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Jobs Act: come cambia il lavoro. Il convegno giovedì pomeriggio a Confindustria Ancona

Schittone Direttore Confindustria Ancona 3' di lettura Ancona 27/02/2015 - Sala gremita ieri pomeriggio nella sede di Confindustria Ancona per il Convegno dedicato a capire come cambia il lavoro dopo l’approvazione dei primi due decreti contenuti nel Jobs Act. Schittone: "Il giudizio di Confindustria è complessivamente positivo ma il Jobs Act da solo non risolve i problemi di occupazione".

Il Convegno - realizzato in collaborazione con ADAPT (Associazione fondata da Marco Biagi nel 2000), AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale), Consiglio Provinciale del Consulenti del Lavoro e ISTAO - ha inaugurato la nuova stagione di approfondimenti tecnici che Confindustria Ancona sta avviando per offrire alle aziende associate ogni strumento utile per applicare al meglio le nuove norme che regolano il mercato del lavoro. Un panel di autorevoli esperti del settore hanno esplorato nel dettaglio le novità introdotte con i decreti attuativi di cui oggi solo due sono definitivi: quello sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti e quello sul riordino degli ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione volontaria e di ricollocazione di lavoratori disoccupati. Al Parlamento rimangono da approvare altri due decreti, ovvero il testo organico semplificato delle tipologie contrattuali con la revisione delle mansioni e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Del contesto mutevole in cui si inserisce il Jobs Act ha parlato il direttore di Confindustria Ancona Filippo Schittone introducendo i lavori. “Nonostante i timidi segnali di ripresa che confermano un aumento del PIL superiore a quello di soli due mesi fa, permane l’incertezza in quando l’aumento del Pil è dovuto principalmente a fattori esterni quali il deprezzamento dell’euro, la robusta crescita americana e il ruolo dei Paesi emergenti. Resta inoltre una bassa profittabilità nell’industria che si assesta su un -2,4% dai livelli 2007 e un CLUP (costo del lavoro per unità prodotta) che è cresciuto del 32% da inizio 2007 e del 5,6% da fine 2013. In questo quadro il Jobs Act da solo non può creare occupazione, ma rimane sempre un tassello importante, insieme alla riduzione IRAP, risultati ottenuti anche grazie alla forte azione di sensibilizzazione di Confindustria sul tema. Il giudizio di Confindustria Ancona è dunque complessivamente positivo: seppure l’impianto normativo non sia ancora definitivo, registriamo un cambiamento di prospettiva nelle politiche del lavoro rispetto a quanto fatto nell’ultimo decennio. In particolare apprezziamo lo spostamento verso una significativa riduzione del costo del lavoro per i contratti a tempo indeterminato con la nuova formula delle tutele crescenti nonché il regime sanzionatorio del licenziamento illegittimo certo nei costi. Rimane da valutare sul campo la convivenza tra due diverse categorie di lavoratori, quelli assunti dal gennaio 2015 che seguiranno la nuova disciplina e quelli che continueranno a vedere applicata la vecchia normativa. Certo è che adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti, applicando realmente il contratto a tutele crescenti e concentrandosi sule politiche attive favorendo percorsi di reinserimento al lavoro”.


   

da Confindustria Ancona




Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-02-2015 alle 16:03 sul giornale del 28 febbraio 2015 - 1589 letture

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