Manovra di Renzi, Santini (Cna): 'Il verso è giusto ma la strada è lunga...'

"Il verso è giusto ma la strada è lunga, sconnessa e qualcuno è rimasto indietro". Così il direttore Cna provincia di Ancona Massimiliano Santini.
Se ieri eravamo seduti in panchina, oggi stiamo scaldando i muscoli per scendere in campo. Dalle mie parti si dice “forza e coraggio che dopo aprile viene maggio”. Ancora siamo a marzo, ma con questo governo che promette un maggio radioso, i primi segnali di fiducia primaverile pare ci siano tutti, non solo meteorologici. Doveva essere uno shock, è diventato uno spot e mercoledì scorso si è tradotto in un pacchetto di provvedimenti e riforme che vanno nella direzione giusta, ma che per ora coinvolge solo marginalmente il grosso del nostro mondo.
Ad onor del vero va detto che le misure annunciate sono ossigeno puro per la ripresa dei consumi interni, compresi gli incentivi per investimenti e ristrutturazioni: 10miliardi in busta paga per i dipendenti; 1,7miliardi per agevolare il lavoro dei giovani; 1,7miliardi per agevolare affitto ed edilizia popolare; 3,5miliardi per la sicurezza e l’edilizia scolastica; 2,4miliardi per il taglio del 10% dell’Irap (con un risparmio medio ad impresa di 750 euro); tagli di 1miliardo per i premi Inail; sblocco entro luglio dei 68miliardi residui per i pagamenti e i debiti della PA; 500milioni per il fondo di garanzia per il credito alle pmi; incentivo fiscale per le imprese edili che affitteranno le case rimaste invendute.
In attesa che ad aprile si intervenga sulle PA, a maggio sul fisco e a giugno sulla giustizia, con tagli e riduzioni di privilegi per pensioni di bronzo e alta burocrazia, accorpamenti (forze di polizia) e semplificazione (titolo V), il nostro giudizio non può essere pienamente positivo. Lo è con riserva, perché restano esclusi direttamente dalle misure gli incapienti (coloro che hanno redditi così bassi da non pagare l’Irpef), i pensionati e soprattutto il 70% dei nostri lavoratori autonomi, che non beneficeranno del tandem Irap-Irpef e questa è un’ingiustizia inaccettabile che inoltre riduce di molto l’efficacia del provvedimento sull’economia italiana.
L’obiettivo da perseguire deve essere invece quello di una riduzione dell’imposta sulle persone fisiche senza discriminazioni. Certo, la scure europea è sempre lì, le risorse sono limitate, e per rimuovere le incrostazioni sedimentate nell’apparto pubblico bisognerà insistere, ma dato per acquisito che il forziere dei 95 miliardi di copertura per gli interventi totali previsti sia vero e reale (e non è scontato), l’interrogativo che molti di noi si pongono è, visti i precedenti: c’è da fidarsi? Direi di sì, più per necessità che per virtù ma senza abbassare la guardia e premendo sull’acceleratore, perché il 2015 e il terribile fiscal compact.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 14-03-2014 alle 09:11 sul giornale del 15 marzo 2014 - 1313 letture
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