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Il Ministero riconosce l'interesse nazionale per il Teatro Stabile delle Marche. Presentato il piano teatrale 2015-2017 ad Ancona

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Grande soddisfazione dell’Assessore Paolo Marasca sabato mattina in Comune per il riconoscimento del Teatro Stabile delle Marche come teatro di interesse nazionale, nonostante il periodo di gravi tagli.

Si è passati infatti da sessantotto teatri riconosciuti d’interesse a soli ventisei, di cui diciannove di interesse culturale e sette di interesse nazionale, tra i quali c’è quello marchigiano. Marche Teatro diventa così un punto di riferimento importante per altre realtà. Lo confermano Gabriella Niccolini, presidentessa del consorzio Teatro Stabile Marche, e Velia Papa, direttrice della Fondazione Muse che parlano di una realtà che ha saputo e sa generare qualità, professionalità e capacità produttiva attraverso un connubio di originalità, tradizione e avanguardia. Il bilancio che ne risulta è estremamente positivo con 21 produzioni previste per la stagione 2015-2017 per un totale di cinquanta titoli da rappresentare in quattordici teatri che prevedono tremila e cento posti in cento città toccate e trecento serate di intrattenimento per centocinquantamila spettatori. investire nella produzione è Investire nel futuro, anche nel teatro, che diventa un organismo in grado di far la differenza nello sviluppo –anche economico- del territorio.

Per il sindaco Mancinelli il risultato è stato eccezionale, sia dal punto di vista culturale che da quello economico. Si è trattato di una rinascita culturale e di un risanamento economico del settore. “Se la Mole è un asset del territorio, lo è anche il Teatro Stabile nella sua unicità territoriale. Il terzo asset è la Pinacoteca, i cui due piani terra verranno aperti a giugno. Il teatro Stabile è uno dei modi di essere capoluogo”. Questo riconoscimento potrebbe essere importante anche per i finanziamenti pubblici – potrebbero piovere quindici milioni dall’Europa -, mentre rimangono esigui gli interessi dei privati.

Marasca chiede ora di prendere esempio da Torino nella gestione di strategie a lungo termine – il Ministero per il riconoscimento ha infatti chiesto di presentare piani triennali -, ma allo stesso tempo rivela che in Italia sono in molti ad avere gli occhi puntati su questa realtà, pronti a chiedere consigli.

Per la stagione 2015-17 sono quindi previste ad Ancona rappresentazioni di registi famosi e affermati, marchigiani (Alessandro Sciarroni) e stranieri residenti nelle Marche (Glen Çaçi), ricche di giovani promesse. Non manca un contributo all’Expo con la ricostituzione del Teatro della Biosfera di Adriana Zamboni