comunicato stampa
Giornate Fai di primavera: l'assessore Marasca, "Un successo"

Infine, l’orgoglio ci deriva dal fatto che in questa occasione il Fai si è dimostrato straordinario acceleratore di un processo che ha visto agire simultaneamente e organicamente molti enti: il Comune, la Soprintendenza Archeologica, l’Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto, la Marina Militare, la Guardia di Finanza, e ci ha permesso di confermare che quando si lavora assieme al medesimo obiettivo, le cose si riescono a fare eccome. Stupisce il fatto, in effetti, che un quotidiano abbia titolato circa un’assenza del Comune quando abbiamo seguito, io in prima persona e gli uffici costantemente, tutti gli step dell’iniziativa, concentrando gli sforzi proprio sulla pulizia del Porto Romano ad opera della Soprintendenza e sulla creazione dei presupposti utili alla realizzazione dell’evento.
Così come stupisce che si dica che si tratta di “iniziativa privata” quando la partecipazione dell’ente pubblico alla valorizzazione dei segni della nostra città è davanti agli occhi di tutti e conta decine di iniziative sempre sold out. Vero è che la città ha un deficit di memoria sulla propria storia, deficit che le numerose iniziative organizzate direttamente o sostenute dal Comune si sforzano di alleviare: a tale riguardo, il nostro intervento è estremamente deciso e va dall’accordo con la Soprintendenza Archeologica per i siti alla restituzione delle fondamenta culturali del colle Guasco, al progetto in corso di segnaletica culturale cittadina, a un profondo lavoro sull’archivio storico, e così via. L’articolo in questione ha forse fatto confusione, dato che “l’amministrazione comunale” non “si è limitata a patrocinare gli eventi”, ma si è adoperata, fianco a fianco con il Fai, affinché questi potessero essere realizzati sin dal momento della loro genesi. Stupisce che in un giorno di festa per la memoria cittadina e per la nostra storia si crei una polemica insensata, come fosse necessario trovare, o inventare se non c’è, una crepa in un lavoro collettivo.”

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