D'Angelo: 'Antonio Gitto, Presidente di Ancona Ambiente. Saldato il debito?'

E così il Sindaco Mancinelli avrebbe saldato il debito con il "fidato" Antonio Gitto, segretario cittadino del Partito Socialista e componente della Segreteria Nazionale.
Sono, ora, unque chiare le aspettative del buon Gitto, che voleva diventare Segretario Comunale ma, essendo la poltrona occupata da Marina Maurizi, si adoperò per farla nominare Assessore della Giunta Gramillano e prendere così il suo posto.
Il buon Gitto aspirava anche alla nomina di Revisore dei Conti del Comune di Ancona. Fu costretto a ritirare la sua candidatura di fronte al no del prof. Gramillano, che riteneva inopportuno che un segretario di partito, per di più di maggioranza, diventasse anche revisore dei conti. Fu così che, per una strana coincidenza, Gitto ritirò la fiducia al Sindaco Gramillano, per mano di Matteo Vichi e, caduto Gramillano, si lanciò in una "strana" campagna elettorale, scagliandosi contro quella buona parte di compagni socialisti che nel frattempo si erano candidati "contro" la Mancinelli sostenendo, udite udite, il candidato Vichi, passato nella lista Monti.
Così scriveva Gitto ai suoi elettori: "Ti vorrei segnalare Matteo VICHI, un Architetto che lavora presso l'ANAS, sulle cui capacità e serietà sono pronto a garantire personalmente..... Chiedo, quindi, un impegno Tuo personale e della Tua famiglia, a Suo favore in occasione delle imminenti elezioni, per rendere possibile la presenza dei Socialisti anche nel nuovo Consiglio Comunale di Ancona".
L'Amministrazione Gramillano, per evitare la "spartizione" delle aziende ai partiti, aveva previsto l'incompatibilità e il divieto di nomina di segretari di partito ed aveva detto "no" ad Antonio Gitto, segretario comunale.
Il Sindaco Mancinelli - superato l'impasse con la modifica del regolamento - scelta della maggioranza " democratica, civica e verde" - invece ha detto sì. Poco importa se - in campagna elettorale - ai cittadini aveva affermato di essere il nuovo, lontana dalle vecchie logiche spartitorie. Morale: I cittadini pagano e i soliti noti continuano a spartirsi le poltrone. O meglio: il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-11-2013 alle 22:57 sul giornale del 23 novembre 2013 - 4271 letture
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