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comunicato stampa

Msc propone Ancona come terminal per le crociere, Quattrini all'amministrazione: "offrire proposte e soluzioni veritiere e credibili"

6' di lettura

La proposta (non si conoscono i dettagli) della MSC, tesa ad individuare il porto di Ancona come terminal crociere, va sicuramente sostenuta da chi ha a cuore lo sviluppo del porto di Ancona e delle opportunità che può creare.

Purtroppo, a mio avviso, il porto è impreparato a cogliere questa, come altre opportunità, in quanto l’Autorità Portuale e il Comitato Portuale (ove partecipano il Comune, la Provincia e la Regione), hanno sottovalutato il valore aggiunto che si sarebbe determinato con l’avvenuta realizzazione delle dighe foranee. Gli investimenti statali sono stati progettati, pensati e stanziati, per fare un porto più grande, accessibile anche alle esigenze del cosiddetto gigantismo navale. L’ex Presidente dell’A.P. Giovanni Montanari, a suo tempo, aveva intuito e proposto un nuovo grande porto, da realizzare dentro le nuove e larghe protezioni foranee, ma l’Amministrazione cittadina ha remato contro. E’ stata (purtroppo per molto tempo), contraria ad ogni iniziativa proveniente dall’Autorità Portuale e dallo Stato. Proprio il comune di Ancona ha impedito le varianti per l’area ex Bunge e, prima ancora ha ostacolato la realizzazione della nuova torre dei Piloti e Ormeggiatori del Porto, fino ad ostacolare le varianti all’ex fiera al Mandracchio. Un ventennio di contrasto a ogni iniziativa di sviluppo del Porto. Ora i nodi vengono al pettine e il porto si trova impreparato ad affrontare la provvidenziale proposta di MSC. Cosa ha fatto l’A.P. di Ancona che, in base alla legge vigente, ha il compito di programmazione sul porto? Le Amministrazioni pubbliche che hanno lavorato per fare un porto più piccolo e per smantellare la Stazione Marittima dei treni, non hanno ancora compreso che con le nuove dighe foranee c’è anche l’opportunità di creare la banchina adatta a ormeggiare le navi da crociera (almeno in parte), di nuova generazione di gigantismo navale? E le navi già esistenti?

Occasione storica? Sfida storica? Stando alle dichiarazioni delle ultime settimane rilasciate dai vari rappresentanti delle nostre Istituzioni, sembra che il porto di Ancona si trovi di fronte ad una sfida “storica” sulle crociere. Eppure, concretamente, nel 2005 i crocieristi in porto erano 39.638. Nel quinquennio 2010-2014 il dato è stato superiore ai 105.000 crocieristi! Non c’erano Mancinelli e Giampieri ma il dato è molto superiore ai modesti risultati del 2014 (36.713) e del 2015 (39.277) quando c’erano. In effetti il traffico crocieristico nel porto di Ancona è quello del 2005. Quindi è ora di smetterla con gli annunci, più o meno propagandistici, stare ai fatti e lavorare con umiltà, tenacia e coerenza, per offrire proposte e soluzioni veritiere e credibili ai possibili investitori. E soprattutto coerenti. Le esigenze di MSC, come di altre Compagnie di Navigazione, vanno affrontate con concretezza e, nei limiti del possibile, realizzate, con tempi credibili e certi. Per oltre due anni si è parlato e lanciata la “storica soluzione” come terminal crociere, delle banchine 3, 4 e 5, a ridosso degli archi di Traiano e Clementino; poi si è addivenuti alla soluzione “storica” della esistente banchina 15, grazie agli “storici” potenziamenti delle bitte di ormeggio per la nave più lunga “storicamente” entrata in porto. Anche per i collegamenti stradali si è parlato della “storica” firma dell’agosto del 2013 per l’uscita a ovest. Sono trascorsi tre anni ma la “storica uscita” è nei libri di storia delle “incompiute”, o meglio delle “ininiziate”, mentre l’unica uscita dal porto fattibile è stata bocciata dall’Amministrazione comunale di Ancona. Una soluzione a mio avviso valida potrebbe essere il banchinamento del molo nord, realizzando una nuova banchina e prevedendo un’area di sosta protetta per i veicoli crocieristi e i servizi per l’imbarco e sbarco dei passeggeri, del personale di bordo e delle provviste. Una proposta fattibile che possa contribuire concretamente al funzionamento del Porto e non alla sua “storia”.

Stare sul pezzo, con i piedi ben piantati sulla realtà e un pochino di coerenza. L’Amministrazione Comunale ribadisce che c’è un problema di viabilità a Torrette e che bisogna intervenire per mitigare le conseguenze negative per la cittadinanza. Bene! Coerenza vorrebbe che si cercasse di diminuire, ove possibile, il numero dei transiti veicolari e di snellire il traffico. Cosa sta proponendo la Giunta Mancinelli? Dato atto che la decisione di trasferire anche il Salesi a Torrette (dopo l’Umberto I° e il Cardiologico Lancisi) è sovracomunale e sicuramente determinerà ulteriore traffico veicolare a Torrette, l’Amministrazione comunale si appresta ad approvare una variante al Piano Regolatore, per far realizzare su via Conca (quella al centro dell’attenzione per il sovraccarico veicolare), un McDonald. Nel progetto c’è anche un sovrappasso pedonale su via Conca che unisce via Tenna al nuovo McDonald, da realizzare con i fondi dell’Autorità Portuale, usata come un bancomat dal Comune, per opere che nulla hanno a che vedere con le competenze dell’Autorità Portuale ora, e con l’Autorità di Sistema Portuale poi. Se si volesse drenare traffico veicolare a Torrette, andrebbe valutata la realizzazione di allacci (per i veicoli leggeri), con la variante alla SS 16 a Palombina-Collemarino e a Falconara, oltre che realizzare la vera rotatoria che serve all’incrocio tra la via Flaminia e via Conca; non facilitare altri attrattori di traffico su via Conca, per di più pagati, incomprensibilmente, dall’Autorità Portuale (dallo Stato). L’A.P. fa bene a volere contribuire con i Comuni di Ancona e Falconara, ma dovrebbe farlo per scopi legati alla propria funzione e missione. Ad esempio per contribuire a migliorare le condizioni delle spiagge di Torrette, Palombina e Falconara visto che ormai settimanalmente si assiste ai divieti di balneazione a seguito della pioggia “non di un evento eccezionale e storico”, ma per un millimetro d’acqua piovana. Con la consapevolezza che sarebbero serviti per migliorare le condizioni delle spiagge ove vanno tanti marchigiani e turisti. Così come sarebbe incomprensibile che quei fondi siano stati destinati a sistemare le “buche” stradali o alla famosa statua antistante la Mole: al Viale della Vittoria in Ancona, come nelle strade di Falconara, il traffico pesante da e per il Porto di Ancona non transita. L’Autorità Portuale non è un assessorato aggiunto del Comune di Ancona, ma dovrebbe rappresentare lo Stato, oggi ad Ancona e a Falconara, domani anche a Pesaro, San Benedetto del Tronto, Pescara e Ortona, ove la politica si accorga di quanto lo Stato sta decidendo sulle Autorità di Sistema Portuale.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-06-2016 alle 19:30 sul giornale del 16 giugno 2016 - 2622 letture