Indagine sui giovani della provincia. Il presidente di Confindustria Schiavoni: "Preoccupato, è ora di rimboccarsi le maniche"

Una generazione attenta con una buona conoscenza del territorio in cui vive e dove vede punti di forza e debolezze, ma desiderosa di andarsene all'estero per migliori opportunità. La consapevolezza di vivere in un mondo incerto, così come il proprio futuro e dove la preoccupazione più forte è quella del lavoro e dove il "lavoro dei sogni" sembra un vero e proprio miraggio. E' questo quanto emerge da una indagine Univpm in collaborazione con Confindustria Ancona su un campione di oltre 1000 studenti delle scuole della provincia.
A curare l'indagine* Gabriele Micozzi professore dell'Univpm."Dopo due anni dalla prima indagine il quadro non è cambiato, anche se si rilevano alcune differenze - ha speigato Micozzi - è cresciuta la dipendenza dai social network: 2 anni fa il 14% del campione dichiarava di trascorerre più di 4 ore davanti ad un pc o uno smartphone, mentre oggi la percentuale sale al 29%; di contro sono aumentati i giovani che non leggono alcun giornale passando dal 18% del 2012 fino al 30% attuale. Cambiano anche le priorità dei giovani- ha aggiunto Micozzi - verso il territorio: nel 2012 cercavano punti di ritrovo ed eventi. Oggi li cercano ancora, ma danno la priorità alla possibilità di trovare un lavoro per sé e per le proprie famiglie".
E' infatti questa ultima preoccupazione quella di trovare un lavoro a fare da padrona nell'indagine. Oltre il 50% dei ragazzi intervistati manifesta un timore forte verso il lavoro anche più di quelli che per eccellenza dovrebbero essere le paure più buie: le malattie che raggiunge il 35%, ma anche la solitudine e i contrasti in famiglia. "Sono preoccupato - ha dichiarato il presidente di Confidustria Claudio Schiavoni - e la colpa è anche nostra, dato che i figli sono i frutti di quello che noi facciamo - riferendosi al mondo degli adulti - e bisogna rimboccarsi le maniche per ridare speranza ai ragazzi che vedono il futuro in maniera incerta".
E' proprio nella famiglia poi l'istituzione in cui l'80% di questi giovani fanno più affidamento, a seguire gli amici. Mentre la religione, l'economia e la politica incassano la sfiducia dei mille ragazzi. Sebbene per confidarsi restano in pole gli amici, piuttosto che genitori, fratelli o sorelle o insegnanti. "C'è sfiducia nel mondo della Scuola - ha affermato Anna Maria Nardiello, Vice dirigente dell'ufficio scolastico regionale - e dobbiamo creare le condizioni perchè i ragazzi possano dare il massimo". A colpire la professoressa è proprio la sfiducia nelle Istituzioni, la scuola che non viene percepita nella sua importanza, ma anche la preoccupazione della mancanza del lavoro e la poca attività verso il sociale ed il volotariato.
I programmi preferiti i giovani mettono i talk show che guardano per più di quattro ore e per i maschi i programmi sportivi. Meno di un'ora, invece, è dedicata a cosa ccade nel mondo, tra notiziari e tg. E poi loro, i social network, che sempre più diventano parte quotidiana del mondo giovanile. Quasi il 60% infatti passa più di due ore al giorno di fronte al pc e sul cellulare (30% più di quattro). Solo l'1% del campione dichiara di non utilizzare i social. Tra i personaggi più amati e più odiati i giovani mettono: Grillo, Renzi e Berlusconi. Mentre in cima tra i più amati in cima si trova Papa Francesco, seguono anche due comici Benigni e Crozza.
Sempre meno poi quelli che affermano di leggere almeno un quotidiano (solo il 30%), il 26% riviste di sport ed il 17% di gossip ed attualità. Ma il dato più sconcertante che emerge è quello che il 30% di loro non legge alcun giornale.
Viene a mancare poi il lavoro dei sogni. Uniche professioni che rimangono nella top list lo sportivo, l'imprenditore e il responsabile commercio estero. Mentre alla domanda di cosa potrebbero fare nel 2030 in molti si vendono ingegneri (7,4%), imprenditori e impiegati (4,9%). Dato ancor più significativo, però, rimane che i giovani in Italia non vogliono restare: ben l'83% infatti vorrebbe lavorare all'estero. In particolare questa propensione si evidenzia più tra i licei piuttosto che tra gli istituti tecnici. Il 20% di loro andrebbe in America, il 14% in inghilterra, il 9% in Germania ed il 7% in Australia.
Un'indagine questa che dovrebbe portare a riflettere - dicono concordi i presenti - e che dovrebbe porre un punto interrogativo anche su altre questioni che Confidustria Ancona è pronta a snocciolare nelle prossime inchieste. Si va da famiglie ed imprese, tassazione locale e attrattiva del territorio. "Suggelliamo così, definendo le dinamiche territoriali, - conclude il Direttore di Confidustria Ancona Filippo Schittone - i 70 anni di Confindustria". Molti a suo avviso gli interrogativi da porsi, tra i tanti quello di capire il perchè i giovani vogliano trasferisri all'estero anche se la risposta non tarda quasi ad arrivare se si pensa già solo all'industria dove "fare impresa diventa in Italia una impresa ciclopica".
*L'indagine è stata realizzata, tramite un questionario on line, su un campione di 1.131 studenti degli Istituti della provincia di Ancona nei mesi di settembre-ottobre. Quasi il 70% di loro va dai 17-18 anni con una piccola maggioranza femminile (54%). Il 25% del campione risiede a Fabriano, il 17 % risiede a Ancona città, mentre il restante nella provincia. Si parla del Liceo Classico Stelluti di Fabriano, l'Istituto Vanvitelli Stracca Angelini di Ancona, l'istituto Volterra Elia di Ancona, Cuppari di Jesi, Istituto Corridoni Campana di Osimo, Itis Marconi di Jesi, liceo artistico Mannucci di Ancona, Liceo Scientifico Vito Volterra di Fabriano, l'Istituto Panzini di Senigallia, il liceo scientifico Da Vinci di Jesi, Itcg Corinaldesi di Senigallia e il liceo scientifico Galilei di Ancona.
Questo è un articolo pubblicato il 15-04-2015 alle 19:40 sul giornale del 16 aprile 2015 - 1881 letture
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