articolo
Anche Edoardo Mentrasti si candida alla presidenza della Regione. "Il rapporto Ancona Capoluogo e Regione, non ha brillato"

"La responsabilità è rintracciabile su entrambi i fronti - ha dichiarato venerdì mattina a margine di una conferenza il 59enne anconetano Edoardo Mentrasti, candidato per Altre Marche Sinistra unita sulla questione Ancona Capoluogo e già coordinatore Sel Marche ed ex assessore all'Ambiente e Trasporti - per un verso la Regione Marche non è stata in grado di programmare bene le diverse funzioni e situazioni dalla politica economica alla questione della Sanità e non solo. Non ha favorito l'emersione di un ruolo di direzione del Capoluogo regionale". Dall'altra parte il comune di Ancona non avrebbe fatto la sua parte. "C'è stata anche una mancanza da parte del Comune di Ancona, non ha brillato da questo punto di vista né con la passata amministrazione Gramillano, né con quella attuale della Mancinelli".
E' in divenire 'Altre Marche' alleanza di Sinistra formata da Rifondazione, partito comunista, Sel, Altra Europa con Tsipras e liste civiche cittadine falconaresi. Oggi presentato il candidato e presto la lista, ma sebbene sia aperta ad alleanze, non sembra guardare con favore né a Spacca, né al M5S. Obiettivo il governo della Regione. "Non ci sottrarremo a nessun confronto - ha precisato Mentrasti - siamo alternativi, ma non ci possiamo definire di centrosinistra, ma di sinistra". Dall'altra la Lista non sembra ammiccare al M5S definito, a livello europeo, troppo estremista.
Basta al biomomio Pd-Spacca. "Noi vogliamo e immaginiamo – ha detto il candidato Presidente Edoardo Mentrasti – un'altra Regione non quella che ha governato fin qui basata sul binomio PD -Spacca, che, solo ora, per questioni di leadership e di potere, è deflagrato, ma che, nel corso degli anni è stato sempre unito approvando e votando insieme tutte le scelte ed aggravando tutte le contraddizioni e i problemi con cui siamo alle prese".
Una lista, quella guidata da Mentrasti, che si propone come unitaria nella sinistra e che esprima una politica che parta dal basso. Mentrasti si dice stanco di "quel teatrino andato in onda in questi mesi: Pd contro Spacca e viceversa". Ed ancora tutte scuse quelle di dire "Decide Roma, decide Bruxelles". "Noi vogliamo partecipazione, una svolta che costituisca, anche con una legge, nove modalità di decisioni politiche ed amministrative. Ma quello che più è mancato in questa Giunta regionale, a suo avviso, è stata la programmazione. "E' mancata una vera e propria programmazione puntuale, un vero fallimento" ha spiegato Mentrasti.
Criticità che si sarebbero ripercosse sul territorio regionale. "Il Pil delle Marche dal 2007 ad oggi ha avuto un calo annuo del 1,7%, la disoccupazione è salita dal 4% circa al 10 per centro circa, 9 su 10 contratti sono precari". Per il lavoro necessario, per Altre Marche, un reddito sociale di circa 600 euro, ma anche un piano straordinario per il lavoro, l'attenzione alle piccole imprese, al lavoro autonomo e al microcrerdito. Per l'Ambiente le problematiche vengono viste nello scandalo biogas delle Marche e nella gestione dell'assetto idrogeologico, a cui servirebbe, per Mentrasti, un fondo territoriale e poi i tagli sciagurati del 44% ai fondi per le aree protette. La Sanità, poi, "non è decollata" così come "non è decollata la prevezione sanitaria territoriale, le case della salute sono rimaste scritte sulla carta, le liste d'attesa infinite", basterebbe intervenire "su servizi, sui precari della sanità, nuove assunzioni e nuovi macchinari".

SHORT LINK:
https://vivere.me/agHK