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Volontari e non solo in piazza. 'Vogliamo una soluzione definitiva. Giù le mani dal Gattile'

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'Vogliamo un impegno serio e lungo periodo: una soluzione definitiva'. E' questo che chiedono volontari e non solo sfilando davanti a Palazzo del popolo nella mattina di sabato. La battaglia di "civiltà" verso gli ospiti "innocenti" del Gattile di Vallemiano, dunque, non è ancora vinta neanche dopo l'ok del comune per altri sei mesi.

Non è ancora vinta la battaglia dei volontari del Gattile. Il comune di Ancona, infatti, ha posticipato di altri sei mesi lo sfratto dei gatti a Vallemiano. Una manifestazione pacifica quella di sabato mattina in comune, ma i volontari e sostenitori sono determinati ad andare avanti.

"Quello che noi chiediamo - ha ribatito Milvia Vichi, Vice presidente dell'Anta Onlus, l'associazione che gestisce il Gattile di Vallemiano - è una soluzione definitiva. La risposta del comune arriva tardi: ne sono già passati due di mesi su sei e ce ne rimangono solo altri quattro e poi saremo punto e a capo. Chiadiamo un impegno serio e lungo periodo".

Manca ancora all'appello una location. Dove sarà trasferito il Gattile? E' questo che i volontari si chiedono. "Non c'è ancora una location - ha sottolineato la Vichi - si è parlato di Posatora che poteva essere una soluzione, ma poi si è parlato di Baraccola per il fatto che il posto individuato a Posatora non poteva ospitare le casette poichè troppo pesanti".

Inoltre le problematiche non si fermano qui per i volontari che da due mesi stanno pagando di tasca propria per i piccoli ospiti pelosi. "Hanno bloccato anche l'entrata di nuovi ospiti. Ci segnalano gatti abbandonati o randagi nella città, ma non possiamo più prenderne. Questa è la politica della lotta al randagismo? - si chiede ancora la Vichi- dove sono i fondi. Vorebbero spendere soldi per mettere mircrocip anche ai gatti, ma non esiste ancora una anagrafe felina".

La stessa Legge regionale in materia del 20 gennaio 10/1997 oltre ai rifugi (art 4), dedica anche un'ampia sezione sul randagismo felino (art. 14) oltre a vietare l'abbandono degli animali di affezione (art.10). "Inutile la legge - dice la Vichi - se non viene applicata".

"Ci sono anche dei casi in cui il gatto domestico - ha specificato la volontaria - non può più essere mantenuto o curato dal proprietario e non possiamo predenderlo al Gattile (dal momento che hanno bloccato le entrate ndr) per la crisi, alcuni anziani soli che vanno nelle case di cura".

"Ed ora - conclude la vice presidente dell'Anta - ci auguriamo che sia individuato il nuovo Gattile, noi siamo disponibli anche a contribuire alle le spese, come da due mesi a questa parte stiamo facendo e di questo, anche se i fondi sono pochi, non ce ne non ce ne siamo mai lamentati".

La soluzione presa nei giorni scorsi dal Comune, dopo l'incontro dell'associazione con l'assessore Capogrossi, non calma, dunque, le acque. E, dopo l'ennesima protesta, le firme della petizione tra on line e cartaceo raggiungono andando oltre le 8 mila. "La petizione non scade - precisano i volontari - ed andremo avanti ad oltranza".

"Abbiamo avuto l'appoggio - ha continuato la vice presidente - anche del Teatro Stabile per il Gattile, così come quello della Casa delle Culture". Ecco il link, per chi volesse sostenere la causa, alla petizione.





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Questo è un articolo pubblicato il 01-03-2014 alle 13:58 sul giornale del 02 marzo 2014 - 1702 letture