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Consiglio Marche: 'Indesit ritiri piano per offrire garanzie in termini di investimenti e tutela dell'occupazione in Italia'

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Le RSU dei lavoratori degli stabilimenti Indesit di Melano, Albacina e Comunanza, assistite dalle Segreterie di FIM, FIOM e UILM delle Marche, hanno partecipato questa mattina al Consiglio Regionale ed hanno illustrato al Governatore della Regione Marche, Gian Mario Spacca, agli Assessori e a tutto il Consiglio Regionale lo stato della vertenza Indesit.

Il corteo dei lavoratori, partito da Fabriano, ha raggiunto questa mattina la sede della Regione Marche ad Ancona, dove era in programma la seduta del Consiglio Regionale aperta sulle più gravi crisi aziendali delle Marche. Il corteo, lungo 3 km, formato da oltre 350 mezzi, ha raggiunto il capoluogo a velocità ridotta.

Il Consiglio regionale è preoccupato "per gli effetti occupazionali, economici e sociali del piano Indesit" e ha espresso ampia solidarietà a tutti i lavoratori coinvolti. Inoltre ritiene che il piano stesso "deve essere ritirato al fine di offrire garanzie in termini di investimenti e tutela dei livelli occupazionali in Italia”. L'Assemblea legislativa ha approvato all'unanimità una risoluzione che recepisce la posizione dei sindacati e dei lavoratori.

Spacca, gli Assessori e tutta la Giunta Regionale non condividono e non accettano l’ipotesi di delocalizzazione produttiva e di ridimensionamento industriale e occupazionale avanzata dall’azienda. La Regione ritiene che il piano della Direzione Aziendale sia insostenibile perché “produce immediati effetti negativi sul distretto industriale fabrianese, già messo in ginocchio dalla crisi della Antonio Merloni e di tutto il settore dell'elettrodomestico. Penalizza un indotto che rappresenta una vera eccellenza del tessuto industriale regionale e comprime ulteriormente gli occupati in un momento già tanto difficile per il nostro territorio.” Nel corso degli ultimi anni, "l'Indesit ha chiuso gli impianti produttivi di Refrontolo (Treviso), Brembate (Bergamo) e None (Torino), e localmente ha già fortemente ridotto l'occupazione diretta ed indiretta di oltre 400 persone. Tutto questo rende evidente il progressivo disimpegno industriale di Indesit nel territorio ed in Italia. Riteniamo che la fase economica e la caratteristica del territorio aggravi il processo di desertificazione industriale”.

Per queste ragioni il Governatore, gli Assessori e tutta la Giunta si impegnano a sostenere ogni iniziativa di lotta promossa dalle Organizzazioni sindacali e dalle Rsu degli stabilimenti fabrianesi e di Comunanza. Inoltre si adopereranno ad utilizzare tutti i canali istituzionali e politici per contrastare il piano, con "l'obiettivo di convincere il Gruppo Indesit e la famiglia Merloni a rivedere i propri progetti, a ritrovare nel proprio essere una grande azienda italiana, che all’Italia deve le sue origini e il suo successo, le ragioni per modificare le proprie scelte industriali, continuando ad investire nel nostro territorio, per il futuro dell'industria marchigiana e per un lavoro stabile, qualificato e radicato nel territorio".

L’Assemblea legislativa condivide la richiesta pressante del Governo Regionale al Ministero dello Sviluppo Economico per l’attivazione nelle Marche di un intervento di politica industriale nazionale basato sulla realizzazione di una piattaforma di ricerca e innovazione, al fine di tutelare il lavoro guardando al futuro e investendo su prospettive durature di sviluppo per il comparto degli apparecchi domestici e professionali, che costituisce un punto di forza insostituibile nella struttura occupazionale e produttiva della comunità marchigiana.

In allegato la risoluzione sulla crisi in generale e una scheda tecnica sulle misure anticrisi dal 2008 ad oggi.



Scarica il pdf Risoluzione sulla crisi in generale
Scarica il pdf Scheda tecnica sulle misure anticrisi dal 2008 ad oggi