comunicato stampa
Sanità, nuovo Inrca: Bugaro presenta una nuova interrogazione

Si osserva che solo circa un mese fa, alla presenza delle massime autorità civili e religiose e dello stesso Governatore Spacca è stata posta la prima pietra per la realizzazione dell’opera citata, ma le critiche condizioni finanziarie ed economiche della Cesi, per non dire drammatiche, impediscono ora di procedere rapidamente alla costruzione di questa importantissima struttura per la sanità regionale, i cui lavori avrebbero dovuto concludersi secondo le migliori previsioni entro il 2016, il che, quasi sicuramente non sarà più possibile.
Inoltre, tale nuova realtà diventa ancora più preoccupante, in quanto i fondi stanziati a livello ministeriale verranno concessi se i lavori per la realizzazione del nuovo INRCA inizieranno entro e non oltre il mese di settembre, altrimenti non verranno più concessi. L’interrogazione, si sofferma sulla discutibile procedura della gara di appalto, aggiudicata inizialmente alla Ati Gmd Costruzioni e sostituita dalla Cesi mediante ricorso al Consiglio di Stato vinto con l’assistenza dell’Avv. Mancinelli attuale Sindaco di Ancona, per una errata valutazione tecnica, il che ha già comportato una perdita di tempo di circa 2 anni.
L’NCD tenuta presente la nuova situazione, chiede con forza: 1) perché non siano state opportunamente valutate dal Governo Regionale “le voci” circolate alcuni mesi fa, ben prima della soluzione positiva del ricorso, sulle difficoltà economico finanziarie della Cesi, il che avrebbe impedito ulteriori perdite di tempo che purtroppo invece si sono puntualmente verificate; 2) quali provvedimenti si ritiene di assumere per impedire ulteriori ritardi; 3) se le procedure d’appalto prevedono lo scorrimento della graduatoria delle imprese che hanno partecipato alla gara e se queste consentono di operare fattivamente per la riassegnazione dei lavori e la rapida realizzazione del nuovo Ospedale INRCA nei tempi previsti. Assistiamo dunque ad un’altra “brutta pagina” sulla storia recente e meno recente della sanità regionale, che l’NCD stigmatizza, chiedendo drasticamente strategie nuove, maggiore responsabilità e professionalità, un più efficiente e snello livello organizzativo dell’intero comparto.
In allegato pdf l'interrogazione

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