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Cocteau incantato dall'anconetano Spadò. A 50 anni dalla scomparsa di Jean il mondo lo ricorda

3' di lettura Ancona 11/10/2013 - Cinquanta anni sono passati dalla scomparsa di Jean Cocteau e tutto il mondo oggi gli rende omaggio con mostre e manifestazioni culturali. Poeta, scrittore, disegnatore, regista, attore (Maisons-Laffitte, 5 luglio 1889 – Milly-la-Forêt, 11 ottobre 1963) è universalmente conosciuto per il balletto “Parade” (1917) creato con Picasso e Satie, per il romanzo “Les enfants terribles” (1929), per il film “La bella e la bestia” (1946), ed anche per la sua lunga storia d’amore con l’attore Jean Marais.

Con l’eclettico Spadò, artista poliedrico e multiforme di origini anconetane, strinse un legame artistico di notevole importanza “… Alberto Spadolini sbarca a Parigi, incontra il pianista Clément Doucet e firma un contratto al ‘Boeuf sur le toit’ dove solleva l’entusiasmo … “, così si legge da un articolo parigino degli anni n’30.

“Le Boeuf sur le Toit”, è il locale più esclusivo di Parigi, ideato e frequentato da Jean Cocteau, dai dadaisti e dagli artisti di Montparnasse, e centrale punto di riferimento per la cultura letteraria e artistico francese. Il regista teatrale Antonio Calenda ricorda che “Spadolini si impone in Francia all’attenzione dei grandi artisti dell’epoca, artisti di rilievo assoluto come Max Jacob e Jean Cocteau che riconoscono in lui una versatilità innata nell’arte della danza, della coreografia, della pittura, della scenografia … Impressionare questi artisti che negli anni ’30 erano i punti di riferimento della cultura mondiale (ricordiamo che era il tempo dei Ballets Russes di Sergej Diaghilev, c’era Nijinskij a Parigi), impressionarli a tal punto da ricevere da loro giudizi di grandissima ammirazione è una cosa che ci sorprende e ci appassiona. Come ci sorprende e ci appassiona che Spadolini non abbia mai studiato danza ma solo scenografia”.

Cocteau, amico di Gabriele d’Annunzio e di tanti ex-frequentatori del Teatro degli Indipendenti come Marinetti, Balla, Depero, Severini, Carrà, Prampolini, ha una predilezione per le scene di danza del pittore Alberto Spadolini, in arte Spadò. E Spadolini, per ringraziare il poeta francese, inserisce nelle brochure delle mostre di pittura una sua appassionata recensione. “La ricerca pittorica di Spadolini è la trasfigurazione dell’anima della danza. Questa testimonianza psicologica ci trasmette la profonda vibrazione dei suoi personaggi, ma essenzialmente con la sua emotiva ispirazione di corpi in movimento. Perché: veramente questo artista lavora sopra questa materia essendo ispirato dall’universo sensitivo e lo traspone con il suo genio che sprizza dal suo cuore e dalla sua anima” .

Foto 1. copertina della brochure “La dance à travers les âges”, serata di danze al Théâtre Nationale de l’Opéra a favore dei sinistrati della Normandia. Ma “La danse a travers les ages” è stato anche un documentario di Spadolini, con commento e costumi di Cocteau, regia di Berard. Foto 2. Jean Cocteau foto del 1944 Foto 3. Spadolini nel suo Atelier di Parigi frequentato anche da Cocteau.








Questo è un articolo pubblicato il 11-10-2013 alle 19:24 sul giornale del 12 ottobre 2013 - 1766 letture

In questo articolo si parla di cultura, agnese testadiferro, spadò, jean cocteau

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