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Varano: al via il 39° Festival del Dialetto. Undici serate per riscoprire il fascino del vernacolo

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Il Festival del dialetto di Varano compie 39 anni. La manifestazione, ormai consolidata nel tempo e apprezzata dal pubblico non solo locale, prenderà il via giovedì 22 agosto e terminerà domenica 1 settembre. Questo importante contenitore culturale, è diventato, nel tempo, la più importante passerella dialettale a livello marchigiano.

In tutto 11 serate per riscoprire il fascino del vernacolo, con la 18° edizione della Rassegna Marchigiana del teatro Comico Dialettale e il 25esimo premio letterario Varano di poesia e narrativa nei dialetti delle Marche a cui si aggiungerà anche la 34esima mostra del Rocco Conero Doc.

La manifestazione è stata presentata nella sala giunta del Comune di Ancona. “E’ una delle iniziative più belle del territorio – ha detto il Sindaco Mancinelli – e ogni anno cresce di più. Ha un grande spessore culturale, ma è gradevole anche perché si mangia benissimo. Speriamo che il tempo regga”. Oltre al teatro e alla poesia, Varano offre infatti i piatti tipici della nostra terra, grazie alle sue splendide cuoche. Il Festival nacque nel 1970 proprio con l’idea di unire l’arte della cucina con la riscoperta del dialetto. Uno sforzo organizzativo che coinvolge tutta la gente del posto, fiera di questa manifestazione che ogni anno accende i riflettori della notorietà sulla frazione, ribattezzata “Paese dei dialetti”.

“Il Festival di Varano è un emblema di questa città in tutta Italia. Oltre alla poesia - ha affermato l’Assessore Stefano Foresi - ci sono anche altre iniziative, come la mostra del Rosso Conero e questa settimana coinvolge tutti gli abitanti della frazione. Ci sarà anche il servizio navetta che tutti i giorni farà una corsa per raggiungere Varano, doppia corsa nel fine settimana”. “Quest’anno abbiamo allargato a 5 le province marchigiane – ha detto Fabio Serpilli, curatore del concorso di poesia - scindendo quella unificata di Ascoli Piceno - Fermo e considerandole due effettive province, anche perché i dialetti sono molto diversi".

Anche quest’anno la partecipazione alla rassegna è stata numerosa: 162 poeti adulti (SEZ A) e 80 narratori (SEZ B). “Se si pensa che altri Premi, tanto pubblicizzati, annoverano solo 25 partecipanti tra i dialettali - ha continuato Serpilli - Varano è un sicuro riferimento per tanti scrittori marchigiani”. Le ragioni del successo sono molteplici. Innanzitutto la giuria che vanta esperti di letteratura e di dialetti: Sanzio Balducci, docente dell’Università Carlo Bo di Urbino, Clara Ferranti, Univ. Di Macerata, Gianluca D’Annibali, poeta e scrittore tra i migliori delle Marche, Elisabetta Serpilli e Fabio Serpilli, presidente di Giuria e docente all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Altro motivo di successo il libro, che negli anni rimane un documento prezioso di dialetti e tematiche che cambiano. Quest’anno, da una parte c’è un’Antologia del buon umore, dal titolo ‘Cose da Ride’: raccolta di proverbi, modi di dire, battute in dialetto. Nell’altra faccia del volume c’è una raccolta di lettere, racconti brevi, inseriti per la loro qualità artistica e comica.

Sabato 24 agosto ci sarà poi un convegno sulla diversità dei dialetti marchigiani: dai dialetti gallo-italici del nord Marche a quelli di sostrato sabello sannita del sud Marche. Evento di massimo rilievo culturale è la proclamazione del miglior personaggio marchigiano dell’anno: Plinio Acquabona (An 1913-2002), poeta e narratore di fama nazionale. Così Varano ha voluto sottolineare, in occasione dell’anniversario del Centenario della nascita, un figlio che ha dato lustro ad Ancona e alle Marche.





Questo è un articolo pubblicato il 21-08-2013 alle 11:10 sul giornale del 22 agosto 2013 - 6998 letture