Europee: l'appello dell'On Lodolini su l'importanza del voto

Lettera aperta dell'On. Emanuele Lodolini, Componente Commissione Finanze Camera dei Deputati e Commissione Bicamerale per gli Affari regionali sull'importanza del voto alle prossime europee.
Chi mi conosce sa che ho sempre creduto nell’Europa e nel progetto dell’Unione Europea che faticosamente in questi anni si sta realizzando e che vedrà nelle prossime elezioni un passaggio cruciale. C'è tanto da fare per rilanciare l'idea di Europa e promuovere quei valori e quei principi che sono alla base della sua fondazione. Il nostro dovere è ora costruire un futuro per l'Italia e per l'Europa. Perché per noi l'Europa, come afferma il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è innanzitutto un progetto di speranza. L'Europa non è un passato comune ma un destino comune da cui è impossibile sottrarsi. I primi ad averlo capito sono i tanti ragazzi italiani che hanno già dimostrato di essere cittadini europei. Non c’è quindi bisogno di costruire gli Europei: esistono già. Il nostro compito è però di aumentare la consapevolezza di ciò che siamo, poiché l’Europa è quello che noi le permettiamo di essere.
È il luogo dove sempre di più si assumono decisioni fondamentali per il futuro del nostro Paese e dei nostri territori. Tutti i cittadini europei, indipendentemente dall'età, si aspettano di trovare l'Europa nella politica estera, nelle politiche che affrontano i flussi migratori. Ma non solo. Si aspettano un'Europa nei grandi progetti che riguardano l'istruzione e l'università. Si aspettano un'Europa che non sia solo finanza e burocrazia ma diritti fondamentali, economia reale, produzione industriale, fonti energetiche, lotta al cambiamento climatico, agricoltura di qualità. Si aspettano un’Europa che dia una svolta positiva per la crescita e per la lotta contro la disoccupazione. Un impegno che dobbiamo assumere oggi, un coraggio per cambiare che vogliamo dimostrare. Se i “padri dell'Europa”, da Schuman a De Gasperi, da Adenauer a Spinelli, ebbero l'ambizione, il coraggio e la determinazione per pensare qualcosa che sembrava allora impossibile, come la realizzazione di una comunità tra popoli che fino a poco tempo prima si erano fatti la guerra, le classi dirigenti di oggi, non solo la politica ma anche la politica, i cittadini europei tutti, devono avere altrettanto coraggio e determinazione nel confermare e rilanciare l'idea di Europa. E dobbiamo farlo con il coraggio di cambiare le politiche europee di oggi e di costruire quell'Europa che non c'è, restituendo alle giovani generazioni una speranza per il futuro. Siamo alla vigilia delle elezioni europee e credo che ciascuno, indipendentemente dalla posizione politica, debba usare appieno un diritto unico nel suo genere: votare per un Parlamento che rappresenta un intero continente. Non esiste al mondo un continente con un’assemblea elettiva che supera le frontiere.
E siamo alla vigilia del Semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea che coinciderà anche con l'inizio di un nuovo ciclo politico in Europa. E l'Italia, alla guida dell'Unione, deve avere l'ambizione e il dovere di orientare le politiche europee per dare quelle risposte ai cittadini che finora sono state disattese: crescita e occupazione sono valori costruttivi dell’Europa. Altro che rigore e austerità. Il grande progetto europeo è lottare contro le disuguaglianze e in questa sfida gli stati nazionali non possono farcela da soli. Per la nostra Regione, le Marche, la Macroregione Adriatico-Ionica è un processo strategico che avvieremo nel semestre europeo a guida italiana, una delle grandi priorità di azione esterna regionale del nostro Paese. C'è la possibilità di avviare un processo che può mettere a frutto varie sinergie fra gli otto Paesi, per creare nuovo sviluppo e nuova cooperazione da cui certamente le regioni adriatiche possono guadagnare moltissimo. Dobbiamo, pertanto, scommettere sul coraggio e non più sulla paura. Dobbiamo scommettere sulla speranza.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-05-2014 alle 15:26 sul giornale del 20 maggio 2014 - 1780 letture
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