Marchetti (AnconAmbiente): 'Bilancio dell'azienda: auspichiamo al pareggio'. Il futuro è con Jesi

Il presidente di AnconAmbiente, la società partecipata che gestisce i rifiuti, stila una prima ipotesi di bilancio per l'azienda. Giorgio Marchetti: "Auspichiamo al pareggio di bilancio". Mentre il futuro dell'azienda pare già deciso: è con Jesi. Ma si dovranno attendere ulteriori passaggi. Stronati su bilancio: "La situazione è sotto controllo". Nè è mancata l'ispezione da parte del Ministero all'azienda che, stando a Marchetti, ne è uscita bene.
"I dati del bilancio 2010, dice Marchetti, hanno rappresentato per l'Azienda delle criticità, non tanto per l’entità delle singole perdite quanto per il fatto che possano apparire un dato strutturale. Nel 2010 si è conseguito il pareggio di bilancio, nel 2011 si è avuto un risultato negativo di meno 190.000, mentre nel 2012 il bilancio è stato maggiormente negativo di meno 500.000 mila euro ovvimente una chiusura ci dicono che è stata perdipiù facilitata altrimenti sarebbe stata peggiore, mentre per quest'anno il bilancio, ancora in via di definizione, dovrebbe chiudere in pareggio anche se non facilitato da investimenti. "Da dire che - specifica Marchetti - che non ci sono stati finaziamenti importanti su AnconAmbiente. Vivamente facendo fronte alle perdite pregresse ci troviamo a fronteggiare una crisi importante. Al di là della politica dei tagli c'è bisogno di una politica migliorativa. Se pensiamo all'aumento di personale per il porta a porta, i servizi per singoli comuni che determinano un costo più elevato che se invece fosse gestito a livello provinciale avrebbe un costo sicuramente migliore e non ultimo il discorso dell'impianto che è molto carente nella nostra provincia e senza impiantistica il costo aumenta poiché a questi costi di smaltimento si aggiungono i costi di trasporto. L'organico ad es. va in Romagna e l'indifferenziato a Corinaldo".
Il triennio 2010-2013 ha visto Anconambiente impegnata su diversi fronti, ci dicono dai Vertici dell'Azienda, in particolare sul consolidamento del nuovo piano industriale per la raccolta domiciliare Porta a porta, sull'efficientamento e contenimento dei costi dei servizi, sul rafforzamento delle procedure di trasparenza e sicurezza e qualità dei servizi e sulle strategie per il riposizionamento dell’azienda in futuri scenari territoriali.
Dalla Relazione presentata alla STampa del Presidente di Anconamebiente emergono questi dettagli:
1. Consolidamento del nuovo piano industriale per la raccolta domiciliare
Porta a porta Per una corretta analisi aziendale sul servizio relativo al ciclo integrato dei rifiuti, core businnes di AnconAmbiente, occorre sicuramente partire dalla trasformazione del piano industriale dell’igiene urbana. La tipologia del porta a porta con la c.d. differenziata domiciliare spinta, fatta su di un comune capoluogo con 100 mila abitanti, ha richiesto sia per il comune che per l’azienda stessa una sforzo economico e di energie di non poco conto. Le caratteristiche di questo sistema industriale sono: l’ elevato impiego di lavoratori addetti alla raccolta e l’ uso di mezzi idonei. Questo ha comportato il ricorso ad un numero di addetti maggiore e ad un piano di investimenti sui mezzi che gravano ogni anno sul piano finanziario per gli investimenti: ciò è stato necessario sia al momento di avvio che nelle successive fasi di implementazione nelle zone servite con il porta a porta. Per il Comune di Ancona, nello specifico, lo sforzo è stato quello di un maggior impiego di risorse.
Il contratto di servizio è passato quindi da circa 13 milioni di euro nel 2007 a 16 milioni e 700 mila euro nel 2012, con un costo per il Comune di Ancona di circa 19 milioni di euro (iva e altri costi indotti) a fronte di benefici derivanti sicuramente da un minore costo per quantitativi da smaltire in discarica e, non ultimo, anche dalla vendita di materiale riciclato. Si è ritenuto che detta tipologia di servizio fosse la più confacente per il raggiungimento dei risultati sulla raccolta differenziata che la normativa italiana ha individuato recependo le direttive comunitarie.
Partendo da un dato di raccolta differenziata del 24,8 % (gennaio 2008), questi risultati sono stati raggiunti per gli anni 2009 (50%), 2010 (55%) e 2011 (60%) mentre il risultato per il 2012 (62,21%) è rimasto al di sotto dell’obiettivo del 65%. Stesso obiettivo del 65% è posto anche per il 2013, dove l’ ampliamento del servizio per la zona Baraccola ne renderà possibile il raggiungimento del 65%. (l’ultimo dato utile, aggiornato ad ottobre 2012, si attesta sul 61,72).
