Tombolini: "Ancona su Conerobus rischia il fuoristrada"

La valorizzazione di Conerobus, trova il suo fondamento essenziale in un’azione volta a sviluppare una politica della Mobilità Sostenibile e non andando dietro ai ragionamenti delle cessioni di quote o delle gare di affidamento del TPL.
Se avessimo voluto fare cassa, avremmo venduto le quote di un’azienda che produce utili come Multiservizi , non quella di una che sta in piedi alla meno peggio. Speriamo che sia soltanto l’ennesimo inappropriato pronunciamento del sindaco , toccato questa volta a Conerobus , e non anche un atto di indirizzo per l’alienazione di Multiservizi! Il Sindaco insiste che l’operazione è quella di mettere CONEROBUS nelle condizioni di affrontare al meglio la gare per l’affidamento del servizio di gestione del trasporto pubblico locale, ma lo vuole fare a modo suo, senza confronto e concertazione, senza valorizzare le risorse produttive del nostro territorio, vendendo e basta. Non esiste una terza via! Quando il Comune avrà venduto le quote , poi non potrà fare più nulla , non sarà più proprietario e basta. Si saranno liberati di un’azienda “calimero” e se è vero che non c’è due senza tre , dopo ZIPA e Conerobus l’ansia è tutta legata al risultato del sorteggio di chi sarà il prossimo. Dicono che la Giunta sta guardandosi intorno , il che probabilmente non significa guardare sulle “pagine gialle” quali sono le aziende più importanti nella Gestione del TPL a cui domandare se sono interessate all’acquisto, perché altrimenti vorrebbe dire mettere soggetti terzi alla proprietà nelle condizioni di conoscere situazione e la struttura aziendale in vista di una gara, andando a costituire i presupposti per una turbativa d’asta. E così il Sindaco anticipando tutti ha già messo le mani avanti , sottolineando che “qualsiasi trattativa diretta è da considerarsi illecità”, ma mai nessuno potrà sapere cosa è successo fino ad oggi nelle segrete stanze. La Mancinelli prima sulla stampa e poi in C.C ha parlato di contatti con BUSITALIA, ma prendere contatti significa forse telefonare all’amministratore di un’azienda è chiedergli: scusi sono il Sindaco di Ancona! Avremmo un’azienda di trasporto da vendere… potrebbe interessarvi! Le procedure sono altre, e la prima è quella del consenso politico e della concertazioni territoriale, e questo non è mai nemmeno cominciato. Farebbe meglio l’amministrazione a considerare che per consentire a Conerobus di fare utili è fondamentale avviare immediatamente un’azione rivolta a sviluppare una politica della Mobilità Sostenibile basata sul TPL. Eppure non se ne parla oggi , ne si è fatto nulla nel passato per incentivare l’uso del mezzo pubblico. Una città ed un territorio il nostro che sotto questo profilo è rimasto a 30 anni fa! L’azione fondamentale, quella di incrementare il numero di utenti trasportati , che oggi è ferma ad un misero 20% rispetto alla capacità espressa in termini di passeggeri per veicoli/km è la prima leva affinché chi per lavoro trasporta le persone, riesca ad avere una clientela numerosa e a fare ricavi (vendendo biglietti) e non solo sperando sui contributi pubblici che diventano sempre meno. Significa far viaggiare i veicoli più velocemente e a minor costo rispetto all’auto privata, vuol dire realizzare parcheggi scambiatori, necessità l’adozione di tutti quei provvedimenti che rendono un territorio “sostenibile” ed il trasporto pubblico attrattivo rispetto ad un territorio che per l’80% usa il mezzo privato.
Queste sono le azioni per far aumentare il valore di una società pubblica consentendogli di aumentare i ricavi, per metterla nelle condizioni di fare investimenti. Se queste condizioni mancano per CONEROBUS mancano anche per BUSITALIA e a qualsiasi altro operatore, e nessuno è disposto ad investire in una società che non può fare utili! Chi verrà presenterà il conto alla città: Cara mia (città) per garantire un servizio efficiente e sostenibile economicamente, devi mettermi nelle condizioni di poterlo realizzare! La gestione “politica” di Conerobus, fatta da coloro che da lungo tempo gestiscono la Città conduce a che questo deficit infrastrutturale si ribalti su di un cronico passivo di bilancio e da esso sulle tasche dei cittadini. Con un operatore privato questo non può continuare ad accadere, ed il conto senza una seria politica della mobilità urbana lo pagheranno proprio i dipendenti che rappresentano la prima voce di costo del bilancio (oltre il 50%). La Mancinelli vuole far guadagnare qualcun altro che non la città, sia in termini di efficienza del sistema di mobilità urbana, che sotto quello dell’efficienza aziendale della CONEROBUS. Gira che rigira , dopo incontri, discussioni, polemiche , siamo ritornati alla posizione iniziale che la Mancinelli vorrebbe farci ingoiare allo slogan: “ DIPENDENTI STATE TRANQUILLI”.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-03-2015 alle 23:10 sul giornale del 25 marzo 2015 - 1486 letture
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