Processo Condor: ad Ancona due giornate dedicate ai desaparecidos italiani e sudamericani

Ancora una volta, per non dimenticare. Una pagina tragica e cruenta della Storia contemporanea, quella della sparizione e dell'assassinio di migliaia di oppositori dei regimi dei Paesi sudamericani negli anni Settanta, tra i quali molti nostri connazionali e concittadini, come Luis Stamponi, amico e compagno di Che Guevara, e sua madre Mafalda Corinaldesi che si era messa alla ricerca del figlio desaparecido ed è scomparsa anch'essa.
Ancona si fa carico di questo fardello di orrore, rischiarato dal coraggio e dalla fierezza delle mamme e delle nonne della Plaza de Mayo che non hanno mai smesso la loro lotta contro la barbarie, promuovendo due iniziative importanti nei prossimi giorni: l'incontro alla Casa delle Culture domenica 5 luglio nel pomeriggio su “Bolivia. Da Che Guevara a Evo Morales, passando da Luis Stamponi amico del Che oriundo di Ancona” e quindi “Madres y Abuelas de Plaza de Mayo”, lunedì 6 luglio a Palazzo del Popolo.
Entrambe le iniziative- illustrate oggi dall'assessore alla Cultura del Comune, Paolo Marasca, dalla segretaria responsabile del Coordinamento Donne SPI CGIL Marche, Aurora Ferraro, dalla presidente dell'associazione Terzavia di Ancona, Laura Pergolesi, e da Stefania Zepponi della Casa delle Culture- prendono le mosse dal processo in corso a Roma sui crimini commessi nei confronti di nostri connazionali in Bolivia, Peru, Uruguay e altri periodi nell'ambito della cosiddetta operazione Condor, concordata dalle dittature di quei Paesi.
“L'Italia - ha sottolineato Laura Pergolesi, argentina e in Italia da 12 anni- è uno dei Paesi che più è riuscito ad alzare il velo su i crimini commessi negli anni Settanta grazie a questi processi in contumacia. E a cascata, grazie a testimonianze, indagini, istruttorie e grazie soprattutto alla tenacia e al coraggio delle donne che hanno lottato per avere notizie dei cari scomparsi, sensibilizzando l'opinione pubblica, si sta facendo conoscere la verità al mondo intero.
E se l'appuntamento di domenica -dedicato alla delegazione boliviana che proviene dalla sede processuale romana- è ospitato alla Casa della Culture che “in virtù della multiculturalità che esprime e del territorio su cui sorge” (Stefania Zepponi) è la sede opportuna per una iniziativa del genere, quello di lunedì trova accoglienza nella sede municipale dove, come ha rimarcato Marasca, “è d'obbligo una manifestazione di ricordo e riconoscenza per tutti coloro che si sono sacrificati per opporsi alle dittature in un periodo storicamente così vicino a noi”.
“Centrale ancora oggi la partecipazione delle donne -sottolinea la Ferraro- che hanno dato vita più di recente anche alla ricerca dei nipoti scomparsi, dati in adozione subito dopo la nascita, strappandoli alle mamme sequestrate e “condannate” dai regimi. Già 135 persone sono state individuate e messe in contatto con le famiglie di origine”.
Le due iniziative in dettaglio: Domenica 5 luglio alle ore 18, presso la Casa delle Culture di Ancona, ex-mattatoio di via Vallemiano 46, si svolgerà l’incontro - conferenza con la delegazione boliviana giunta in Italia per testimoniare al Processo Condor: Bolivia. Da Che Guevara a Evo Morales, passando da Luis Stamponi amico del Che oriundo di Ancona, iniziativa organizzata nell’ambito del progetto di riqualificazione e recupero della Storia del quartiere Una Piazza Per Vallemiano, in collaborazione con Coop Adriatica e Comune di Ancona. Durante l’incontro, introdotto da Jorge Ithurburu, Presidente dell’associazione 24Marzo, si parlerà del Processo Condor in corso in questi giorni a Roma, attraverso la testimonianza di Enriqueta Stamponi, a ricordare le tragiche vicende di Mafalda Corinaldesi e di suo figlio Luis Stamponi, desaparecidos di origini anconetane. Interverranno Luis Sanchez Gomez, incaricato d'affari dell'Ambasciata Boliviana in Italia, Nila Heredia, Presidente di Asofamd ed ex Ministra della Salute della Bolivia e Julio Amaya, familiare di Luis. Saranno presenti anche Victoria Fernandez e Edmir Espinoza, testimoni Boliviani, Roberto Calamita e Walter Calamita, ex detenuti politici argentini e Hugo S. Chuhan, ex esule politico argentino. Le conclusioni saranno affidate a Geraldina Colotti scrittrice e giornalista di Le Monde Diplomatique/il manifesto.
Lunedì 6 luglio alle ore 9,30 presso la Sala dell'ex Consiglio Comunale, alla presenza del sindaco Valeria Mancinelli e dell'assessore alle Pari Opportunità Emma Capogrossi, si svolgerà un'importante iniziativa dello SPI CGIL Marche e del suo Coordinamento Donne, organizzata insieme all'associazione Terzavia di Ancona e con il contributo delle Associazioni Tra-mare culture, 24 Marzo e Casa Argentina Latinoamericana delle Marche. Questa iniziativa, dal titolo “Madres y Abuelas de Plaza de Mayo, la lotta delle donne sconfigge la barbarie”, è patrocinata dal Comune di Ancona e dall'Ambasciata d'Argentina in Italia, che sarà rappresentata dal ministro Carlos Cherniak, Ambasciata d'Argentina in Italia. Si parlerà della tremenda stagione della Dittatura in Argentina, che dal 1976 al 1983 seminò il terrore, cancellando sanguinosamente legalità e diritti umani, incarcerando, torturando e uccidendo decine di migliaia di oppositori, poi fatti scomparire. Negli oltre 30.000 “desaparecidos” molti erano di origine italiana, per i quali sono stati avviati processi per stabilire i diretti responsabili di simili efferatezze.
L'ultimo, il processo “Condor” si sta dibattendo in questo periodo sulla base di testimonianze di familiari: una familiare chiamata a testimoniare è Enriqueta Stamponi, presente all'iniziativa, che ricorderà le tragiche vicende di Mafalda Corinaldesi e di suo figlio Luis Stamponi, desaparecidos nel 1976, di origini anconetane. Nell'iniziativa si parlerà anche del fenomeno del movimento delle donne argentine “Madres y Abuelas de Plaza de Mayo” nato durante la dittatura, che con una lotta silenziosa e pervicace, pagando anche prezzi molto alti, sono riuscite a portare alla ribalta mondiale la tragedia della dittatura, procurando così una potente destabilizzazione che poi avrebbe sconfitto lo stato del terrore. Presidente delle Abuelas è Estela Carlotto, non presente fisicamente all'iniziativa di lunedì, ma che, attraverso un messaggio video porterà un saluto ed una diretta sua testimonianza di madre di una giovane donna barbaramente uccisa e di nonna, che solo recentemente ha potuto riabbracciare suo nipote, nato nel periodo di detenzione della madre e poi affidato ad una famiglia sconosciuta.
Qui ulteriori dettagli su Luis Stamponi ed l'evento ad Ancona.
Questo è un comunicato stampa pubblicato il 03-07-2015 alle 19:32 sul giornale del 04 luglio 2015 - 1329 letture
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