Cambiamenti climatici: a giugno pronta strategia nazionale. Il sindaco Mancinelli: 'Impegno per la prevenzione'

Per il prossimo giugno l’Italia avrà una strategia per affrontare a livello politico i cambiamenti climatici. Lo ha annunciato quest’oggi il professor Sergio Castellari del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici/ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Focal Point IPCC (Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’Onu) per l’Italia, al seminario “Ancona e il clima che cambia” svoltosi nel capoluogo dorico in Comune.
“L’Italia sta progredendo nell’adozione di una strategia per affrontare a livello politico gli impatti dei cambiamenti climatici in diversi settori: industria, agricoltura, trasporti, ecc. Questa strategia nazionale sotto il coordinamento del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, sarà pronta a giugno di quest’anno. Questa sarà il punto di partenza affinchè poi il Governo possa finanziare un piano di attuazione che permetterà finalmente di avere una visione strategica accompagnata da un insieme di azioni coordinate in tutti questi settori per affrontare i cambiamenti climatici. L’Italia – ha concluso il professor Castellari - non è la prima in questo senso ma è a buon punto. Sono infatti 14 i paesi europei che finora hanno adottato questo strumento che è l’unico che permette di valutare e coordinare in maniera integrata le azioni per l’adattamento ai mutamenti climatici”.
Purtroppo però le recenti cronache riportano di inondazioni e frane che hanno di nuovo messo in ginocchio diverse zone d’Italia. Su come affrontare quest’emergenza, in attesa di una strategia nazionale, ha relazionato Carlo Cacciamani, Direttore Servizio Idro-Meteo-Clima di Arpa Emilia-Romagna che è intervenuto sul tema degli scenari regionali e azioni locali di adattamento. “Per la mitigazione del rischio idrogeologico – ha detto Cacciamani - ci sono azioni di due tipi: azioni infrastrutturali che contemplano la messa in sicurezza del territorio(ce lo impone l’Europa con le proprie direttive e con l’obbligo di adottare mappe di rischio e di pericolosità); questi lavori riescono a mitigare una buona percentuale di rischio. Rimane però un rischio residuale che bisogna affrontare con i piani di allertamento in tempo reale (early warning system) che consentono di allertare la popolazione per metterla in sicurezza ed è quello che è successo con le recenti inondazioni nel modenese. Purtroppo ad oggi questi sistemi di allertamento (che prevedono reti di monitoraggio e risorse umane) non sono finanziati in maniera sistematica, ma sempre con fondi rimanenti da risarcimenti di disastri, cosicchè non abbiamo una programmazione vera e propria e autonomamente finanziata sull’early warning”.
“Il Comune di Ancona nella definizione del proprio Piano di Adattamento Locale ha lavorato e sta lavorando affinchè si aumenti la resilienza – ha quindi spiegato il sindaco Valeria Mancinelli -. Paradossalmente, dopo l’evento della grande frana, che ha colpito fortemente un’estesa parte del territorio urbano, la città ha maturato una progressiva politica di adattamento, investendo in opere di protezione del territorio, in sistemi di monitoraggio, in campagne di informazione della cittadinanza al fine di incrementare la resilienza della comunità e del territorio. Inoltre la città, ponendosi come punto di contatto tra le politiche europee per il clima e le politiche locali per lo sviluppo del proprio territorio, si è fatta portatrice di una visione strategica di più ampia portata volta ad interessare non solo i propri confini amministrativi, ma l’intera zona AERCA (Zona ad Elevato Rischio Crisi Ambientale) rileggendo le dinamiche urbane collegate al cambiamento climatico con un approccio intercomunale e di governance diffusa. Il nostro impegno per il futuro sarà improntato sul fronte della prevenzione”. Tema questa condiviso anche da Roberto Oreficini, Direttore Protezione Civile Regionale e Direttore Generale ARPA Marche, il quale nel suo intervento ha sottolineato come la cultura della prevenzione sia fondamentale. “Attraverso una manutenzione costante ed un nuovo assetto urbanistico del territorio è possibile ridurre fortemente i rischi a cui mutamenti climatici ci espongono” ha concluso Oreficini.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-01-2014 alle 19:00 sul giornale del 27 gennaio 2014 - 1054 letture
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