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A Scuola di libertà. Premiati ad Ancona i vincitori del concorso 'Semina legalità'

3' di lettura Ancona 03/12/2013 - Presso il Centro Beato Ferretti, in Via Astagno 74, ad Ancona sono stati premiati i vincitori del concorso 'Semina legalità'.

Il concorso è abbinato alla prima giornata nazionale di educazione alla legalità promossa dalla Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia alla presenza del segretario generale di tale associazione Anna Pia Saccomandi Pisano, di Daniela Marchili, del presidente e del direttore dell'Associazione Santissima Annunziata Carlo Niccoli e Simone Breccia, del Direttore della Caritas diocesana Carlo Pesco e dell'Arcivescovo Edoardo Menichelli oltre a genitori, professori e nonni dei premiati che sono stati i seguenti: I° Premio: Illegalmente” di Koudounas, Alfieri, Pesaro, Novelli classe 3° G Liceo Galilei Ancona II° Premio: Intervista sul perdono di Martini, Andreucci, Veloni, Storari, Pasquini 3° G III° Premio: Libertà che non ho più - Silvia Moroni Classe 3 D Istituto Caio Giulio Cesare Osimo IV Premio: La libertà….una sedia - Grilli, Dolciotti, Cerioni, Cortesi, Laurenzi 3° E Liceo Galilei Cos’è per te la libertà - Cardinali, Giorgini, Marchetti, Vicini, Moglianesi 3° G L Galilei Ancona Un passato che non ritornerà mai più - Giorgia Bugari e Giorgia Tartaglini 3 C C G Cesare Osimo V° Premio a pari merito: Voglia di libertà - Belelli Giovanna e Calcaterra Lorenzo 3° D Originalità - Damiano Mercanti classe 3°D Insieme - Giulia Mancini e Bianca Buccolini 3°B I.C. Novelli Natalucci/Pascoli Ancona La legalità è la chiave della libertà - Jessica Fabbietti 3°A Scuola Media Montessori Falconara I volontari Caritas hanno raggiunto un migliaio di ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado e i loro professori.

Con il materiale didattico fornito dalla redazione Ristretti Orizzonti, del carcere "Due palazzi di Padova", che vanta quindici anni di esperienza alle spalle con il progetto “Il carcere entra a scuola e la scuola entra in carcere” i volontari hanno parlato di giustizia, di pene e di libertà. L’interesse anche dei professori ha confermato che questa è la strada giusta: occorre puntare sulla prevenzione per interrompere il circuito dell’illegalità che porta in carcere. Con alcuni professori è stato preso l’impegno di continuare l’esperienza anche nei prossimi anni, i cambiamenti sociali lo impongono: occorre recuperare il tempo per un’educazione civica che attraverso i ragazzi raggiunga anche i genitori. Durante gli incontri e la discussione che ne è seguita molti alunni sono stati d’accordo nel constatare che “la legge in Italia non è uguale per tutti”, che è necessario riportare il sistema carcere alla legalità e che l’affidamento ai servizi sociali, come già avviene per i minorenni, è di gran lunga la strada più utile per il recupero della persona che garantisce anche una maggiore sicurezza sociale.

Ha destato molta impressione infine “il perdono” che la vedova Santarelli, moglie di un carabiniere ucciso a bastonate, ha donato al ragazzo accusato dell’omicidio: insieme alla madre del giovane ha creato un’associazione e ha trasformato la disgrazia in un’occasione educativa a favore dei giovani. La riflessione che ne è seguita ha aperto orizzonti nuovi e ha fatto riflettere anche i più giustizialisti su un diverso modo di concepire la giustizia.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-12-2013 alle 18:50 sul giornale del 04 dicembre 2013 - 1523 letture

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