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Jesi: maxi truffa delle carte clonate per 50 mila euro. L'indagine era partita da Falconara. Truffati anche albergatori di Sirolo e Numana

4' di lettura

Polfer

Maxi truffa delle carte clonate per 50 mila euro in soli 40 giorni ai danni delle Ferrovie, albergatori della Riviera dalla Romagna fino a Sirolo e Numana, ma anche Centri commerciali e commercianti. L'indagine era partita da Falconara, il 9 ottobre scorso, quando un uomo aveva chiesto un semplice rimborso del biglietto del treno. Due arresti ed una denuncia. A finire nei guai anche una jesina.

L'indagine era partita dalla biglietteria di Falconara Marittima ed in particolare dalla richiesta di rimborso da parte di uno dei due truffatori di due biglietti ferroviari di alto valore, circa 500 euro. Ma il sospetto è arrivato fino alla Polfer che, dopo una complessa attività di indagine, è risucita a risalire ad alcuni elementi fino ai responsabili. I biglietti, infatti, erano stati acquistati on line con carte di credito.

E' così che il personale della Squadra di Polzia Giudiziaria della Polfer di Ancona in collaborazione con i colleghi della Polfer di Falconara sono riusciti a risalire ai responsabili pizzicandoli all'uscita da un noto ristorante jesino il 18 novembre scorso. A finire nei guai due brasiliani: si tratta del 33enne V.D.S.M.F. in Italia senza fissa dimora e il 34enne D.S.G domiciliato a Jesi. Oltre ai due arresti anche una denuncia a piede libero per una 32enne jesina, F.V., nonchè coniuge di uno dei due brasiliani. L'accusa per loro è falsificazione ed utilizzo indebito di carte di credito, dal momento che non erano i titolari. Il tutto in concorso. A farne le spese i titolari di carte di credito, tutti ignari cittadini statunitensi, del circuito American Express.

Semplice, ma pressochè geniale il loro modus operandi per trasformare transazioni di carte clonate on line in denaro sonante a danni di numerose biglietterie di Trenitalia (Falconara, Fano e Pesaro) e di albergatori a partire dalla Riviera Romagnola fino a quella Marchigiana fino allo Stato della Repubblica di San Marino. Il sodalizio criminoso si faceva rimborsare biglietti ferroviari costosi, ma non solo. La truffa, infatti, veniva estesa anche ad ignari albergatori e commercianti. Per gli albergatori i furbetti tentavano di anticipare le spese di soggiorni famigliari importanti pagando con le carte di credito clonate e una volta concluso l'affare si ripresentavano per farsi restituire il denaro adduccendo alla scusa della "nonna morta". Mentre per quanto riguarda i commercianti i tre, che conducevano una bella vita tra alberghi anche di lusso come tre stelle superior e beni di lusso come auto e profumi, avevano preso di mira noleggi per auto, profumerie e la grande distribuzione.

E' così che i tre avevano acquistato grazie alla truffa soggiorni e beni per un ammontare di oltre 50.000,00 euro. Sulla base di questi elementi, gli investigatori della Polizia Ferroviaria raccoglievano testimonianze di altrettanto ignari albergatori dove il trio aveva agito a partire da un albergo di Rimini, passando per Cattolica, Pesaro, Fano, Maiolati Spontini, Fabriano, Senigallia, Sirolo, Numana, Ancona e Civitanova Marche, senza escludere le grandi catene commerciali della Vallesina dove avevano acquistato illecitamente profumi di marca, gioielli d'oro, orologi, ma anche smartphone, tablet ed una consolle oltre a cene e noleggi auto di grossa cilindrata il tutto a spese di ignari cittadini statunitensi che a loro insaputa si vedevano prosciugare i propri conti correnti. Ma tassello dopo tassello gli investigatori, dopo un lavoro meticoloso, riuscivano a dare un nome ed un volto agli autori del reato che nel frattempo erano rimpatriati in Brasile.

Il cerchio si chiude. Ma una volta rientrati in Italia per loro nulla da fare: gli investigatori chiudevano il cerchio fermandoli all’uscita, dopo un bel pasto, di uno dei più noti ristoranti di Jesi. Sequestrati, nell'occasione, anche 19 carte di credito clonate ad altrettanti cittadini americani pronte per essere utilizzate, ma anche un computer portatile ed una Xbox appena acquistati con una di queste carte di credito presso un grande centro di distribuzione anconetano.

A coordinare le attività il Sostituto Procuratore di Ancona Dott. Laurino in collaborazione con gli Ispettori Marcello Pierucci e Michele Lamanna. Soddisfatto della prima fase della maxi operazione anche il Dott. Mirco Bilò. I due cittadini brasiliani ora sono stati associati al carcere di Montacuto, mentre la donna è stata denunciata a piede libero in attesa di conoscere a che livello la donna era coinvolta nella truffa. Si attendono, inoltre, ulteriori sviluppi dell'indagine: tra le ipotesi anche un giro più grande di traffico internazionale di carte clonate.



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Questo è un articolo pubblicato il 23-11-2013 alle 13:45 sul giornale del 25 novembre 2013 - 1295 letture