Per l’Azienda, come si diceva, questo ha comportato una costo di investimento e un maggiore costo del personale. Le unità complessive impiegate in azienda sono passate dalle 265 del 2007 alle 334 del 2012. Le variazioni in incremento sono solo degli operai, mentre il dirigente unico (ex D.G.) è stato mantenuto come i 54 impiegati. L’aumento del fatturato conseguente al nuovo piano industriale per il servizio del Comune di Ancona risulta complessivamente in equilibrio, anche se nel tempo si manifestano alcuni elementi di debolezza come quello legato alla carenza della parte impiantistica a supporto del piano industriale che obbliga maggiori costi di smaltimento a tonnellate - incrementati dalla voce “trasporto” - e minori ricavi per il conferimento del materiale separato.
La tipologia di sistema porta a porta ha consentito un incremento notevole di raccolta su di un territorio di 100 mila abitanti che in molti consideravano sfavorevole , essendo tale tipologia più rispondente a cittadine di ridotte dimensioni: ciò è stato possibile anche grazie ad uno sforzo fatto per “modellare” il servizio sulle diversi parti del territorio (inserimento Igenio, miglior localizzazione delle postazioni, …). AnconAmbiente, quindi, ha provveduto a ristrutturarsi attraverso l’acquisizione di mezzi idonei e in particolar modo attraverso un incremento della manodopera utilizzata necessaria proprio al porta a porta. Ad oggi, dopo un lavoro per step, quasi l’intero territorio comunale è coperto da detto servizio, con modalità e adattamenti misurati nei diversi quartieri per rispondere ad esigenze strutturali e urbanistiche. Il triennio 2010 – 13 ha visto quindi il consolidarsi del servizio ed il suo ampliamento sulla città, il raggiungimento delle percentuali di raccolta per il 2010 e 2011 e la possibilità di raggiungere la percentuale per il 2013.
2. Efficientamento e contenimento dei costi dei servizi
Una direzione su cui l’Azienda si è impegnata soprattutto nell’ultimo dei tre anni è stata quella della riduzione dei costi attraverso un miglior efficientamento dei servizi. Attraverso un’analisi dei servizi, si è riusciti a mettere in campo diverse operazioni di contenimento dei costi e razionalizzazione delle spese, necessarie dopo una fase di stabilizzazione del nuovo sistema. Tali azioni, unitamente ad un rafforzamento del settore acquisti, ha senza dubbio iniziato a dare i suoi frutti che si noteranno in parte già nel bilancio 2013.
I dati di bilancio degli ultimi esercizi 2010/2012 evidenziano, senza dubbio, una problematicità non tanto per l’entità delle singole perdite quanto per il fatto che possano apparire un dato “strutturale” . Nel 2010 si è conseguito il pareggio di bilancio, nel 2011 si è avuto un risultato di – 190.000 e di – 500.000 nel 2012.
Il risultato del 2013 dimostra già una netta inversione di tendenza e va a costituire una novità in cui l’Azienda è riuscita a far fronte ad un dato negativo quasi “strutturale” individuando alcune azioni di risparmi ed efficientamento da poter mantenere nel tempo. Ricordiamo che il dato finale del Bilancio di AnconAmbiente è dato da più voci che sono la somma dei diversi servizi resi ai diversi Comuni su cui andrebbe svolto un differente ragionamento per ogni singolo servizio.
3. Rafforzamento delle procedure di trasparenza e sicurezza. Qualità del servizi. Nel corso di questo mandato si è voluto rafforzare il settore della sicurezza sul lavoro e della trasparenza. In un settore industriale come quello del ciclo integrato dei rifiuti - ed in particolar modo con la raccolta dove vengono impiegati tanti lavoratori - la sicurezza è sicuramento un presidio necessario. Soprattutto con il nuovo servizio porta a porta ad elevato contenuto di lavoro manuale, la sicurezza dei lavoratori gioca un ruolo importante che AnconAmbiente ha inteso rafforzare, così come sono state mantenute tutte le certificazioni di qualità ottenute negli anni sino ad oggi.
Ugualmente un’Azienda come la nostra ha ritenuto opportuno, dopo essersi dotata volontariamente dell’attività di una società di revisione che svolge un compito di certificazione dei bilanci, di dotarsi anche di un Organismo di Vigilanza e un Comitato Etico rispondente ai principi del decreto legislativo 231/01, volto a responsabilizzare i vertici aziendali e volto a mettere in campo diverse procedure per evitare la commissione di particolari reati. Tutto questo ai fini di una migliore trasparenza e di una rispondente esigenza di adesione a rafforzare i presidi di legalità.
Parallelamente è stato potenziato il settore acquisti e appalti, al fine di agire sia verso un efficientamento sulle spese, sia verso la massima trasparenza su un settore così delicato. Agli inizi di settembre il Ministero dell’Economia e della Finanza ha inviato un suo ispettore in azienda, con il compito di svolgere una verifica prevalentemente in relazione al personale e alla regolarità delle procedure di acquisti. La collaborazione di AnconAmbiente è stata come al solito massima per queste situazioni. Tale ispezione senza dubbio costituisce una ottima verifica circa molti aspetti delicati dell’azienda su cui, purtroppo, spesso si nota scarsa informazione. L’ispettore del MEF, avendo terminato la sua attività, ci ha informalmente anticipato a grandi linee le conclusione e dalle stesse si evincerebbe una sostanziale regolarità sul verificato senza significative annotazioni. Attendiamo ad ogni modo la relazione finale.
