Cryptolocker: il virus della rete colpisce anche Ancona. Registrati una 20ina di casi

La polizia postale mette in guardia gli utenti della rete. E' arrivato il Cryptolocker: il virus ha colpito anche Ancona. Già registrati una 20ina di casi. Tra le vittime enti pubblici e privati, ma anche liberi professionisti, studi legali e medici e tanti altri.
Enti pubblici e privati, ma anche liberi professionisti, studi legali e medici e tanti altri. Questi le principali vittime del cryptolocker, virus di ultima generazione che imperversa ormai da un pò di tempo sul web e che si installa nel pc per "rubare" dati, spesso preziosi, con cui poi i malfattori procedono al ricatto.
In particolare sono state formalizzate una ventina di denunce da gennaio ad oggi solo ad Ancona, ma di richieste di chiarimenti ne sono arrivate ben di più. Se poi ci si allarga alle Marche il caso diventa ancora più ampio. Questo quanto sostiene la responsabile della polizia postale di Ancona e Marche Cinzia Grucci che consiglia in merito di agire sulla prevenzione. "E' importante dare istruzioni alle segreterie o comunque accertarsi da chi provenga la mail in questione" ha spiegato la Grucci. In generale poi queste mail provengono dall'estero e spesso non sono scritte in italiano perfetto. In particolare si parla di posta elettronica con messaggi inerenti a consegne, spedizioni o fatture con tanto di allegati, spesso dei pdf. Allegati che non vanno aperti per non contrarre il virus che si inocula nel pc.
Problemi ulteriori inoltre potrebbe darli, una volta preso il temuto cryptolocker un ransomware che colpisce in particolare i sistemi Windows criptandone i dati contenuti nello storage, anche per l'home banking pratica bancaria online ormai diffusa tra privati cittadini e non solo. A rischio, dunque, password e conti correnti. I dati inoltre sarebbero criptati e restituiti alle vittime solo su richiesta di denaro. "Non cedere al ricatto - ha precisato la Dott.ssa Grucci - ma rivolgersi ad un tecnico bravo, staccare la rete dopo aver fatto il back up ed aver messo tutti i file su un supporto esterno, come ad esempio una chiavetta usb".
Ultimi consigli preventivi da parte della polizia postale sono: uno quello di fare back up frequenti per prevenire la minore perdita, eventuale, di dati. Ma anche di cercare in rete fin da subito un tool, uno strumento che possa dirci se abbiamo già attivo il virus o meno e così netraulizzarlo. Purtroppo infatti gli antivirus sono un deterrente utile, ma non infallibile.
Ulteriori dettagli nell'allegato (sotto scaricabile) diffuso dalla Polizia di Stato.
Questo è un articolo pubblicato il 10-07-2015 alle 10:05 sul giornale del 11 luglio 2015 - 2880 letture
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