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Fondazioni teatrali, Stabile-Muse: dopo la mancata fusione, ora si parla di Consorzio

7' di lettura

Si torna a parlare di Fondazioni Teatrali e della possibile 'soluzione' mentre si attende l'illustrazione in Consiglio della Proposta del Direttore delle Muse, Velia Papa. Nobili: "Il sistema dei teatri stabili va radicalmente ripensato a livello nazionale". Intanto già pronta una contro proposta dei grillini. L'amministrazione stando all'opposizione non avrebbe trasmesso gli atti alla Procura contabile.

A breve l'atto di indirizzo sulle Fondazioni approderà ufficialmente in aula del Consiglio comunale il prossimo 14 ottobre e già l'opposizione, in particolare Sessantacento e La Tua Ancona, hanno organizzato un incontro-dibattito sul tema per informare e riflettere su una questione spinosa della città di Ancona. Stando, inoltre, alle parole del Commissario del TSM, Bucci, emerse nella mattina di martedì in una commissione congiunta, sembrerebbe che i debiti della Fondazione, circa 2 milioni e mezzo di euro, saranno ripianati dal Comune, in particolare attingendo ai fondi accantonati dal Comune stesso assumendosi così gli impegni assunti.

A prendere la parola per primo durante l'incontro é stato l'avv. Stefano Benvenuti Gostoli, ex presidente della commissione d'indagine sulle Fondazioni. La relazione presentanta nel novembre 2011 ed approvata all'unanimità dalla stessa Commissione chiedeva: "l'estinzione giuridica del teatro Stabile" (poi commissariato dalla Regione). "Quello delle Fondazioni teatrali - ha detto Gostoli - é uno dei problemi che la nuova amministrazione dovrà affrontare. Non si può prescindere dalle risultanze della commissione di indagine da me presieduta - specifica Gostoli, ex consigliere comunale Pdl - e bisogna considerare che questo documento é stato approvato all'unanimità dal consiglio." Stando a Gostoli inoltre la fondazione Tsm non avrebbe più "i presupposti giuridici per continuare ad esistere". Necessario in questa prospettiva "aprire la liquidazione dell'Ente".


Tra le conclusioni del documento spiccano la non corretta gestione da parte delle amministrazioni Gramillano, Sturani e Galeazzi nel corso degli anni, la non retribuzione dei contributi previdenziali, la mancata approvazione dei bilanci preventivi come ad es quello del 2010. Diverse anche le irregolarità contestate da parte dei revisori, dove si evidenziava anche versamenti da parte dei soci per ripianare le perdite dello Stabile. In particolare la più grave quella del 2006/7. Tutti atti, questi, poi trasmessi alla Procura da parte della Commissione di Indagine, cosa, invece, che non avrebbe fatto l'amministrazione precedente. La documentazione sarebbe stata inviata alla sezione di Controllo della Corte dei Conti, ma non alla Procura contabile.


Andrea Nobili, l'ex ass alla cultura apre il suo discorso con una provocazione: "Noi parliamo di Fondazioni come fosse il principale problema della città. Ma in realtà ci sono emergenze più significative come la biblioteca comunale a mezzo servizio o la pinacoteca chiusa (anche se oggi arriva notizia dei primi lavori nell'ala esistente ndr). Un capoluogo di regione non si può permettere questo. La questione delle fondazioni l'ho vissuta con sofferenza".

Si parte dal mancato voto da parte sua in Consiglio sulla fideiussione nel 2006. Una fideiussione che poi é risultata essere irrealizzabile. "La vita dello stabile e muse si é fatta assai complicata contina Nobili - i disavanzi delle Muse venivano coperte da assestamenti di bilancio, i bilanci chiudevano con un passivo che oscillava tra i 500 ed i 700 mila euro. E poi l'accantonamento da parte dell'amministrazione comunale per coprire le perdite. E poi lo stop da parte della Corte dei Conti seppur l'intenzione di salvare il teatro stabile e difendere il livello della Fondazione muse per la lirica fosse chiaro". Questo in sintesi l'excursus storico rammentato dall'ex ass. Nobili.

"Il sistema dei teatri stabili va radicalmente ripensato a livello nazionale - ha affermato ancora Andrea Nobili - e per quanto concerne le fondazioni nel passato la razionalità avrebbe dovuto tendere ad una razionalizzazione evitando così una duplicazione. Ma la politica non sempre risponde a queste esigenze". E punta il dito nei confronti della Regione e del Ministero: "E' quella che ha investito di meno ha dichiarato Nobili - perché probabilmente ha considerato lo stabile come una realtà cittadina. E per quanto concerne le Muse - ha sottolineato Nobili - gli enti lirici sono in generale sostenuti dal ministero fondi Fus, questo non è accaduto in Ancona. Il sistema degli enti lirici e dei teatri stabili é stato un sistema che ha segnato il passo. La stabilità, inoltre, può rappresentare un handicap".


