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comunicato stampa
Tagli agli uffici postali, alta adesione per il sit in di protesta ad Ancona

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Auspichiamo che Poste non sottovaluti la manifestazione pubblica oggi, non solo i Sindacati di categoria, cittadini, clienti, amministratori, istituzioni, politici tutti chiedono di mantenere aperti gli uffici postali.

Ma davvero c'è qualcuno che sostiene le chiusure? L'unico atto responsabile che l'azienda può fare adesso è sospendere l’ attuazione del piano di interventi con un atto ufficiale indirizzato a tutti gli stakeholder intervenuti oggi al sit in e all' assemblea pubblica. Iniziativa riuscita: non era uno sciopero.

Oltre 100 partecipanti al sit in e molti di più all' assemblea, occasione per entrare nel merito della questione. Dal confronto fra o rappresentanti di categoria amministratori e parlamentari si è confermato il dubbio che il piano sia sbilanciato e creerà gravi disagi per i cittadini. Inaccettabili le discriminazioni anche economiche che colpiranno i cittadini dei Comuni interessati dalla riduzione che oltre alla perdita del servizio diretto dovranno pagare di più per spedire una raccomandata o un bollettino postale. Dietro alla razionalizzazione si intravedono solo perdita di occupazione. Immediata la reazione della politica che da domani chiederà una comunicazione ufficiale a Poste Italiane perché confermi la sospensione del piano proposto per le Marche.

Al sit in e all’assemblea hanno partecipato anche i Sindaci e Vicesindaci dei Comuni di Petriano, SerraS'Abbondio, MonteMonaco, Castelbellino e Cagli, l’on. Emanuele Lodolini e per la parte sindacale i Segretari generali Cisl Cgil e Uil, Mastrovincenzo Ghiselli e Fioretti, oltre ai Segretari regionali di categoria.