Lodolini: "Dopo successo alle Europee, accelerare con le riforme. Nuovo appello al percorso indicato dal Premier"

"Dobbiamo sentire tutta la responsabilità della fiducia di milioni di italiani che chiedono di continuare senza paura o tentennamenti nel cambiamento che serve al Paese. Lo storico successo del Pd alle recenti elezioni europee deve essere investito in una necessaria accelerazione per fare le riforme, dando concretezza ad un'idea di cambiamento per la quale tanti cittadini ci hanno dato fiducia". È questo il commento dell'On. Emanuele Lodolini, il giorno dopo la Direzione nazionale Pd di cui lo stesso deputato anconetano è componente.
"Certo, ha vinto la speranza ma la speranza di cambiare davvero le cose per un futuro migliore. Non dobbiamo tradire le aspettative. Dobbiamo accelerare su tutto. A partire dalla riforma del Senato. Ora nessuno ha più alibi per non fare riforme. Il Pd ha avuto un’affermazione grandissima cui corrisponde il dovere di fare tutte le riforme necessarie. Crescita, lavoro, equità sociale si raggiungono con riforme vere, profonde, con una radicale sburocratizzazione, combattendo fino in fondo i corporativismi e i privilegi, valorizzando le risorse del Terzo Settore, investendo sulla bellezza che ci circonda ovvero i nostri tesori culturali e ambientali, mettendo in campo una politica industriale moderna. La vera crescita non passa per scorciatoie ma per misure strutturali, che non sono solo la riforma del mercato del lavoro e la delega fiscale, che incidono profondamente, ma anche le riforme istituzionali, che non sono un capitolo a sé. Sono troppi anni che dobbiamo affrontare questi nodi e il Governo Renzi ha mandato agli italiani il messaggio che lo vuole fare e lo sta già facendo. E gli italiani hanno capito e per questo ci hanno incoraggiato con il voto ad andare avanti con determinazione. Il Paese è decisamente migliore di come ce lo raccontiamo. C'è un Italia profonda che non si rassegna. E noi non possiamo deludere le aspettative" A tal proposito, il giorno dopo la Direzione nazionale democrat Lodolini rilancia l'appello, di cui è promotore, a sostegno del processo di riforme del Presidente Renzi. All'appello è possibile aderire inviando una mail a segreteria.lodolini@camera.it
IL TESTO DELL'APPELLO A SOSTEGNO DELLE RIFORME Per una mobilitazione dal basso a sostegno delle riforme di Matteo Renzi.
Il Parlamento si appresta a discutere il ddl costituzionale sulla riforma del Senato e Titolo V. Superamento del bicameralismo paritario, riduzione delnumero dei parlamentari, contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, soppressione del CNEL e revisione del Titolo V della Parte secondadella Costituzione. Sono questi i punti dello schema di disegno di legge di revisione costituzionale approvato dal Consiglio dei Ministri il 31 marzo 2014. Il Parlamento che verrà si articolerà in Camera dei Deputati e Senato delle Autonomie. Credo che a questo ambizioso percorso di riforma debba accompagnarsi una mobilitazione dal basso, nei territori, nei Circoli del Pd, nellasocietà e nelle Piazze a sostegno delle Riforme. Oltre ogni conservatorismo e gattopardismo. Per questo penso a una giornata di mobilitazione, un R-Day (Riforme Day), da far coincidere con il giorno in cui il provvedimentosarà votato al Senato. La necessità di fare riforme in tempi certi non nasce da schizofrenia, ma dalla consapevolezza che il fare le riforme, presto e bene,è elemento di credibilità verso i cittadini e verso le Istituzioni internazionali, a partire da quell’Europa alla quale vogliamofar cambiare verso, per andare oltre l’austerità e il rigore. Per chiedere all’Europa di cambiare, dobbiamo, però,dimostrare concretamente di essere cambiati noi e di voler continuare a cambiare. Ma un problema di credibilità dobbiamo porcelo, in particolare, verso i cittadini, perché è fondamentale che essi stessipercepiscano davvero che la Politica inizia a compiere sacrifici. È una questione di efficacia, efficienza, semplificazione dei processi, costie tempi. È ora di agire, non si possono più fare solo buoni propositi, servono i fatti, gli italiani hanno bisogno di vedere che siamo i primia compiere dei sacrifici. Solo così potremo riottenere quella fiducia che è venuta via via meno negli anni.
È una nostraresponsabilità, in quanto rappresentanti delle Istituzione. Abolendo il Senato così come è oggi, riducendo di conseguenza ilnumero dei Parlamentari, rendendo la cosiddetta Camera Alta non elettiva e venendo poi ovviamente meno le indennità da dare ai Senatori, siandrebbe a risparmiare un miliardo di euro all’anno, rispetto ai due milioni e mezzo che vengono spesi oggi. Non siamo davanti a quel riformismo senza popolo, limite oggettivo dei Governi dell’Ulivo. Oggi ci sono le condizioni per fare le Riforme conil popolo e per il popolo. Non populismo ma riformismo dal basso. Le riforme istituzionali sono la base di tutte le altre riforme. Il Pd è impegnato nell’affrontare la crisi socio-economica e portare a termine le necessarie riforme istituzionali. Riguardo al primoaspetto, abbiamo messo in campo la più importante opera di redistribuzione sociale degli ultimi venti anni.
Quattordici milioni di lavoratoricon basso reddito potranno contare su “una mensilità aggiuntiva”, ogni anno. Allo stesso modo tutti i soggetti passividell’IRAP beneficeranno di una riduzione a regime del 10%. Misura che si aggiunge alla diminuzione dei contributi INAIL di 1,3 miliardi fattacon la legge di stabilità. Sul fronte delle Riforme economiche, dunque, ci siamo. Sulle Riforme istituzionali dobbiamo essere il motore del cambiamento. Anche per questo dobbiamo sostenere con convinzione e determinazione neinostri territori il Presidente Matteo Renzi e il Governo in questo ambizioso tentativo. L’attuale bicameralismo imperfetto non èpiù corrispondente alle esigenze del Paese e ai tempi, oggi molto lenti, con i quali il Parlamento legifera. Il mandato che Renzi ha avuto inparlamento e in Direzione nazionale Pd è quello di fare quelle riforme che negli ultimi 20 anni il Paese non ha realizzato. Se la democrazia non è in grado di riformare e decidere in tempi brevi rischia di essere travolta.
Per questo la sfida delle riformelanciata da Renzi non è la sfida di Renzi, non è una sfida in solitudine, ma una sfida comune, collettiva, di quanti hanno a cuore ilPaese e vogliono portarlo fuori dalla palude. Per aderire: segreteria.lodolini@camera.it
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 31-05-2014 alle 00:05 sul giornale del 31 maggio 2014 - 1431 letture
SHORT LINK:
https://vivere.me/47q