"La possibilità di aggregazione tra Muse e Stabile - ha proseguito Nobili - era l'occasione per ripensare la problematica dal punto di vista economico e culturale. Il motivo per cui ad Ancona non vengono assegnati fondi sta nella non produzione. Una gestione oculata di un cartellone di prosa può produrre economie. Le produzioni recenti sono state eccellenze - ha detto ancora Nobili - Carlo Cecchi e Arturo Cirillo per fare esempi, ma nessuno dei due appartiene al nostro territorio, né ha una compagnia sul posto. Entrambi registi e responsabili di compagnie che stanno altrove. Questo no risponde esattamente alla missione che dovrebbe avere il teatro stabile. Forse da due debolezze potesse nascere una forza per abbatter steccati tra produzione teatrale prosa e produzione lirica, fosse anche fatta di contaminazioni". L'ex ass. Nobili é anche convinto che l'attuale amministrazione riuscirà ad andare avanti su questa strada.

Mentre a Tombolini (Sessantacento) non va tanto giù la questione AMAT. "L'Amat ha ben 402 mila euro di contributo regionale ed altrettanti e 667 mila euro dal Fus. Molti più fondi di quelli che arrivano allo Stabile" Stando al Consigliere di 60100, inoltre, si protrebbe procedere accorpando altre realtà locali che zoppicano. Ma quello che a Tombolini non va già sono che di 6 milioni di euro che la Regione destina allo spettacolo ad Ancona arrivano solo briciole.

"E poi - sostiene ancora Tombolini - non dobbiamo vedere la questione solo sotto il profilo del debito. Questo progetto va valutato in chiave regionale. Un invito, dunque, ai consiglieri regionali e all'ass. alla Cultura del Comune di Ancona Marasca - ad incidere verso un progetto che non sia di assetto, ma di rilancio nel territorio ed ad una Ancona capoluogo della cultura attraverso lo Stabile.

"La condizione si nequa non - ha specificato Berardinelli (Pdl)- per parlare di futuro: é chi ha sbagliato paga. La stabilità é un mito che va superato perché è stato un cappio al collo per le fondazioni, sono impegni gravosi. Lo stato premia solo se sei produttivo. Velia Papa potrebbe essere la persona giusta per risolvere la situazione e come gestore delle due realtà. Con questo nuovo consorzio si partirebbe da zero - spiega ancora Berardinelli - ma noi non possiamo prescindere da un accertamento di responsabilità".


Quattrini invece parla di "3 Milioni di euro di crediti" in merito alle Fondazioni, crediti che "se fossero inesigibili, il buco dello stabile forse sarebbe ancora molto pi grande". Sulla fusione l'ostruzionismo, secondo il Capogruppo del M5S, é stato necessario poiché i piani industriali non firmati non hanno soddisfatto i revisori. "Ora - ha detto Quattrini - abbiamo un atto di indirizzò da votare. Oggi la firma e di Velia Papà, Direttore delle Muse, ma manca il parere contabile".

"Io vorrei poter votare un documento firmato e controllato da qualcuno ha dichiarato Quattrini - e come movimento 5 stelle abbiamo depositato un atto alternativo e diciamo si ad un incontro con la Regione per un business plan". Su questo anche Nobili é d'accordo: "Indispensabile la concertazione con la Regione".

D'Angelo (La Tua Ancona) parla anche di equilibri di bilancio: "Bisogna essere chiari però questa dello stabile muse non è l'unica causa dello squilibrio, ma l'amministrazione comunale, che risponde ora a 2,8 milioni di euro di fideiussioni, deve fare delle scelte. Perché - rilancia D'Angelo - il comune non attinge ai patrimoni dei responsabili. Lunedì si dovranno assumere delle responsabilità in consiglio comunale, così come al giudizio di nullità sulle delibere di fideiussione."

Presenti anche il consigliere regionale Paolo Eusebi e l'assessore alla Cultura del Comune di Ancona Paolo Marasca, ma anche i consiglieri d'opposizione Crispiani (Sel), Gramazio, Bona Finocchi (La Tua Ancona), Quattrini (M5S), Berardinelli (pdl). Ed ora il sindaco Mancinelli dovrà far approvare in Consiglio l'atto di indirizzò sulle fondazioni probabilimente nel prossimo consiglio comunale (il prossimo 14 ottobre) per procedere all'ipotesi di Consorzio. Pronta intanto una contro proposta dal M5S di Ancona.





Questo è un articolo pubblicato il 09-10-2013 alle 21:57 sul giornale del 10 ottobre 2013 - 2093 letture