Da due anni il Comune di Ancona svolge un sondaggio sulla qualità dei servizi, compresi quelli svolti da AnconAmbiente. Per i servizi di igiene urbana quasi il 70 % degli intervistati nel 2012 forniva un giudizio positivo sul servizio svolto (45% sufficiente, 20% buono, 3,5% ottimo): per il 2013 siamo in attesa del risultato, sicuri comunque di mantenere nella maggioranza degli intervistati un giudizio di sufficienza complessiva a testimonianza che un settore così delicato e complesso, svolto a costi non eccessivi e in grado di raggiungere le difficili percentuali di raccolta poste per legge, riesce ad avere anche una percezione complessivamente positiva presso i cittadini.
4.Strategie per il riposizionamento dell’Azienda in futuri scenari territoriali Tra le priorità c’è ovviamente il consolidamento ed il rilancio della strategia aziendale per i futuri scenari. Il percorso strategico parte dal percorso che vedeva - dal 2009 - una compagine societaria dell’azienda più allargata. Tale processo, in considerazione dell’analisi sulla normativa, è stato ripreso e rafforzato in questi due anni tentando anche un recupero sull’uscita di due comuni serviti (Chiaravalle e Camerano). Anconambiente , nel corso dell’ anno 2011, nonostante la normativa di settore molto lacunosa ed in continua trasformazione, ha elaborato un’apposita strategia aziendale al fine di misurarsi al meglio con i futuri scenari del settore del ciclo integrato dei rifiuti. Le modifiche normative intervenute negli ultimi anni già delineavano, infatti, un quadro di profonda trasformazione del settore dei SS.PP.LL, ed in particolar modo delle società gestite attraverso il modello c.d. “in house providing”, tali da richiedere l’elaborazione di indirizzi strategici appropriati. Un primo documento - elaborato da uno studio legale incaricato dal CdA - ha fornito quindi nel dicembre 2011 lo strumento necessario a detta strategia ed è stato trasformato poi in indirizzo attraverso un’apposita delibera dei Soci nel gennaio 2012.
La direttrice principale della strategia veniva individuata nello sforzo di “assicurare comunque il potenziamento della capacità di Anconambiente S.p.A. di divenire la “piattaforma operativa” del maggior numero possibile di Comuni nell’ambito provinciale di Ancona per il servizio del “ciclo integrato dei rifiuti”. Muovendosi su questa direttrice nel corso nel 2012, l’ Azienda ha acquisito i servizi di igiene urbana nei Comuni di Sassofferrato e Serra Dei Conti, in attesa degli sviluppi relativi alla costituzione del nuovo organismo di gestione in ambito provinciale (ATA) il quale, sostituendo i pre - esistenti Consorzi Conero Ambiente e Cir 33, andrà a regolare, sulla base della normativa regionale (L.R. n. 24 del 2012) , il settore del c.d. ciclo integrato dei rifiuti nella provincia di Ancona. L’aggiunta di questi comuni ha avuto il merito di aumentare il fatturato aziendale (precedentemente depauperato dall’uscita dei Comuni di Camerano e Chiaravalle) e di accrescere la “massa critica” aziendale su ambito provinciale, garantendole quindi un inequivocabile rafforzamento strategico per i futuri assetti. Gli sforzi dell’Azienda sono stati recentemente premiati dall’avvio di un tavolo di confronto richiesto dal Comune di Jesi al fine di far svolgere ad AnconAmbiente il servizio del ciclo integrato dei rifiuti nel proprio Comune, attraverso un percorso già avviato. La positività dei primi incontri e approfondimenti lascia ben sperare su un prossimo approdo verso un accordo in tempi brevi tanto da poter consentire per la metà del 2014 una partenza operativa su quel territorio. Da questo punto di vista il percorso fin qui fatto si inserisce perfettamente nella strategia annunciata recentemente dal comune di Ancona di puntare ad una integrazione a livello provinciale di un’ unica azienda provinciale dei rifiuti a cui affidare da parte dell’ ATA la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, sino ad una aggregazione con la Multiservizi dal momento che, già ad oggi, Anconambiente ricopre per territorio ed abitanti la metà dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale).
Concludendo, possiamo dire che, nonostante le moltissime difficoltà, l’Azienda viene oggi restituita con delle linee su cui lavorare per un maggior efficientamento, razionalizzazione e raggiungimento di risparmi sui costi. Inoltre, la linea tracciata per un futuro di aggregazioni sul territorio in grado di mettere in atto economie di scala e quindi risparmi per il servizio, vede oggi l’Azienda pronta e capace.
Questo è un articolo pubblicato il 15-11-2013 alle 19:24 sul giornale del 18 novembre 2013 - 4006 letture
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