Rifiuti, la provincia di Ancona ormai prossima al 65% della raccolta differenziata

Ancona si conferma provincia "riciclona". Nel 2012, infatti, sono 18 i Comuni che hanno ormai superato la fatidica percentuale del 65% della raccolta differenziata come previsto dalla vigente normativa nazionale. Complessivamente, nel territorio provinciale si registra un incremento del 7,43 rispetto al 2011 (dal 53,7% al 60,97%).
Per quanto riguarda i singoli Comuni, boom a Monte San Vito, che con oltre l'80% di rifiuti sottratti alla discarica si è aggiudicato l'edizione 2013 del "Premio Speciale Comuni Ricicloni per la Regione Marche". Ma ottimi sono stati anche i risultati conseguiti da Serra de' Conti (77,51%), Chiaravalle (75,46%), Montemarciano (74,07) e Camerano (70,12%), Monterado (69,92%), Barbara (68,36%), Castelfidardo (67,37%), Fabriano (67,34%), Corinaldo (66,75%), Filottrano (66,40%), Castelleone di Suasa (66,31%), Osimo (66,26%), Cerreto d'Esi (66,11%), Ripe (66,11%), Maiolati Spontini (65,63%), Sassoferrato (65,39%) e Loreto (65,03%).
Il premio non è solo simbolico. Grazie al già ricordato superamento della quota del 65%, questi Comuni potranno godere durante tutto il 2013 di una riduzione del tributo per i conferimenti in discarica. Anziché 24 euro a tonnellata, Monte San Vito pagherà 8 euro, Chiaravalle e Serra de' Conti 10 euro, Montemarciano 12 euro, tutti gli altri 14 euro. Tre le menzioni speciali assegnate. Ad Ancona, "città con popolazione superiore a 80 mila abitanti che ha raggiunto e superato il 62% di raccolta differenziata, a Senigallia, "città ad alta vocazione turistica che ha raggiunto e superato il 60%", a Numana, "per aver avviato il porta a porta integrale raggiungendo e superando fin da subito l'80%".
Grande la soddisfazione del commissario straordinario della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande: "Ormai l'obiettivo del 65% su scala provinciale è a un passo ed è presumibile che il 2013 sarà l'anno buono per raggiungerlo. Ciò che conta, però, è che nel nostro territorio la raccolta differenziata è ormai un'abitudine radicata nello stile di vita quotidiano. Solo nel 2007 eravamo fermi a poco più del 22%, oggi siamo oltre il 60%. Il merito è sicuramente dei cittadini, che hanno dimostrato grande senso civico e profondo rispetto per l'ambiente. Ma grande è stato anche l'impegno delle istituzioni locali, che hanno saputo avviare una pianificazione seria, rigorosa e razionale degli impianti, nell'interesse unico della comunità e della tutela del territorio".
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 29-07-2013 alle 15:29 sul giornale del 30 luglio 2013 - 1253 letture
SHORT LINK:
https://vivere.me/P3n