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Ancona, progetto 'Fair trade fair peace': economia giusta per una giusta pace in Israele e Palestina

5' di lettura Ancona 11/07/2013 - Da venerdì 12 a domenica 14 luglio, ad Ancona, le rappresentanti di due importanti realtà produttive di donne palestinesi e israeliane protagoniste di un importante progetto economico e di cooperazione internazionale.

Osnat Shperling, della cooperativa Sindyanna of Galilee, Kfur Cana (Cana di Galilea), ISRAELE e Lana Qumsieh dell'associazione BFTA- Betlehem Fair Trade Artisan, Betlehem, PALESTINA saranno ospiti della Rete di Economia Etica e Solidale REES Marche. Venerdì 12 luglio incontreranno il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli e la Presidente della Provincia di Ancona - Sabato 13 luglio alle ore 18,30 interverranno alla Festa dei Popoli presso il Forte Altavilla, Pietralacroce Ancona.

La REES Marche, partner nel progetto FAIR TRADE FAIR PEACE, promosso dall'ONG COSPE Italia operante nel territorio e in particolare a Gerusalemme - Cisgiordania, nei territori occupati e GAZA, è finanziato dall'Unione europea e realizzato in collaborazione con la Provincia di Ancona e la Provincia di Lecce, la Soc. Coop. Commercio Equo e Solidale Sud Sud di Lecce e la coop ExAequo di Bologna ha invitato le due importanti rappresentanti a descrivere l'attività e l'impegno di pace realizzato promuovendo un'Economia giusta e a presentare la linea di prodotti realizzata grazie all'impegno e alla collaborazione delle due realtà produttive.

La BFTA e SINDYANNA of GALILEE sono state capaci di collaborare e cooperare, pur in condizioni difficili dovute alla guerra israelo-palestinesi, mostrando la straordinaria volontà di dialogo tra gruppi di donne impegnate concretamente a preparare la PACE attraverso percorsi economici giusti ed equi. Con il progetto Fair Trade Fair Peace migliorano le capacità produttive e le opportunità di reddito per 20 donne del campo profughi di Deishe a Betlemme, 200 artigiani, uomini e donne, e le loro famiglie nell'area di Betlemme, 2 gruppi di disabili a Betlemme, per circa 50 ragazzi, e 150 donne e le loro famiglie della minoranza palestinese in Galilea. La linea artigianale equosolidale Fair Trade Fair Peace, quindi, valorizza l'economia sociale come volano per la pace e il dialogo tra due popoli in conflitto. I prodotti includono oggetti artigianali realizzati con legno di ulivo, ceramica, ricami, cesti di olivo e palma di dattero, una gamma di saponi di olio di oliva, erbe e specialità alimentari come za'atar e miele, così come altri prodotti che ben rappresentano la combinazione di entrambe le culture israeliana e palestinese.

Il 12 Maggio scorso a Gerusalemme è stata lanciata ufficialmente questa prima linea di prodotti del commercio equo e solidale, nata dalla collaborazione tra palestinesi e israeliani arabi ed ebrei. La presentazione si è tenuta all'American Colony Hotel. Nel mese di luglio verrà presentata anche in Italia con la visita che le rappresentanti delle associazioni partner realizzeranno nelle regioni coinvolte. Il lancio nazionale ,iniziato in Puglia la scorsa settimana, prosegue dal 12 al 14 luglio ad ANCONA e continuerà in Emilia Romagna. Katya Mastantuono e Valeria Bochi Presidenti Rete di Economia Etica e Solidale REES MARCHE

Breve storia e sintesi del progetto

L'attività promossa a partire dal 2006 dalla Cooperativa Commercio Equo e Solidale Onlus di Lecce, in partenariato con la Provincia di Lecce e l'Istituto di Cultura Mediterranea della Provincia di Lecce e col cofinanziamento della Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo - Settore Mediterraneo (L.R. 20/2003 Partenariato per la Cooperazione), ha ottenuto nel 2010 anche il sostegno e il finanziamento della UE grazie alla collaborazione con l'ong COSPE di Firenze che ha ampliato e presentato (come capofila) alla Commissione Europea un progetto di ulteriore sostegno e coinvolgimento del territorio italiano (coinvolte anche la Provincia di Ancona e la REES Marche e associazioni dell'Emilia Romagna).

Col primo intervento "Olivo: Coltura e cultura del Mediterraneo - Percorsi di Economia Solidale tra Puglia, Palestina e Israele" (2007-2009) si sono create le basi per un primo proficuo contatto e conoscenza degli attori partner dell'inervento guardando alla pianta dell'olivo - nel duplice aspetto, economico e simbolico - l'elemento comune alle due sponde del Mediterraneo cercando quelle dinamiche di dignità e reciproco rispetto che Don Tonino Bello chiamava la "convivialità delle differenze". Col secondo intervento "OLIVO: PACE E SVILUPPO NEL MEDITERRANEO" (2009-2010) si è voluto consolidare il processo cominciato in precedenza seguendo ancora la visione di economia giusta in grado di costruire dinamiche di dialogo e scambi di solidarietà e giustizia condivisa.

Infine, il progetto " FAIR TRADE FAIR PEACE - Il commercio equo e solidale per una giusta pace in Israelel e Palestina" (2012-2014) tende a concretizzare l'esperienza - per la prima volta - di una produzione in comune di manufatti palestinesi e israeliani commercializzati attraverso le reti dei gruppi di acquisto solidale e le botteghe del commercio equo in Puglia, nelle Marche, in Toscana e in Emilia Romagna. Consegnando la possibilità e la responsabilità di una giusta pace tra i due popoli fondata sulla comune dignità e rispetto. Ritenendo che la soluzione del conflitto in Medio Oriente inizi con il ritiro dell'occupazione israeliana in Palestina e la creazione di reali opportunità economiche e di lavoro, i partner del progetto hanno unito i loro sforzi per sostenere le popolazioni più vulnerabili, dando priorità alle donne






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-07-2013 alle 11:46 sul giornale del 12 luglio 2013 - 2715 letture

In questo articolo si parla di attualità, pace, donne, ancona, palestina, israele, cooperazione internazionale, economia giusta

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