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comunicato stampa

Tombolini (60100) "Altrove la cultura è rete, da noi fa acqua da tutte le parti"

3' di lettura

Stefano Tombolini

La Form suona dovunque, ma non in Ancona: brava Valeria ci stai iniettando la fiducia di essere i primi di una classe in cui siamo soli.

Mentre l’Assessore alla Cultura Marasca chiede scusa per il “flop” del Capodanno, ma intervenendo al posto della Mancinelli all’incontro organizzato dal PD di Jesi sulla “Rete lirica e culturale” non riesce a spiegare perché Ancona, grazie alle grandi visioni del nostro Sindaco e del citato Assessore, non ha aderito al progetto della “Rete Lirica delle Marche”, accade che l’Orchestra Filarmonica delle Marche (FORM) ieri ha chiuso con successo la prima serie di esibizioni della stagione sinfonica 2015 suonando nell’ultima delle quattro sedi dove il concerto inaugurale è stato programmato (Fabriano, Macerata, Jesi, Pesaro).

E Ancona, Capoluogo di Regione e sede del più grande Teatro delle Marche, no? No, a noi la cultura, la musica, la lirica e il teatro piacciono “fatti in casa”, ma se vediamo che il giochino non riesce chiudiamo “baracca e burattini” e fuori tutti: Pergolesi docet. Non vorrei essere troppo negativo, infatti devo riconoscere che ultimamente la nostra amata Sindaco si sta interessando fortemente nel combattere la “profonda inadeguatezza con cui il gruppo dirigente PD ha affrontato la questione delle Regionali, situazione che l’ha indotta ad impegnarsi in prima persona”, ma da tuto ciò la città che giovamento ne trae? Domanda sciocca, effettivamente la Sindaco da tempo sta sottolineando che per l’amministrazione di una città Capoluogo il “come è governata la Regione” è questione “decisiva”, cosicché se le cose non vanno proprio per il verso giusto, come accade da un paio di anni a questa parte, lei non ne ha alcuna colpa. A tutti dunque sia ora chiaro che se la nuova leadership regionale, quella che avremo dopo le elezioni del 17 Maggio, non sarà confacente alle grazie del nostro Sindaco, la città di Ancona non potrà vivere alcuna ripartenza, però, a questo punto, non sarà colpa di nessuno.

E così ci tocca aspettare il 18 Maggio, giorno in cui sapremo se finalmente si potrà avere un Capoluogo con qualche progettualità che non sia frutto delle idee “last minute”, pregando che il vincitore delle elezioni regionali sia “persona gradita” alla Mancinelli e sperando nel frattempo che il Ministro alle Infrastrutture Lupi consideri il Porto di Ancona ancora degno di essere sede di un’Autorità Portuale e che la ditta Impregilo si decida a comunicarci se la famosa “Uscita Ovest” rimarrà ancora per anni (la prima delibera del Consiglio Comunale è del 2002) solo motivo di avvincente dibattito. Nel frattempo è chiaro che i cittadini anconetani ormai hanno capito che il tempo per i governanti “è solo una convenzione” e che risolti i vincoli, superati gli impedimenti, eliminate le conflittualità, appianate le divergenze, qualcuno riuscirà a comporre progetti “seri”, che non siano solo facile propaganda, per cambiare almeno un po’ l’immagine di Ancona percepita da tutti come un’ammuffita città provinciale. Al momento quindi non resta che armarci di santa pazienza, fare il pieno all’autovettura, visto che il treno Italo ci ha abbandonato, e andare ad ascoltare la Form, e tutto il resto, altrove!



Stefano Tombolini

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-01-2015 alle 15:00 sul giornale del 16 gennaio 2015 - 3708 letture