comunicato stampa
Piano triennale dei trasporti: 'Esultiamo tutti allo slogan...corse notturne per gli studenti!'

Il Piano Triennale, quello che taglia i chilometri - prevede che un residuo di 77 mila chilometri venga distribuito in diverse azioni , tra cui anche quella del potenziamento delle corse serali (fascia 21-24). Nessun riferimento alle corse per gli studenti, ma una quota del 20% di quei chilometri rimasti fuori dal taglio (77.000 ) , da utilizzare per il rafforzamento del servizio in fascia oraria 21-24. Poi questo proponimento è diventato lo slogan “ corse in più per gli studenti” , visto che un bel po’ di “mozioni minimaliste demagogiche” in Consiglio Comunale si erano concentrate sul voler dare un servizio notturno agli studenti universitari. Oggi avviata l’azione del potenziamento delle corse notturne, ci rende tutti contenti , perché a parole ciascuno ha ottenuto la “sua ragione”. Eppure la sintesi è : “riduzioni di servizi e di chilometri” per un trasporto pubblico urbano che non da segni di mutamenti organizzativi e gestionali di sostanza. Si continua ad operare con l’idea di mantenere inalterato lo “stato consolidato”, cercando di non introdurre turbative nel rapporto Comune/Azienda/Sindacati.
Un servizio pubblico dovrebbe basarsi su un elemento fondamentale per calibrare il servizio e puntare all'efficienza: il “fattore di carico” che spiegato in parole povere vuol dire quante persone in media utilizzano una linea , e nel dettaglio quante sono gli utenti trasportati per chilometro viaggiato dalla macchina su una linea specifica. Per questo basterebbe installare (o meglio aver da tempo installato) contatori di persone sugli autobus, e introdurre nell'analisi del sistema un dato reale. Per forzare le aziende a farlo, sarebbe sufficiente che la Regione, invece di dare un contributo per Chilometro viaggiato, parametrasse il rimborso al “Fattore di Carico” correlato al chilometro Viaggiato, introducendo un parametro correlato all'efficienza del servizio coniugata con la capacità di risposta reale ai bisogni degli utenti.
Le Linee che servono le frazioni ad esempio, hanno una percorrenza chilometrica ponderosa a fronte di una frequenza bassa , e un fattore di carico ridottissimo rispetto ad altre linee servite nell'ambito urbano. Basterebbe pensare ad una diversificazione del servizio al pari di quanto fanno già altre realtà, ma ciò significherebbe minori chilometri viaggiati, minori necessità di fare lavorare gli autisti (che comunque sono nella pianta organica) e un minore contributo della Regione, che serve per far tornare i conti. Non ha senso far viaggiare una macchina senza aver raggiunto un “fattore di carico minimo” che giustifichi l’uso di un autista, la movimentazione di una macchina , il consumo di risorse energetiche ed ambientali. I contatori di Persone non sono una novità, ma sono aggeggi scomodi perché mandano in crisi un sistema di equilibri nei rapporti aziendali : e allora meglio non fare innovazioni pericolose! Rendere efficiente in termini di gestione il servizio potrebbe significare mettere in evidenza che vi è una parte del personale che va impiegata in modo diverso. Autisti in più che vanno convertiti verso altri ruoli , pensando alla creazione di servizi legati alla mobilità sostenibile alla gestione dei parcheggi.
Quante volte a ciascuno di noi è capitato di vedere autobus inseguirsi su tratte condivise con un pugno di persone a bordo e magari riflettere come mai il tratto condiviso non sia coperto da un solo vettore!? Allora ai proponimenti sarebbe bello sentire qualcuno di CONEROBUS partecipare al dibattito dicendo: “ a tal ora e su quella linea il servizio di trasporto pubblico è inutile e dispendioso e far girare una macchina, per un numero di utenti non significativo e antieconomico!” Ragionamenti questi che diventano difficili senza che oltre a far quadrare i conti e a mantenere il grado di occupazione , non si affianchi la volontà e la forza di immaginare qualcosa di diverso rispetto al passato e al presente. Il Consigliere Comunale “normale” dovrebbe capire che i soldi per chiudere le buche non ci sono , perché utilizzati per chiudere le voragini prodotte dai compromessi costruiti e consolidati nel tempo, ma forse è pretendere troppo. E allora esultiamo tutti allo slogan “corse notturne per gli studenti”.
Stefano Tombolini, Sessantacento

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