Tombolini (60100): "Conerobus. Percorso diverso, ma il risultato non cambia"

Dalla stima del valore dell’azienda alla stima della capacità di investimento per affrontare la gara. Percorso diverso, ma il risultato non cambia. Conerobus viaggia nella direzione di sempre, con gli stessi problemi, alla ricerca di una soluzione che è da essa indipendente e con il rischio che a rompersi sia l’anello debole: “i dipendenti”.
Papaveri ha sottolineato quanto già evidenziato in precedenza: efficienza, taglio dei costi e sacrifici fatti nella speranza di poter arrivare alla “gara”. Nessuna valutazione dell’azienda, ma invece una valutazione esterna da parte di uno studio di Bologna della capacità di investimento che la Conerobus sarà capace di mettere in campo per la gara prevista per il prossimo 15 Settembre. In fin dei conti è come allungare il brodo: Conerobus non è in grado di investire e allora vendiamo le quote. Non si è parlato di sinergie con gli operatori dell’ambito territoriale, né si è discusso dell’azione politica che dovrebbe essere la base per permettere a questa azienda di cambiare fisionomia, trasformandola da malato immaginario a “primario operatore del TPL”.
Il budget 2015 prevede una riduzione degli introiti commerciali, dovuti alla vendita dei titoli di viaggio del 15% a parità di costi, e noi ci siamo sentiti di interrogare Papaveri sugli stimoli che l’Amministrazione Comunale e Provinciale vogliono dare alla politica del trasporto pubblico locale, per invertire invece un trend fondamentale per un’azienda che vuole crescere e cioè staccare biglietti: incremento dei fattori di carico, politica della mobilità sostenibile, parcheggi scambiatori, aumento della velocità commerciale, ma l’assessore Simonella ha taciuto. Né si è parlato della necessità di lavorare sul rimborso chilometrico, che a fatica permette di garantire gli attuali livelli di servizio. Una bella azienda, con un corpo sociale di qualità, che è lasciata a sé stessa dalle amministrazioni che la partecipano e la dovrebbero valorizzare.
Unici fatti salienti, il nulla di fatto circa la selezione affidata a pagamento ad un’azienda esterna per ricercare un nuovo direttore capace di sostituire l’Ing. Fratalocchi. A quanto sembra nessuno dei partecipanti ha accettato le condizioni economiche proposte, pari a circa 163.000 euro annui, né di lavorare per una società dai destini foschi. Sembra impossibile ma è così, e allora il CDA ha deciso di nominare Amministratore Delegato il Presidente Papaveri che vede crescere la sua indennità annua da 27.000 a 117.000 euro.
Inoltre è stata affidata una consulenza quadrimestrale, per un affiancamento specialistico nel settore della gestione tecnica dell’azienda, per circa 2.900 euro mese. Da una parte sembra che la voglia dell’azienda sia quella di crescere e dell’altra quella di prepararsi a passare in mani private, tanto è il segnale della mancata nomina di un direttore tecnico esterno per quattro mesi affiancata a quella di un amministratore delegato, trasformando un incarico politico, quale quello di presidente, in incarico tecnico. La sostanza è che questa azienda non ha nessuno che l’affianchi politicamente negli indirizzi di sviluppo, sottolineatura ne è data dalla lettura del budget e questo ci fa pensare che magari tutto è appeso al responso della valutazione delle capacità di investimento che questo fantomatico specialista di Bologna darà presto. Una tagliola che nelle mani della Mancinelli, che della Conerobus vuole tirare fuori bei soldini, ci spaventa parecchio.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 22-05-2015 alle 23:36 sul giornale del 23 maggio 2015 - 1628 letture
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