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Barigelli (Sessantacento): l'addio di Costa Crociere ad Ancona. 'Un pacco bello grande...'

Davide Barigelli 3' di lettura Ancona 30/12/2013 - Questo “Natale in Ancona” ha portato alla città un pacco bello grande, che forse l’Amministrazione Comunale, dopo averlo aperto, ha già digerito visto che pochi mesi fa negli “Indirizzi di Governo” il Sindaco scriveva “Ancona non è una città turistica”.

Infondo quando nel lontano 2005 Costa Crociere aveva deciso di “provare” Ancona come scalo crocieristico per la città sembrava un sogno impossibile, un’eventualità mai presa in considerazione, un vero e proprio regalo per immaginare il Capoluogo e il suo porto come volano di un nuovo settore. L’allora Presidente dell’Autorità Portuale Giovanni Montanari dopo un primo anno diceva: "Il risultato di questo primo esperimento è andato oltre le aspettative e dimostra che avevamo ragione a scommettere sulle possibilità di Ancona nel settore crocieristico. Occorre dotare al più presto il porto di una moderna stazione crociere, all'altezza dei maggiori porti europei.”

Già perché effettivamente il primo anno fu quello della sperimentazione, del rodaggio dei meccanismi e infatti al porto arrivò un grande capannone come stazione delle crociere, in vista di poter attrezzare la vecchia stazione marittima come moderno terminal crocieristico; questo doveva essere uno dei primi passi per far capire ai privati che stavano investendo in Ancona che la città ed il suo porto volevano altresì investire nel turismo.

Purtroppo la storia ci racconta tutt’altro e ad oggi il terminal è ancora lo stesso di cui, molto probabilmente, paghiamo anche l’affitto annuale; certo non sarà stato questo a far cambiare idea a Costa Crociere, che sembra abbia solo preso un anno sabbatico dal Capoluogo Dorico, ma sicuramente la sommatoria di tanti piccoli elementi ha inciso pesantemente in questo “arrivederci”: un corso principale spoglio che vive ancora dei brutti arredi provvisori messi nel 2007, anno della pedonalizzazione, con promessa di sistemazione sempre disattesa; una segnaletica turistica quasi assente e, dove c’è, fatta “alla bell’e meglio”; il progetto “Ancona Sotterranea” sospeso da anni senza grandi spiegazioni, dinnanzi a Camerano che delle grotte sotterranee ne sta facendo il volano per il proprio turismo; il marciaronda del vecchio carcere di Ancona nella zona dell’Anfiteatro Romano sistemato e mai riaperto al pubblico (se non in rare occasioni) nonostante già a Maggio del 2007 ne era stata annunciata l’apertura; il Parco del Cardeto su cui si è smesso di investire e di valorizzarne la storia e i suoi reperti e tante altre piccole sviste che dal 2005 ad oggi hanno costruito un muro tra Ancona e la sua identità turistica in cui forse nessuno ha mai creduto realmente.

Ad oggi però in molti piangono la scelta di Costa Crociere e sperano appunto nelle parole del Presidente Giampieri che ha detto che nel 2015 Costa tornerà, ma in questo anno sarà forse il caso di progettare seriamente la città da un punto di vista dell’accoglienza?

I nostri Amministratori sanno sicuramente che il turismo non si può improvvisare, ma va pianificato, ricercato, accolto e “coccolato”; Ancona ha veramente tutte le potenzialità per diventare città turistica, ma oltre a crederci bisogna anche investirci, non tanto economicamente, quanto in idee, sinergie e azioni: la sfida si gioca tutta in queste tre parole che vanno concretizzate. Per il momento ad Ancona restano solo le reti di un porto che oltre a subire il distacco dalla sua città, sta vivendo anche l’abbandono dei suoi utenti; “Good Bye Costa Crociere”, speriamo solo che non diventi un addio.

Davide Barigelli – 60100 Ancona






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 30-12-2013 alle 19:39 sul giornale del 31 dicembre 2013 - 2328 letture

In questo articolo si parla di attualità, ancona, sessantacento, davide barigelli

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