comunicato stampa
Tombolini (60100): politicanti, la dignità perduta

Una difficoltà diversa è quella che sentiamo quando un altro “giovane opportunista” capo di un altro partito, recita slogan che indicano una deriva rivolta alla divisione delle persone e delle classi sociali, mescolato ad insulti e parolacce che non dovrebbero appartenere a chi aspira a cambiare il nostro Paese. Eppure nessuna delle persone "perbene", che nel nostro territorio appartengono a questi “partiti”, sente l’esigenza di prendere le distanze e marcare i confini rispetto ad un modo di essere che non necessariamente deve riferirsi a straordinari valori “etici”, “ideologici” e “morali”, ma a pochi concetti “dignitosi”. Recentemente anzi il fascino di stare dalla parte del “potere” ha riportato parecchi dei nostri “leaderini” nelle case d’origine rispetto alle quali avevano preso le distanze. Ma coloro che hanno fatto della loro professione la “politica” intesa come orgoglio della visibilità e gestione di un potere subdolamente esercitato, spesso non con finalità di pubblico interesse, difronte all’attrazione potentissima del “potere”, che una poltrona o un “titolo” è capace di darti, non sanno fare altro che rimanere a bordo di una barca malandata che sta andando alla deriva, prossima ad affondare o carica di “pirati”.
Ancora più grave è il fatto che coloro i quali affermano di riconoscersi nei cosiddetti “valori” della moderazione, in occasione degli appuntamenti elettorali (mi riferisco alle prossime Regionali), non sappiano distinguere le ragioni elettorali, che appartengo ad un livello inferiore, rispetto a quelle della dignità di un’azione che si basa non su principi astratti, ma su atteggiamenti concreti di buon governo, di onesto impegno politico e sociale, di reale capacità di progetto e proposizione. Se il PDL è Berlusconi e la Lega Salvini, allora non è possibile che la società civile, intenzionata a svilupparsi in maniera equilibrata, nel rispetto della dignità delle persone, con l’attenzione a chi ha problemi economici, continui ad accettare di poter camminare con chi rispetto a questi modi di essere non sa prendere le distanze. Per ottenere una riconoscibilità nell'azione, è necessario stabilire un perimetro oltre il quale non è possibile andare. Per ottenere un consenso di qualità, e non il consenso dell’indifferenza valoriale, è fondamentale porre le basi rispetto alle regole di comportamento, di azione, di proposta attraverso una progettualità condivisa e di lungo periodo.
Diversamente la politica e le elezioni, invece che essere un momento fondamentale per selezionare un indirizzo di governo che ha progetti, programmi e contenuti certi su cui far sviluppare la comunità, rischia di diventare l’affermazione di “fragili” bolle di potere che cercano di autoalimentarsi a vicenda, con collanti che sono davvero “nocivi” per la salute pubblica.

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