Notte bianca ad Ancona: il figlio di Ringo Starr dei Beatles protagonista a Porta Pia

Ma Zak non è solo un figlio d'arte. Perchè lui la musica ce l'ha nel sangue davvero. Quel buon sangue che di certo non mente. Infatti anche Zak è un batterista. Ed è considerato tra i migliori al mondo. Infatti dal '95 è in pianta stabile con i THE WHO di Pete Townshend e Roger Daltrey. E tra il 2004 e il 2007, voluto a tutti i costi dai fratellini Liam e Noel Gallagher, ha fatto parte anche degli OASIS. Ma ad Ancona che farà? Zak alla Notte Bianca di Ancona si divertirà a vestire i panni di DJ. Selezionerà tutta la miglior musica rock dagli anni '60 ai giorni nostri. Con una maggiore attenzione a quelle band e a quei suoni che hanno contribuito alla formazione del suo stile. Quindi David Bowie, Sex Pistols, The Clash, The Who, Rolling Stones, ovviamente i Beatles, Bob Dylan e tantissimi altri.
“Il miglior batterista dai tempi di Keith Moon”. A dirlo non sono i giornalisti, ma lo stesso Pete Townshend. Zak Starkey, figlio di Ringo Starr e Maureen Cox, classe 1965, siede ancora dietro ai tamburi, nella postazione che era di Moonie. Un’eredità naturale per lui che, in fondo, è stato cresciuto dal migliore amico di suo padre. Infatti mentre Ringo gli regalò ad 8 anni la sua prima batteria, ma poi non lo instradò alla carriera, invece Keith Moon gli insegnò proprio i primi rudimenti grazie ai quali Zak cominciò a percuotere le pelli del suo strumento. All’inizio, da ragazzino, la musica per lui è stata solo un gioco. Infatti ai tempi della scuola mise in piedi un paio di band con i suoi compagni di studi: i Next e i Face. Nessuno dei due ebbe successo. Poi, appena più grande, alcune band che ebbero una certa visibilità in Inghilterra, si accorsero di lui: Icicle Works, Waterboys, Lightning Seeds. Comincia qui l’università musicale di Zak Starkey. Ed il post-laurea si è consumato nell’Olimpo del rock inglese: The Who e Oasis.
Nel 1996 Zak entrò negli Who durante l’allora Quadrophenia Tour. Un sogno che s’avvera. Vi rimase fino al 2005. Lo stesso Pete Twonshend gli chiese di entrare a far parte, in pianta stabile, degli Who. Ma Zak rifiutò. Voleva sentirsi libero di fare le proprie esperienze. Entrò, così, negli Oasis durante le registrazioni del disco “Don’t believe the truth” e rimase con loro fino al 2007. Rientrò negli Who nel 2008 e tutt’ora è il loro batterista. Ma Zak, in fondo, sta ancora cercando la propria strada. Tanto che ha appena fondato una band dal nome Penguinsrising di cui ne è il chitarrista. La band suona elettro-rock ed è capitanata dalla bella vocalist Sshh Liguz. Ma oltre alle indiscusse doti di grandissimo musicista, Zak possiede anche un gusto molto raffinato. Infatti le sue origini sono molto legate alla scena Mod. Non per niente è ed è stato un musicista di due delle formazioni chiave di questa scena musicale e stilistica.
Zak è un ottimo consumatore di soul e rhytm’n’blues, ma non disdegna il beat e il garage, passando anche per il punk e il glam, fino alla new wave e brit-pop. Insomma, ha in sé un Dna che poco può confondere le idee di chi va ad ascoltare un suo dj set. E questo Dna viene ora portato in Italia, per la prima volta in assoluto, proprio in veste di dj. Tre notti in cui “The incredibile Zak Starkey” si trasformerà in dj per far rivivere il suono che ispirò il suo stesso stile.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 23-09-2013 alle 15:38 sul giornale del 24 settembre 2013 - 1791 letture
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