa la sospensione dei mutui e le misure anticrisi varate a fine febbraio. Le imprese hanno necessità di vedere messi in campo gesti concreti ma a distanza di oltre un mese dal varo delle misure non è possibile che gli istituti di credito non abbiano ancora deciso cosa fare! Il rischio concreto è che dilaghi l’usura, che la malavita si insidi nella nostra società e fra le nostre imprese, perché se il denaro viene sottratto dal mercato, per un periodo può essere sopportato ma il protrarsi del problema porta a trovare soluzioni per evitare i protesti e la chiusura di imprese, a volte familiari.

Molte piccole imprese sono in ritardo con i pagamenti degli stipendi ai dipendenti e sono in ritardo con i pagamenti ai fornitori; fatto, questo, non ancora di dominio pubblico, perché le piccole imprese non fanno rumore se sono in difficoltà. Ma prima o poi ci si renderà conto che il problema è di proporzioni enormi e il ritorno alla normalità non sarà più possibile se non si interviene immediatamente. Invito le Istituzioni a verificare la veridicità di quanto Confapi sta denunciando e con ogni mezzo al fianco di imprese e famiglie fare pressione sul sistema bancario e sul Governo affinché non si intervenga quando sarà troppo tardi per salvare un patrimonio di valore inestimabile, “il lavoro”.



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Questo è un comunicato stampa pubblicato il 04-04-2012 alle 17:26 sul giornale del 05 aprile 2012 - 697 letture