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Ordigno al porto di Ancona. Il prefetto: 'Ancona deve essere tranquillizzata'

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Prefetto di Ancona Paolo Orrei

Si svela il mistero dell'ordigno rinvenuto nel porto di Ancona. Il riserbo si scioglie e il Prefetto Paolo Orrei afferma: "Ancona deve essere tranquillizzata." Ma intanto l'animo degli anconetani si agita tra notizie di 'fantomatici' ordigni e lettere delle Brigate Rosse. Mentre il Comandante dei Carabinieri della provincia di Ancona, Liviano Marino, conferma che il materiale esplosivo "non é di stampo mafioso, né terroristico".

La notizia sull'ordigno prende forma attraverso le parole del Prefetto di Ancona, Paolo Orrei, che inanzitutto chiede alla popolazione dorica di stare tranquilla, che non c'é da temere sulle recenti vicende, le Marche come Ancona, secondo il Prefetto, sono una Regione e una città tranquilla.

L'operazione effettuata dai Carabinieri, in realtà, é scattata grazie ad una serie di controlli messi in atto nel territorio dorico dalle Forze dell'Ordine. Il materiale esplosivo, infatti, ritrovato in un pescherecchio molto vecchio, ormeggiato in porto in zona Mandracchio, quest'ultimo avrebbe dovuto essere già stato smantellato. Nello specifico si tratterebbe del peschereccio "Fantastico".

Si tratta in realtà di un centinaio di detonatori adatti per creare un ordigno e delle micce. Il materiale esplosivo é stato confermato essere di vecchia data e di fabbricazione militare di origine della ex Jugoslavia. Con più precisione risalirebbe agli anni '70. Ma i controlli sono incalzanti da parte delle Forze dell'Ordine. "Questo attesta - ha aggiunto il Questore di Ancona Arturo De Felice ricordando la ricorrenza proprio venerdì dell'anniversario di Polizia - che la vigilanza in Ancona é alta e funziona."

"Stiamo battendo a tappeto, con controlli capillari, tutti i luoghi sensibili - ha spiegato il Comandande dei Carabinieri della provincia di Ancona, Liviano Marino - porto, barche abbandonate, capannoni ed edifici in disuso.... Ed é proprio in una barca abbandonata che é avvenuta la scoperta. E comunque niente a che vedere con lo stampo mafioso e terroristico."

Il materiale in questione, poi sequestrato dai Carabinieri, era custodito all'interno di uno scatolone sito nella plancia che non aveva niente a che vedere con l'ambiente degradato del vecchio pescherecchio: il deposito della merce esplosiva risalirebbe a circa a 2 giorni fà. Il tutto, nonostante gli anni, é ben conservato. L'ipotesi che si fa strada é la pesca di frodo, anche se si tratterebbe di un caso isolato. Ma ora le indagini faranno il loro corso.



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... questore an arturo de felice


Prefetto di Ancona Paolo Orrei

Questo è un articolo pubblicato il 24-05-2012 alle 19:44 sul giornale del 25 maggio 2012 - 1620 letture