Agenzie di viaggio ad Ancona, ma in nero. Nei guai anche due direttori di banca e quattro marchigiani

Scoperte due agenzie di viaggi che operavano in nero nel capoluogo dorico. La Guardia di Finanza accerta violazioni alla normativa 'antiriciclaggio'. A finire nei guai anche due direttori di banca, quattro marchigiani e trenta clienti delle agenzie. Un giro da oltre 800 mila euro.
Nel corso di accertamenti antiriciclaggio, i militari del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ancona hanno accertato comportamenti penalmente rilevanti a carico di quattro cittadini marchigiani coinvolti a vario titolo nella gestione, illecita, di due società di viaggi. Nè mancano violazioni alla normativa antiriciclaggio da parte di due direttori di banca e trenta clienti delle agenzie.
Queste ultime erano completamente sconosciute al Fisco: non avevano presentato, per gli anni 2009-2013, le dichiarazioni annuali ai fini delle imposte dirette e dell’imposta sul valore aggiunto. Peraltro, i rispettivi rappresentanti legali sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria del Capoluogo dorico per aver cercato di "impedire la ricostruzione dell’ammontare del volume d’affari, tramite occultamento delle scritture contabili".
L’indagine, denominata “Operazione Travel", è iniziata dopo la segnalazione di un anomalo utilizzo di carte prepagate e di rapporti di conto corrente bancario, intestati ad un dipendente delle agenzie di viaggio che era destinata ad uso familiare, ma in realtà, come accertato dalle Fiamme Gialle, servivano per far confluire le somme, derivate dall’attività in nero svolta dalle agenzie, quantificate in oltre 800.000 euro nel periodo tra il 2009 e il 2013.
E' così che è stata contestata l’omessa segnalazione di operazioni sospette nei confronti di due direttori di filiali di banche che operano ad Ancona, per oltre 330.000 euro. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle hanno anche portato all’individuazione dell’illecito comportamento di 30 clienti che hanno acquistato i loro viaggi in denaro contante, per importi superiori alla soglia di 999,99 euro attualmente consentita, al di sopra della quale vi è l’obbligo di avvalersi di intermediari abilitati. Scatta la sanzione amministrativa, compresa tra l’1% ed il 40% delle somme irregolarmente trasferite, complessivamente ammontanti a circa 100.000 euro.
Questo è un articolo pubblicato il 29-11-2013 alle 11:45 sul giornale del 30 novembre 2013 - 3494 letture
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