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comunicato stampa

Casali (Confindustria): riforma del lavoro, 'Delusi e preoccupati per le nostre aziende'

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giuseppe casali

Un’occasione persa per il Paese. “Se è vero che per esprimere una valutazione compiuta sulla riforma del mercato del lavoro occorre attendere la sua effettiva concretizzazione, questa è un'occasione di fatto persa per il Paese” non ha dubbi Giuseppe Casali, al vertice di Confindustria Ancona da quasi tre anni.

“Non ci eravamo illusi nelle scorse settimane e non esprimo un giudizio puntuale su singole norme, ma rifletto sulla portata complessiva della riforma. Su questo tema, strategico per il futuro dell'Italia e degli Italiani, così come su altre questioni irrisolte da decenni e determinanti per la competitivit à del Paese, riemergono posizioni difensiviste, miopie, incapacit à di guardare lontano prospetticamente, trasversalismi e soprattutto preconcetti che non lasciano presagire niente di buono per il futuro della nostre imprese circa il costo del lavoro e la sua gestione”.

“L'Italia non è un Paese fondato sul lavoro? – tuona Casali - Allora il Governo deve spiegare dove è il patto tra le generazioni in questa riforma; il Governo deve dimostrare che grazie a questo disegno riorganizzativo sar à assicurata piena fluidit à tra le diverse generazioni, l'occupabilitá dei giovani e di coloro che oggi, magari a cinquant'anni, si misurano con l'emarginalizzazione dal lavoro a causa della crisi infinita di questi mesi; il Governo deve testimoniare che l'impresa è colonna portante dell'economia italiana. Perché non si è avuto il coraggio allora di ragionare di riforma, disegnando l'architettura del mercato privatistico contestualmente a quello pubblico? Nei Paesi avanzati non esistono barriere tra pubblico e privato, sia in termini di opportunit à occupazionali sia in termini normativi."

"Certo, alcune positività le riconosciamo - ha continuato Casali - nella proposta del Ministro Fornero: sembra velocizzarsi il processo del lavoro. I giudici, per ò , saranno capaci di rispettare la maggior rapidit à dell'iter, visto e considerato che ad oggi le controversie di lavoro hanno una durata media di 805 giorni? Si è ampliato il periodo transitorio nel corso del quale modificare gli ammortizzatori sociali e questo è corretto, stante l'attuale crisi e c' è un tentativo di ridisegnare le politiche attive del lavoro, ma questo non pu ò bastare. Non possiamo tacere gli aspetti per noi negativi, che sono tanti, pesanti, e che rischiano di penalizzare nuovamente chi fa impresa, chi vuole assumere, chi crede ancora che questa nazione e la nostra comunità abbiano un futuro. Dalla disciplina del rientegro all'aggravio dei costi per i contratti a tempo determinato; dall'assenza di un'effettiva misura per favorire l'impiego giovanile ed il passaggio generazionale, revisione dell'apprendistato a parte, al ruolo non evidente delle Parti Sociali. Stante la convinzione da parte del Governo di aver prodotto una riforma innovativa, moderna ed equa, ci saremmo aspettati maggiori ruoli di responsabilità alla parti Sociali, magari proprio nella costruzione e gestione delle politiche attive del lavoro."

"Constatiamo invece una reintroduzione - ha detto Casali - troppo forte del ruolo del pubblico a partire dal costante coinvolgimento del giudice per i contenziosi e delle Direzioni Provinciali del Lavoro nei licenziamenti economici. Resta, poi, aperta la questione degli esodati."

"Per queste ragioni siamo a dir poco perplessi e preoccupati - ha concluso Casali - per le nostre aziende: le variabili aperte sono tante, potranno avere un'efficacia positiva solo a fronte di un diverso approccio culturale delle parti, che sarà testimoniato dando attuazione alle misure loro delegate e riconoscendo pari dignità tra chi lavora e chi crea occupazione. Scettico? In parte sì , in fondo era gi à prevista la perdita del sussidio di mobilità o disoccupazione per i lavoratori che rifiutavano offerte di lavoro ma di fatto nessuno lo ha mai applicata. Come dire che in Italia le leggi gi à ci sarebbero, basterebbe applicarle".



giuseppe casali

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 06-04-2012 alle 18:55 sul giornale del 07 aprile 2012 - 638 letture