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Michele Pinto si racconta al Ferraris attraverso le sue opere. 'Sogni', 'Nuvole e altre storie' e non solo

Michele Pinto al Ferraris 3' di lettura Ancona 29/04/2014 - L'esorcizzare il lavoro quando diventa stressante, la capacità di vedere la realtà come positiva anche nei momenti difficili, il dono di sognare ed il coraggio di partire. Queste alcune sfumature che il giornalista e scrittore Michele Pinto ha voluto lanciare a insegnanti e studenti dell'Istituto Ferraris di Falconara Marittima lunedì pomeriggio.

"La magia - ha dichiarato a margine di un incontro il giornalista e scrittore Michele Pinto - intesa come forza nascosta nella natura, è preponderante nei miei racconti. Non si tratta di magia nell'accezione più comune del termine, ma di quella che esite già nella nostra vita. La magia è tutta intorno a noi - ha precisato lo scrittore - una manifestazione che si trova nella notte stellata, come nei bambini, nelle onde mare, nei fiori... nella vita". Ciò che ci circonda insomma, così come la forza che si può trovare in noi stessi: fonti di magia in cui molti hanno smesso di credere. È questo in sintesi il messaggio che Michele Pinto, attraverso anche il ricorso alla filosofia epicurea, ha voluto lanciare al pubblico dell'Istituto Ferraris di Falconara Marittima, su invito della Dirigente Scolastica Maria Ambrogini, davanti ad una platea di giovani studenti, genitori e professori. Ma anche l'idea che la scrittura libera e rende liberi.
E nei suoi racconti raccolti in Nuvole e altre storie si scardinano, come in un battito di ali di farfalla leggere e libere, la pressione del lavoro, le tristezze della vita per ritrovare positività e coraggio che sia quello di "partire" (Il coraggio di partire), quello di dichiararsi ad un amore anche non necessariamente corrisposto o quello storico che alcuni studenti hanno tirato fuori durante le proteste di piazza Tien An Men. In questo contesto bisogna ricordarsi che le "nuvole scendono giù per farci coraggio". Così come la solidarietà "residuale", quella fatta ad esempio da una beneficenza lontana che, in realtà, non tocca la nostra vita.
E poi la velata condanna della caccia (Centauromachia, racconto nato a quattro mani con il divulgatore scientifico Michelangelo Rocchetti con cui ha fondato di recente la casa editrice del filone fantasy e fantascientifico, Wizards & Blackholes), quella fantastica al centauro (quasi come quella reale alla volpe). Il tutto visto dal punto di vista della potenziale vittima, il centauro. Ma anche l'amore non dichiarato se non in estremis e, non ultimo, un consiglio a chi insegna: la necessità che la teoria si misceli all'esperienza concreta, che i libri si intreccino anche con le necessità della vita. Nè lo scrittore ha mancato di ricordare al suo pubblico che lo scrivere deve aver ben chiaro l'obiettivo: cosa dire e a chi ci si sta rivolgendo.

Un incontro piacevole, colloquiale tra autore e ragazzi che ha fatto ridere e sorridere attraverso le mille emozioni regalate anche attraverso l'interpretazione dei brani dell'attrice Catia Urbinelli.











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