Camerata Picena: cantiere sotto sequestro, ma in piena 'attività'. Sventata dalla Mobile truffa edile tutta anconetana

La Mobile di Ancona sventa truffa edile da 25 mila euro. Il trio aveva messo su in pochi giorni, con tanto di sfalci, un cantiere edile dismesso, già sotto sequestro ed appartenente ad una ditta fallita, a Camerata Picena. Bilancio di cinque arresti e due indagati, tutti anconetani.
Si è conclusa venerdì sera l'attività di indagine della Squadra Mobile, diretta dal Dott. Giorgio Di Munno, che ha portato all'arresto di cinque persone con tanto di due indagati. L'indagine era partita già da tempo, ma la polizia ha dovuto attendere il reato per cogliere in flagranza di reato coloro che avevano architettato la truffa ai danni di fornitori edili dell'anconetano, in particolare tre aziende del settore, per un totale di 25 mila euro circa se fosse andata in porto. Bagni, laterizio e pavimentazioni, questi alcuni materiali che il gruppetto aveva ordinato alle ignare aziende. In particolare si tratta di merce edile di notevole valore commerciale. Una ben articolata organizzazione tra chi andava a fare contratti e chi si adoperava per far si che fosse adibito a vero cantiere edile con tanto di insegna (ora custodita nell'ufficio corpi di reato ndr). Il tutto contornato da un cantiere eseguito da falsi ingegneri progettisti e ditta realizzatrice.
Gli agenti hanno dovuto attendere che la prima azienda scaricasse il camion di materiale nel cantiere dismesso di via dei Mille a Camerata Picena, base del sodalizio criminale anconetano, per poter fermare in flagranza di reato le prime tre persone ignare e sorprese poichè in possesso di tutta la documentazione. Si è dovuto, infatti attendere il passaggio di consegna dell'assegno falso di 5 mila euro, dal primo fornitore ai gestori del finto cantiere per poter mettere fine alla truffa.
A finire in manette una banda tutta anconetana: il 44enne Giancarlo Mingoni, il 38enne Mauro Martiri, entrambi pluripregiudicati. Ma anche incensurati: i 32enni Ugo Chidi e Michael De Piccoli e non ultimo il 29enne Ernesto Rizzati. Indagate anche altre due persone ritenute personaggi di minore spessore nella vicenda.
Ed ora l'accusa per loro è "Truffa aggravata e continuata" per i 5 arrestati, tutte misure emesse dalla procura di Ancona per l'attività di indagine coordinata dal PM Marco Puccilli. Salgono considerevolmente, in tempi di crisi, nella provincia di Ancona le condotte truffaldine.
"Il Giudice, la Dott.ssa Grassi, - ci riferiscono due degli Avvocati difensori, l'Avv. Tommaso Rossi e l'Avv. Gaetano Papa - non hanno convalidato gli arresti stante l'assoluta mancanza flagranza di reato ed immediatamente ordinato la rimessione in libertà dei cinque".
Questo è un articolo pubblicato il 17-05-2014 alle 13:13 sul giornale del 19 maggio 2014 - 4270 letture
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