D'Angelo: porto, 'Disponibili e aperti ad un confronto costruttivo'

Non posso che apprezzare il contributo fornito sul Porto di Ancona dal Presidente della Commissione Enzo Giancarli. A differenza di altri suoi colleghi del PD le proposte di dialogo, di sinergia tra Enti pubblici, in primis con l’Autorità Portuale e le Sovrintendenze, rappresentano la via maestra, al pari del coinvolgimento dei lavoratori e delle imprese, se si vuole uno sviluppo positivo del porto e dell’economia ad esso legata. Politiche positive CON e non CONTRO.
Per quanto ci riguarda come Movimento civico “La Tua Ancona” siamo disponibili e aperti ad un confronto costruttivo e propositivo e offriamo al dibattito alcune riflessioni e indichiamo alcune priorità di lavoro, da praticare anche con gradualità: il Ministro raggiunga l’intesa con la Regione e nomini il Presidente dell’A.P., entro il mese, in modo che da settembre vengano costituiti gli organi dell’A.P. (Comitato Portuale e Commissioni), mettendo fine al regime commissariale; si definiscano tra l’Autorità Portuale e il Comune di Ancona le varianti alle destinazioni d’uso delle aree dismesse dai precedenti concessionari (come l’ex Bunge e l’ex Fiera), in modo da renderle utilizzabili e utili allo sviluppo del Porto e della città e si portino le delibere in Consiglio comunale; sul progetto di water front del porto, si chiarisca tra A.P. - Comune – Regione e Camera di Commercio se il percorso avviato con la proposta della creazione di una società di scopo è ancora attuale o se ne sono stati, o ne saranno individuati altri in grado di garantire una visione strategica e di assoluta eccellenza della progettazione.
Nel frattempo si può già procedere ad una mappatura delle aree e dei fabbricati ed ipotizzare una tempistica di cambio di destinazione d’uso (ad esempio i tempi di realizzazione del nuovo fabbricato servizi all’interno dello stabilimento Fincantieri che libererebbe gli spazi retrostanti la banchina 7 e il grande fabbricato adiacente all’Arco di Traiano; la data del possibile trasferimento dell’Istituto Nautico e quindi della demolizione dei due fabbricati che nascondono il complesso monumentale della casa del Capitano del Porto, il planetario e l’antico porto Traianeo; contatti preventivi con le imprese portuali proprietarie di fabbricati (come la Compagnia Portuali) per ragionare su possibili nuove localizzazioni o con le Società delle Ferrovie dello Stato, ecc.); valutare in modo congiunto tra il Comitato Portuale e il Consiglio comunale l’esito delle procedure riguardanti i progetti che coinvolgono l’area in frana. Un esame obiettivo e realistico anche del rapporto costi benefici e fattibilità del raddoppio del porto turistico e del trasferimento della flotta pescherecci, coinvolgendo le categorie interessate.
Il Presidente Giancarli assume come dato intangibile lo sviluppo delle attività portuali e anzi, giustamente, ne auspica la crescita. Occorre chiarire se questa è la linea politica che intendono concretamente e unitariamente perseguire le forze politiche della maggioranza che guida il Comune e dell’Amministrazione comunale. Se così non è, se l’obiettivo è cambiato, appare necessaria una riflessione sulle scelte già compiute sulle opere di potenziamento infrastrutturale del Porto: le opere a mare e le opere a terra. Infrastrutture che comportano consistenti investimenti pubblici che a questo punto non sarebbero più giustificabili.

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